Recensione: “Lady Dreams” di Ellie Clivens
Scozia – Louisiana, 1812 – 1813.
Decisissima a sposare il possente pirata raffigurato sulla copertina di “Oceani infuocati”, da ben tre anni Lady Evelynn Carrington si è lanciata alla sua ricerca battendo a tappeto il porto di Londra, finché, una bella notte, l’aitante bucaniere non le viene recapitato dritto dritto a domicilio. Riconoscerlo è questione di un attimo, non altrettanto spingerlo a dichiararsi: Sua Altezza il principe Christopher Dariusovič Vorotynskij pare affetto da una deprecabile carenza di loquacità. Ma poco importa; certi sguardi contano più di mille parole, e quando lo schivo filibustiere partirà all’improvviso per una pericolosa missione, a Eve non resterà che seguirlo nascondendosi sul suo veliero. I problemi cominceranno nell’istante stesso in cui lui la scoverà…
“Ancora stentava a crederci. Dopo un sacco di anni (ben tre!) passati a rincorrere il suo paladino, la sorte glielo aveva recapitato bello bello a domicilio, alla faccia delle cupe premonizioni di Miss Cooper, che le prospettava un futuro da eterna zitella. D’ora innanzi, l’arcigna istitutrice l’avrebbe piantata di rammentarle a ogni piè sospinto i trascurabili… incidenti in cui era incappata mentre, da impavida eroina, esplorava il mondo – arrivando una volta addirittura ai docks di Londra! – per scovare lui. Traboccante di malcelato orgoglio, Eve si complimentò con se stessa per non aver mai vacillato nella propria incrollabile convinzione che là fuori, da qualche parte, la attendesse il suo pirata gentiluomo. Che importava se infine era stato lui a rintracciare lei, anziché il contrario! Gli originari piani celesti dovevano aver subito una piccola modifica per ovviare all’intromissione del fratello (noto guastafeste), che in pratica l’aveva segregata, impedendole di condurre a termine l’impresa per la quale era nata. Ma niente e nessuno, nemmeno Philip, poteva opporsi al destino. Data la momentanea reclusione di Eve, il suo cavaliere senza macchia e senza paura le era stato spedito direttamente a casa. Di lì a poco, attirato dalla forza dirompente del loro legame, lui avrebbe sollevato gli occhi su di lei, riconoscendola all’istante per ciò che era: la donna con cui avrebbe condiviso ogni lacrima, ogni sorriso… no, di più, ogni respiro, sino alla morte, e oltre.”
Abbiamo fatto la conoscenza con Sua Altezza il principe Christopher Dariusovič Vorotynskij alla fine del libro “Miss Disaster”, e con lui abbiamo conosciuto la sua adorabile e molto originale figlia. Il principe è giunto in Scozia inaspettatamente per riabbracciare la sorella e dare un’occhiata ai suoi nipotini appena nati, ed è ospite del laird MacNeall, nonno di Lady Evelynn Carrington. La ragazza vive in casa del nonno da qualche mese in una sorta di punizione, dato che la sua famiglia non è più disposta a tollerare le continue fughe dai vari collegi che la ragazza attua nella sua disperata ricerca del pirata che il destino ha in serbo per lei. Tre anni prima, infatti, il cugino Fred ha incautamente regalato alla giovane un libro, “Oceani infuocati”, sulla cui copertina è raffigurato un pirata dai lunghi capelli neri, provvisto di orecchino e dal fisico possente. Da allora, Eve, si è convinta che solo lui possa essere l’uomo che il fato le ha destinato, aiutata in questo anche dalle visioni che da sempre costellano la sua vita. Pur di trovarlo si è spinta persino nei docks di Londra, e l’essere stata scoperta, al ritorno dall’incursione, ha contribuito all’essere mandata in Scozia nella casa del collerico nonno. E proprio qui, quando meno se l’aspetta, il pirata tanto cercato è proprio di fronte a lei. Peccato che il suddetto pirata sia in realtà un principe che non sa neppure della sua esistenza, e data l’incredibile capacità di mettersi in situazioni assolutamente ridicole davanti a lui, la consideri una povera pazza. Ma al vero amore non si può resistere, e dopo un’incredibile avventura e una notevole mole di situazioni imbarazzanti e divertenti, al povero Christopher non resterà che cedere al disegno del destino, non senza che il lettore si sia sbellicato dalla risate. Dovrebbe essere tutto favoloso e la felicità a portata di mano, ma ecco che alle Bermuda avviene l’incredibile: Evelyn incontra Miguel, alto, moro, con un orecchino e sicuramente anche il protagonista delle nuove visioni che la tormentano… che la sua vista sia stata offuscata? Che abbia davvero sbagliato nel riconoscere il suo pirata?
