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Recensione: “Ambra – Lui che ama a modo suo” di Anna Chillon (serie Pietre Preziose #2)

Care Fenici, oggi Dharma ci parla del nuovo libro di Anna Chillon, “Ambra – Lui che ama a modo suo” 

Ambra ha un desiderio, vedere da vicino un leone, libero e fiero nel suo habitat naturale, la savana. Ambra ha anche un problema, non ha i soldi necessari per farlo. Ambra è una ragazza che ha imparato che nella vita non c’è nulla che non costi soldi, dolore o sacrificio solo non sa ancora con quale moneta le toccherà pagare per realizzare i suoi sogni.

Niccolò Aragona è un pittore. Maledetto. Osannato. Ha bisogno di una modella, di una ragazza vera che riesca a far trasparire nei suoi occhi le emozioni che sta provando per intrappolarle sulla sua tela. Ha fatto le sue scelte nella vita e sta ancora pagando per esse.

L’altro uomo, il Dottore. L’ammiratore segreto. Colui il quale non vuole più permettersi di provare dei sentimenti per chicchessia.

Pochi semplici ingredienti per una ricetta superba che vi sorprenderà.

Questo libro segue le vicende narrate in “Giada, un amore colpevole”. Il mio consiglio è di non spoilerarvelo leggendo prima questo. Sono entrambi libri stupendi, leggeteli nel giusto ordine! Nel limite del possibile e delle mie capacità, le recensioni non hanno spoiler, ma se non avete ancora letto il primo volume, vi consiglio di farlo perché correte il rischio di rovinarvi qualche sorpresa.

Ogni libro di Anna Chillon ha la capacità di stupirmi. Leggi la trama e pensi, bene o male, di sapere quello che ti attenderà e invece ogni santissima volta riesce a ribaltare le carte in tavola. Anche in questo caso ho pensato che sarebbe stata la solita storia: lei che va a fare da modella a lui e, galeotto il set, si lascia sedurre, e via con il solito tira e molla fino al “vissero felici e contenti” del finale. Invece no. Troppo semplice, nulla nell’universo Chillonesco è mai scontato, e grazie alle sue parole possiamo percorrere strade inesplorate anche nel vastissimo, e a volte abusatissimo, territorio del romance. Non voglio spoilerare nulla, per cui rimango sul vago e mi limito a dire che a dispetto di quella che potrebbe sembrare una trama già vista, questo libro vi riserverà piacevolissime sorprese e inaspettati sviluppi che, nella moltitudine di trame prevedibili e a volte veramente troppo scontate, risultano essere una ventata di ossigeno puro, quasi inebriante e che danno assuefazione. Tanto che, terminata la lettura, sono corsa a rileggere il capitolo precedente, “Giada, una amore colpevole”, prima di mettere giù la recensione per voi.

I personaggi principali sono già statati introdotti ai lettori nel volume precedente, ma qui li incontriamo sei anni dopo le vicende narrate. Ambra è giovane, bella, sappiamo che ha avuto una vita difficile e, a dispetto della sua giovane età, possiamo definirla una donna alla ricerca di se stessa. Ha dovuto convivere con il rifiuto da parte del padre biologico, con una madre sola e un pochino depressa, alla quale la vita sadicamente ha tolto prima la salute e poi perfino la vita. Ambra però ha saputo affrontare queste avversità e, malgrado queste, o forse proprio grazie a loro, ha la forza necessaria per affrontare la vita giorno dopo giorno con uno spirito invidiabile. L’ho adorata sin dalle prime battute, per non parlare poi dei suoi amici “speciali”, quelli che lei va a trovare quasi ogni giorno e che, seppur parchi di parole, riescono sempre a rallegrarla e a darle i giusti consigli! Un vero colpo di genio, un filino macabro, ma per me che, nonostante i quaranta che incombono, sono rimasta goth nell’anima, è stato azzeccatissimo.

Niccolò è l’uomo di cui tutti ci potremmo innamorare, io l’ho fatto, è bello, anzi è stupendo, ricco, di successo e molto intelligente. Un vero maschio alpha, di quelli che incutono rispetto con la sola presenza. Io me ne ero innamorata già nel precedente volume e quando ho scoperto che avrebbe avuto lo spazio di una storia tutta sua ho gioito come l’ape Maya in un campo di fiori. Diciamo che le mie aspettative nei suoi confronti sono state ampiamente superate. Quando lo conoscerete scoprirete un personaggio la cui intelligenza vi farà passare in secondo piano il suo sfolgorante aspetto, e visto che lui è un gran bel pezzo di marcantonio, ho detto tutto. Anche lui, come Ambra, ha le sue cicatrici e, come lei, nel corso della narrazione riesce a maturare una nuova consapevolezza che lo porterà a migliorarsi, a perdonarsi e a venire a patti con il lato più selvaggio della propria anima.

