Recensione: “Volendo te” di Jennifer Probst (Serie Cuori Solitari #6)
Capelli lunghi biondo scuro, un metro e novanta d’altezza, muscoli scolpiti, Connor Dunkle è abituato a ottenere sempre quello che vuole e soprattutto chi vuole: le sue donne sono bellissime, hanno un corpo mozzafiato e non pretendono relazioni a lungo termine. Per lui, che non vuole invischiarsi nel caos dell’amore vero, è questo l’ideale di vita. Finché si trova faccia a faccia con Ella, mamma single e docente di letteratura al Verily College, dove lui vuole laurearsi. Ella è un osso duro e Connor, per non rischiare la bocciatura, dovrà partecipare a un progetto speciale. Quando scocca la scintilla, nessuno dei due è pronto ad affrontare i propri veri sentimenti, ma sarà l’amore a impartire loro la più dura delle lezioni.
Il libro di cui vi parlo oggi è Volendo te di Jennifer Probst, capitolo conclusivo della bellissima serie Cuori Solitari, che ci ha tenuto compagnia in questi anni. Si tratta di un racconto breve, poco più di 110 pagine, pubblicato in America nella raccolta 1001 Dark Nights, che Corbaccio ha voluto regalarci con una veste nuova rispetto alle copertine cui ci aveva abituato fino a ora. Colorata, solare e allegra, proprio come questa storia.
La serie Cuori Solitari, originale spin off della più famosa Marriage to a Billionaire, ci ha fatto conoscere Kate, Kennedy e Arylin, titolari dell’agenzia di appuntamenti Kinnection, con sede a Velily, piccola e immaginaria cittadina alle porte di New York, sereno rifugio per i benestanti che amano la vicinanza alla metropoli per motivi lavorativi, ma preferiscono la dimensione più umana di un piccolo centro. A Verily abitano tutti i personaggi che con le loro storie ci hanno fatto sognare, ed è con un po’ di rammarico che ho letto questa piccola deliziosa storia conclusiva.
Il protagonista maschile del libro è Connor Dunkle, fratello di quel Nate, l’ingegnere aerospaziale un po’ nerd un po’ uomo dei sogni, che fa perdere la testa a Kennedy.
Connor è il fratello maggiore che l’ha cresciuto quando la madre li ha abbandonati ed il padre è morto alcolizzato. È il fratello che ha rinunciato a studiare per pagare l’università al più talentuoso Nate. È l’uomo responsabile che non gli ha fatto mai mancare nulla. E ora lo ritroviamo trentottenne, alle prese con una laurea tardiva che, con piglio e determinazione, vuole conseguire per poter accedere ad una posizione dirigenziale nell’azienda edile in cui lavora. È bellissimo, sexy, sbruffone e sciupa femmine. Altissimo, biondo, muscoloso e con i capelli lunghi quel tanto da arricciarsi sotto il collo. Un incrocio tra i fratelli Hemsworth e Daniel Craig, con una spolverata del giovane Robert Redford. Chi lo descrive così? La povera protagonista femminile del libro, Ella Blake, che se lo trova seduto sui banchi del corso di letteratura inglese che tiene all’università.
Ella è una mamma single che si è lasciata andare. Abbandonata dal marito che le ha preferito una compagna più giovane-bionda-appariscente si trasferisce, sconsolata e sfiduciata, a Verily con il figlio Luke, timido e riservato. Non prende proprio bene la presenza ingombrante di questo uomo adulto che non sembra minimamente interessato al programma che lei, insegnante severissima ed irreprensibile, ha deciso di proporre per il semestre in corso, tutto incentrato sulle autrici femminili più famose, tra tutte le sorelle Bronte, Virginia Wolfe, Jane Austen. Lui chiaramente non apprezza, e lei, altrettanto chiaramente, mal sopporta l’atteggiamento di Connor in classe. Che, fin da subito, mette in atto con lei il tipico uno-due“colpisci e affonda”: sorriso trentasei denti, frasi piene di cliché, sguardo seducente, tutto mirato a passare l’esame finale. Secondo voi Ella ci casca? Ecco, appunto…
Cari lettori, se volete passare due/tre ore di sano divertimento non posso che consigliarvi questa lettura, sembra fatta apposta per il relax estivo che ormai è alle porte!
Come al solito la Probst ci presenta due personaggi favolosi: veri, ben descritti, mai stucchevoli o eccessivi. Connor ed Ella sono molti simili, anche se non lo sanno. Entrambi hanno abbandonato la speranza e la ricerca della felicità. Per motivi opposti hanno chiuso il loro cuore all’amore, e mentre lei si accontenta di indossare vestiti informi e apparire più brutta di quello che in realtà è, lui passa da una storia di letto all’altra, trattando le donne in maniera superficiale e banale, facendosi usare tanto quanto lui usa loro.
Connor, ve lo devo dire, è comico, nel suo modo ad approcciarsi alle donne: la Probst deve assolutamente aver letto la Confraternita del Pugnale Nero della Ward, perché lo ha tratteggiato identico al Rhage pre Mary, insomma uno spasso da leggere e da immaginare. Ma tutta questa superficialità nasconde un dolore molto profondo, la paura dell’abbandono che solo Ella saprà curare.
È un libro in cui ho apprezzato tantissimo anche la protagonista femminile, che è tosta, anche se spesso triste: tiene testa al Connor sbruffone con un piglio tenace che non può non far sorridere il lettore, e man mano che lui riesce ad approfondire il programma del corso, incominciando ad apprezzare le“perfide autrici inglesi”che è costretto a studiare, Ella capisce che c’è molto di più, in quell’uomo, di un bellissimo involucro.
La chiave di volta della loro relazione è il cambiamento: aprirsi al prossimo non significa modificare ciò che siamo, per assecondare il gusto di chi ci sta accanto, ma farci apprezzare per ciò che abbiamo nel cuore, per ciò che sappiamo donare, senza paura ma guidati dalla speranza.
Ciliegina sulla torta del libro, il rapporto tra Connor e il figlio di Ella, Luke, che si attacca a lui, alla ricerca di una figura paterna sparita da due anni.
Questo piccolo libro è luminoso, pieno di speranza, spiritoso e divertente, e, valore aggiunto, inizia ogni capitolo con la citazione di uno dei classici che Connor è costretto a studiare. Vi lascio, come citazione, non un brano del libro, ma proprio un pezzettino di Jane Eyre, testo immortale di Charlotte Bronte, forse la storia d’amore più bella che sia mai stata scritta:
«Io non sono un angelo», dissi, «e non lo sarò finché morirò: sarò me stessa. Non dovete aspettarvi o pretendere nulla di celestiale da me, signor Rochester… perché non l’otterrete, così come io non l’otterrò da voi… né me lo aspetto minimamente.»
A cura di:
La serie Cuori Solitari
#1 Cercando te
#2 Sognando te
#3 Trovando te
# 4 Aspettando te
# 4.5 Voglio te (compresa nell’antologia Baby it’s cold outside
# 5 Desiderando te
# 6 Volendo te