Recensione: “Infrangi il mio guscio” di K. A. Merikan
Dayton è sempre in orario al lavoro, sempre organizzato, sempre pronto a fare gli straordinari. Il perfetto receptionist-cameriere-uomo delle pulizie. Impiegato del mese. Ma Dayton ha un lato segreto. Un lato sporco, kinky e pieno di fantasie oscure che non dovrebbero mai vedere la luce del giorno.
Esplora il suo gusto per la sottomissione in un solo modo. Ha passato tre anni a scrivere lettere a Max. Condannato all’ergastolo per l’omicidio di tre uomini e con pochissime probabilità di tornare libero, Max è lo sfogo più sicuro per le fantasie frustrate di Dayton.
Solo che Max esce di prigione. Trova Dayton. E non è disposto ad accontentarsi di niente di meno di quello che gli era stato promesso nelle lettere. Peccato che Dayton sia tutt’altro che pronto ad accontentare Max. O se stesso, per quel che vale.
Cercando tra i vari titoli mi è capitata questa copertina con due uomini seminudi, ho pensato al genere mm, la trama non sembrava male così ho deciso di leggerlo. Il libro inizia con una scena di sesso esagerata, descritta nei minimi dettagli e con parole volgari, l’ho trovata disgustosa forse perché non ero preparata, o forse perché comunque sono una che non ritiene assolutamente necessarie le scene di sesso ai fini narrativi, sia che riguardino coppie eterosessuali che gay. Nel resto del libro si alternano una banale e frettolosa storia d’amore, che non viene adeguatamente approfondita, e scene di sesso sfrenato (ma era ovvio già dall’apertura) in cui il bello e impossibile sottomette il brutto e sfigato. E poi vissero tutti felici e contenti, finale abbastanza scontato visto che la storia punta su due personaggi totalmente opposti che si incontrano. Devo rendere merito alle due autrici perché hanno provato a elevare la storia inserendo qualche tema un po’ più profondo (l’accettazione dell’omosessualità, la disoccupazione, il reinserimento sociale) ma a me è arrivato solo il messaggio sessuale, perché le scene erano decisamente troppo spinte da oscurare il resto.
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