Per quanto riguarda i personaggi secondari, la menzione d’onore va a Cristiano, il dottore, che, rimanendo avvolto nel mistero, corteggia Ambra a distanza. Un personaggio che non si riesce bene a inquadrare, che fino alla fine non si lascia comprendere fino in fondo. Sarò sincera, l’ho trovato uno stronzetto supponente, che però a tratti lascia scorgere sprazzi di un qualcosa che potrei definire come… un animo tenero e ferito? Lascerò a voi decidere. Gli altri personaggi che vi terranno compagnia sono ovviamente Vincent e Giada, ho letto nuovamente di loro con grande piacere, adoro ritrovare personaggi di cui ho già letto la storia, e ancora di più mi piace quando, come in questo caso, li ritrovo cambiati dal tempo trascorso. Il loro è un cameo abbastanza importante, non una semplice comparsa, Vincent ha da sempre rivestito un ruolo molto importante nella vita di Ambra e non poteva non avere spazio nel volume dedicato a lei.

Lo stile… che potrei dirvi dello stile di Anna Chillon? Questa ragazza scrive benissimo, riesce a stregare il lettore, sia che stia scrivendo uno storico, un dark o un romanzo. Mai banale, sempre profonda, ha una scrittura che incanta. Ogni volta mi sorprendo a rileggere intere frasi solo per poter apprezzare la bellezza delle parole che ha usato. Più che scrivere, Anna ricama con le parole, e riesce a creare ritratti che parlano direttamente al vostro cuore. Saprà farvi sospirare, saprà farvi ridere, vi strapperà qualche lacrimuccia, cosa altro devo dirvi per convincervi a leggere questo libro?!

A questo punto una precisazione la devo proprio fare: in questo libro si trattano anche tematiche di dominio e sottomissione. Però, ed è un però grande come una casa, non è l’aspetto centrale del romanzo, semplicemente in questa bellissima storia d’amore, incidentalmente vi troverete a leggere un pochino di D/s. Nessun decalogo e nessun contratto, nulla di paragonabile, per mia fortuna, alle Cinquanta sfumature et simila. Semplicemente Niccolò è un dominatore che incontra la donna del suo cuore, si innamora e insieme trovano il modo di far funzionare le cose. Lascio che siano le sue parole a parlare per me…

Le cose troppo semplici non fanno più per me, preferisco che ogni sua concessione sia una mia conquista: poter ritrovare il sapore di una carezza, intenso e tormentato quanto quello di un colpo di scudiscio.

Ambra – Lui che ama a modo suo, più che un romanzo d’amore, è una storia bellissima di come due persone si siano incontrate e abbiano saputo far posto l’uno all’altra nel proprio cuore. Emozioni, sentimenti e passioni sono presenti nelle giuste proporzioni, nulla né di troppo melenso ma neppure troppo spinto: poche scene di passione ma di qualità notevole. Nulla di troppo macchinoso o spinto ma bollenti al punto giusto, moltissima attenzione posta all’aspetto psicologico, oltre che alle sensazioni puramente fisiche. Niccolò non spoglia semplicemente Ambra degli abiti per sedurla, lui le entra in testa e si nasconde sotto la sua pelle. Nel loro caso diventano veramente una cosa sola.

Perché è ovvio che ti ferisce ancora. E per tua sfortuna questa è una parte fondamentale del mio modo di essere dominante: dare ascolto, comprendere e districare i nodi. Non so essere diverso neppure nella quotidianità. Perciò avanti, raccontami il peggio.

Concludo questa mia recensione con una spassionata considerazione personale: questo libro è veramente bello, si lascia leggere sotto l’ombrellone così come si presta poi a una rilettura più attenta. È ricco di spunti di riflessione che, senza appesantire la godibilità della lettura, ne danno spessore elevandolo dalla massa delle letture meramente d’evasione. Insomma questo libro, anzi, questi libri hanno una marcia in più. Spero di avervi convinti a leggerli e ancor di più spero che Anna continui a sfornare gemme di questo calibro.

 

 

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