Se avete letto “Miss Disaster” avete già un idea di come la scrittura di Ellie Clivens sia divertente e appassionante: anche questo libro non vi deluderà. Eve è una creatura fin troppo romantica, piena di sogni e alle volte incapace di vedere oltre i suoi occhiali troppo spessi. Ma ha un cuore grandissimo e una capacità di sopravvivere ai guai che sembrano sempre seguirla: incredibile. Non appena vede Chrstopher e nota il suo orecchino è convinta di trovarsi davanti all’uomo che sogna da anni, l’uomo che l’amerà appassionatamente e le darà quell’attenzione a cui il suo cuore anela disperatamente. Perché Evelynn, per quanto sia figlia di un Duca, nella sua vita di amore ne ha visto ben poco. Il padre, noto libertino, l’ha sempre detestata e i suoi amici, per quanto le vogliano bene, le hanno sempre nascosto scottanti verità. Per questo, nonostante “l’uomo della sua vita” sembri ben diverso dai suoi sogni e si sia presentato provvisto addirittura di prole, non intende farselo sfuggire: è disposta davvero a rischiare tutto. Christopher da parte sua si accorge di lei solamente per le incresciose situazioni in cui la giovane si pone per farsi notare da lui, e quando per la prima volta sulla sua nave la vede senza occhiali, addirittura non la riconosce. Del resto la sua intera vita è sempre stata dedicata al popolo russo e al suo desiderio di liberarlo dall’oppressione di una nobiltà che lo affama. La sua famiglia detiene il segreto per poterlo liberare ed ora è diretto in America per svelarne una parte: non ha tempo per l’amore, e l’unica donna della sua vita è quella figlia che ha ritrovato per caso e a cui deve anche la vita. Ma Evelyn riesce a farlo ridere, e la sua dolcezza lo conquista. Purtroppo però la sua missione sembra venire prima di tutto.
Bei personaggi e molto spassoso. Una prima parte quasi surreale, condita da situazioni talmente assurde che strappano più di una risata. Una seconda parte più romantica dove i due protagonisti, pur fra mille disavventure, si conoscono e vivono attimi di dolcezza, per poi finire con una parte molto più ritmata e piena di azione in cui il lettore avrà parecchie sorprese. È un libro assolutamente da leggere perché il divertimento è assicurato. Eppure c’è qualcosa che impedisce a questo libro di essere davvero perfetto: nel finale manca qualcosa, o per meglio dire, qualcuno. La vita di Christoper e Miguel è cambiata in molti modi, ma una cosa sembra davvero impensabile (almeno per quanto mi riguarda): nell’epilogo in cui ritroviamo praticamente tutti, l’intero equipaggio di Christoper, Miguel, persino la coppia di cagnolini di Eve e viene ricordata anche la lontana Beatrix, che penso ritroveremo nel prossimo libro, brilla per la grande assenza Kiran, la figlia di Christoper. La sua principessina, la ragazzina per cui lui rinunciava ad andare a donne, per la quale dormiva in poltrona in modo da fronteggiare i suoi incubi, la persona più importante della sua vita.
“Sarebbe stato questo il destino dell’intera ciurma, se una bimbetta sporca e scheletrica non si fosse addentrata nottetempo nei cupi sotterranei, rubando le chiavi per liberare quello che, da una conversazione casualmente udita, aveva scoperto essere suo padre. Dinnanzi alle contusioni della cucciola tremebonda, l’ira già accecante dei prigionieri era esplosa, lasciandosi dietro un’interminabile scia scarlatta e un cumulo di cenere: tutto ciò che rimaneva del bordello. Da allora, Chris non aveva mosso neppure un passo senza la figlioletta, quasi volesse compensarla degli anni terribili in cui non le era stato accanto.”
Un’assenza che mi lascia quindi perplessa, e mi dà la sensazione di un finale non completo per la storia. Ma, nonostante questa piccola pecca, non posso che dirvi di dargli un’occasione perché far ridere e nello stesso tempo scrivere una storia d’amore è davvero difficile, e questa è una lettura che davvero vi rallegra la giornata.
A cura di: