Recensione: “Paper Princess” di Erin Watt (The Royals n.1)
Un patto che nasconde più di un segreto. Un sogno fragile come carta. Una passione che non darà tregua. A diciassette anni, Ella Harper ha già imparato a sbrigarsela da sola. Sempre in fuga, dalle difficoltà economiche e dagli uomini sbagliati di sua madre, si è districata tra mille lavori per riuscire a far quadrare i conti, studiare e costruirsi un futuro migliore. Finché, un giorno, nella sua vita compare un certo Callum Royal. Distinto ma deciso, nel suo costoso abito di sartoria, dice di essere il migliore amico del padre, che lei non ha mai conosciuto, nonché il suo tutore legale. In quanto tale, sarà lui d’ora in poi a sostenere le spese per il suo mantenimento e la sua istruzione, a patto che Ella accetti di vivere con lui e i suoi cinque figli. Ella sa che il sogno che Callum Royal sta cercando di venderle è sottile come carta. Ed è diffidente e furiosa. Ma ancora di più lo sono i fratelli Royal. Easton, Gideon, Sawyer, Sebastian e… Reed. Magnetici e pericolosi, non mancano di farla sentire un’intrusa: lei non appartiene, e non apparterrà mai, alla loro famiglia. E a nulla valgono i tentativi pacificatori di Callum. Ella però non è certo il tipo che si lascia intimorire, e le scintille a casa Royal non tardano ad arrivare. Soprattutto dopo un bacio rubato, che innescherà un’inarrestabile spirale di rabbia, gelosia e desiderio. Per non scottarsi, Ella dovrà imparare presto le regole del gioco…
IL 27 GIUGNO È DANNATAMENTE LONTANO!!! È questo il pensiero che si rincorre nella mia mente da quando ho letto l’ultima riga di questo libro.
Sono sempre stata una lettrice a cui i finali in sospeso non stanno troppo simpatici, diciamo che io non ho pazienza di aspettare che esca il seguito, per paura poi di dimenticare un libro, dopo averne letti altri, preferisco sempre gli autoconclusivi, ma Paper Princess è stata per me l’eccezione che conferma la regola, a mente non troppo fredda in cuor mio mi sto maledicendo per averlo anche solo preso in considerazione (perché poi mi conosco, io i libri così li divoro e li adoro) e dall’altro so di aver fatto la scelta giusta nel seguire l’onda di persone che si sono fatte incatenare da questa storia, perché essere catturate da una trama così ne vale davvero la pena.
Paper Princess è un libro che ti coinvolge, ti ritrovi a leggerlo, pagina dopo pagina, dialogo dopo dialogo, scena dopo scena, è impossibile lasciarlo lì a metà: anche se è tarda notte e sei stanca, non puoi saggiamente chiuderlo e riprenderlo l’indomani, non si può o almeno io non ci sono riuscita e in questo momento, mentre condivido con voi le mie impressioni, mi ritrovo a guardare il calendario e a contare i giorni che mancano all’uscita del secondo libro, Paper Prince, che sarà il lontanissimo 27 giugno.
Quindi se avete letto queste poche righe, vi ho già spoilerato che il finale è sospeso, o meglio, il finale è di quelli che ti lasciano lì, in preda a una classica crisi isterica, indecisa se prendere a testate il lettore e-book per vedere se cambia qualcosa, oppure iniziare a strappare le pagine del libro per evitare di arrivare a quella particolare parte, ma visto che lettori e-book e libri sono sacri per quelle come noi, non ci resta altro che sospirare, maledire la nostra indole che brama lieti fine in ogni dove, e rassegnarci nell’aver letto, gustato, amato e un po’ anche odiato, uno dei più bei libri che mi sia capitato tra le mani in questo mio 2017.
Per farci ancora più del male, veniamo alla storia, quella che ci si presenta è una trama che ha dell’insolito pur presentando situazioni già lette, ciò che lo rende meraviglioso è senza dubbio la bravura delle due scrittrici che lo hanno ideato, la lettura risulta scorrevole e mai, ripeto mai, banale, non c’è stata una volta in cui la mia mente è riuscita ad anticipare le mosse dei protagonisti.
Ella è una ragazza rimasta sola, che per vivere fa la spogliarellista, Reed è uno di cinque fratelli, tutti di una bellezza devastante, accomunati da uno sguardo magnetico ereditato dal padre e da quell’odio che riverseranno su Ella, che entrerà a far parte della loro famiglia in un modo, diciamo, non convenzionale. Sarà proprio il capofamiglia, ovvero Callum Royal che andrà a cercare Ella e la condurrà a casa sua, dove i suoi cinque figli di certo non si dimostreranno per nulla ospitali, anzi all’inizio cospireranno per rispedire Ella da dove è venuta il più in fretta possibile.
«È meglio che tu sappia che, a prescindere dal gioco che stai giocando, non puoi vincere. Non contro tutti noi.» La sua voce si è fatta profonda e roca, segno che il mio spettacolo sta sortendo un qualche effetto. Secondo punto. Sono proprio contenta di essere di spalle, almeno non si accorge che nemmeno io sono indifferente alla sua voce e al suo sguardo. «Se te ne vai ora, non ti succederà niente. Ti lasceremo tenere qualsiasi cosa ti abbia dato papà e nessuno di noi ti darà fastidio. Ma, se rimani, ti faremo tanto male che te ne andrai strisciando.»
Ma si sa, in fondo le storie d’amore più belle, sono quelle complicate sin dal principio, quelle dove i due si odiano a tal punto da creare a un’attrazione che di odio non ha proprio nulla.
Reed ed Ella sono il buio e la luce, sono così diversi eppure così complementari, così giusti l’una per l’altro, sono pronti a sfidarsi, a odiarsi, ad allontanarsi in maniera direttamente proporzionale a quanto si vogliano, a quanto dipendano l’uno dalle mosse dell’altro, sono un fuoco che brucia perennemente di un desiderio che va vissuto con coraggio e sfrontatezza, giocando magari anche in maniera non troppo lecita.
La storia di Reed ed Ella sarà raccontata e contornata da tanti altri personaggi, primi fra tutti i fratelli Royal, Gideon, Easton, Sawyer e Sebastian, loro che dopo un primo categorico rifiuto accetteranno Ella nella loro vita, come la sorella che non hanno mai avuto, la proteggeranno e la fiancheggeranno, soprattutto Easton, lui sarà la spalla di Ella quasi nella totalità delle occasioni in cui lei non è impegnata a scontrarsi e incontrarsi con Reed.
Reed, magnetico e incasinato Reed, il suo essere freddo e distaccato è sicuramente una corazza che nasconde tante verità non dette, il suo carattere, dapprima insofferente e arrabbiato e poi possessivo e appassionato, non potrà non farvi capitolare, la loro storia è allo stesso tempo balsamo e sale sulle ferite e, proprio come i nostri protagonisti, starete sulle spine in attesa del prossimo bacio, della prossima carezza, della prossima parola sussurrata, per poi ricevere indietro molto di più.
‘Mi faccio scorrere le mani addosso e scivolo fino al pavimento della gabbia. Val è premuta contro le sbarre, a cui si tiene mentre si muove a tempo di musica.
È nel momento in cui inizio a risalire che vedo lui, Reed. È stravaccato contro il bancone del bar, con una bottiglia di birra che gli pende tra le dita. Ha le labbra socchiuse, per la sorpresa? Per il desiderio? Non ne sono sicura, ma persino da così lontano mi sento il suo sguardo intenso puntato addosso.
È il ragazzo più figo del locale. È quasi il più alto di tutti, il più muscoloso, il più tutto. Non posso far altro che ammirare il modo in cui la sua maglietta nera aderisce perfettamente ai pettorali, e sento un brivido lungo la schiena. Leccandomi le labbra, mi metto in piedi… Le grida di incitamento della folla sotto di noi aumentano, ma per me, l’unica cosa che esiste è Reed Royal. Lo fisso.
Lui fa altrettanto.
Mi infilo un dito in bocca e poi lentamente lo tolgo.
Reed non sposta lo sguardo.
Faccio scivolare il dito sul collo, poi giù nell’avvallamento tra i seni e infine sulla pancia. Il rumore è sempre più assordante e la mia mano continua a scendere.
Ho gli occhi di Reed incollati addosso, muove la bocca. Ella… Ella…’
Le loro interazioni sono sia dolci che passionali, sono il giusto connubio per una bellissima storia d’amore, di quelle contrastate, difficili da digerire, di quelle in cui tutti ti mettono in guardia, ma di cui non riesci a fare a meno, perché perdere quello che hai sarebbe come rinunciare a respirare; e quando finalmente ti perdi nel loro abbraccio, nella consapevolezza che non possono stare l’uno senza l’altra, ecco che arriva una mazzata di quelle colossali, di quelle che non ti aspetti, che se l’avessi letta nei primi capitoli avresti detto Ok, senza nemmeno troppo entusiasmo, ma beccarsela lì, dopo pagine e pagine di intense palpitazioni, proprio NO… E quindi ti ritrovi quasi a svegliare tuo marito perché irritata all’inverosimile ti rigiri nel letto, cercando con il cellulare di beccare la connessione, senza possibilmente svegliare tua figlia, solo per trovare qualche spoiler in rete che ti renda meno amara l’attesa dell’uscita del seguito.
‘Reed Royal mi ha distrutto. Sono caduta dal cielo e non sono sicura che riuscirò a rialzarmi. Non questa volta.’
Amiche mie, se come me siete alla ricerca di qualche dama buona che vi illumini con il riassunto di ciò che accadrà nel secondo libro, per il vostro bene, vi chiedo di fermarvi, respirate, chiudete ogni pagina di ricerca, immaginatevi sedute alla stazione e rimanete lì: pensandoci bene, il 27 giugno fa parte di questo mese, di questo anno solare, di questa stagione, è lontano, lontanissimo per i nostri standard, però insieme possiamo farcela!!! Quindi, in attesa che tutto ricominci, aspettiamo che altre lettrici psicologicamente schizzate si uniscano a noi, e a chi ancora non si è fatta devastare dalla Royal mania, dico solo che i lieti fine, quelli più belli, quelli che più si ricordano, sono necessariamente quelli in cui si deve penare di più per raggiungere la felicità, e voi cosa pensate di fare? Non vorrete mica perdervi una storia così, il sostegno psicologico, vi assicuriamo, non vi mancherà!!!
‘Non mi servono consigli o rassicurazioni, ho solo bisogno di qualcuno che mi ascolti.
Quando finisco di parlare, fa anche di meglio: mi dà un bacio lungo, appassionato; e la forza con cui il suo corpo preme contro il mio mi fa passare un po’ l’ansia che mi opprime.
Le sue labbra mi sfiorano il collo, la mascella, le guance.
Ogni bacio mi fa innamorare sempre più. È un sentimento terrificante, che mi si conficca in gola e scatena il mio desiderio di fuga. Non ho mai amato nessuno prima. Amavo mia mamma, ma non è la stessa cosa. Quello che provo ora è… divorante.
È sensuale, intenso, potente e lo sento dappertutto: mi inonda il cuore, mi scorre nelle vene.’
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