Recensione: “La partita vincente” di Kristen Callihan (Serie Game On n.1)
Unica regola, non innamorarsi… mai!
Anna Jones è determinata a finire il college per scrollarsi di dosso le insicurezze dell’adolescenza e riuscire, finalmente, a trovare la sua strada nella vita. Nessuna distrazione, tanto impegno e un solo proposito: tenere alla larga il quarterback superstar del college che continua a lanciarle sguardi infuocati a la attrae disperatamente.
Drew Baylor ha un luminoso futuro davanti a sé: quarterback di talento per un college prestigioso, è pronto al grande salto verso l’NFL. La notorietà, dentro e fuori dal campus, è parte di lui, anche se l’affascinante QB non sembra darci troppo peso. Ma non avrebbe mai pensato di incontrare, o peggio, di perdere la testa, per l’unica persona che sembra infastidita e intollerante alla sua fama. Una stella del football come Drew Baylor certamente sa come vincere una partita, ma riuscirà, a colpi di incontri bollenti, tanta dolcezza e perseveranza, a segnare il punto della vittoria nel cuore della sua irriverente Jones?
Tutto è lecito in amore e nel football, inizia la partita!
Non appena ho sentito che stava per arrivare in Italia una nuova serie di “ Sport Romance” sul football, il mio cuore ha perso un battito e la mente perversa è subito corsa ai miei amati Chicago Stars. Potete dunque immaginare, con quali grandiose aspettative sono partita all’acquisto di questo romanzo.
Avete presente? Bene.
Adesso visualizzate me che precipito e mi schianto, con lo stesso ardore, contro la realtà.
La partita vincente non ha niente a che fare con i romanzi sopra citati, ma mi assumo la responsabilità di aver puntato troppo in alto.
Con questo non intendo dire che si tratta di un pessimo romanzo ma che, dall’evitabile paragone, per me è uscito sconfitto.
Nel complesso è una storia molto semplice, narra le peripezie – più che altro di natura emozionale – che i due protagonisti affrontano per poter finalmente stare insieme.
Entrambi i personaggi sono ben caratterizzati; l’autrice riesce a scendere molto nei particolari delle loro vite e questo da quel tocco in più, di cui in genere si sente la mancanza.
Drew Baylor è un ragazzo all’apparenza molto sicuro si se, quarterback della squadra di football del suo college, si destreggia tra allenamenti e studio in maniera encomiabile.
Nessuno sospetterebbe mai che il suo passato è pieno di sofferenza, dalla quale non si è mai lasciato fermare ma che in realtà lo logora dall’interno.
Poteva essere un personaggio interessante, ma purtroppo a mio avviso è venuto fuori un po’ troppo disperato. Spesso sembra un cucciolo bisognoso di affetto, attenzioni e quello che odio di più: rassicurazioni.
Spezzando una lancia a suo favore, va detto che è incredibilmente dolce e passionale nella sua azione di conquista. Con la sua sensibilità, Drew incarna il sogno di ogni ragazza con problemi di accettazione – e la nostra protagonista non farà eccezione.
Anna Jones è cresciuta da “invisibile”. Oggi è una donna bella e tosta, con tutte le curve al posto giusto, ma a livello inconscio ha ancora paura.
Il college per Anna è una rivalsa. Adesso che si confonde tra i tanti corpi “ordinari”, pensa che non potrà mai meritare più di questo. Le attenzioni di Drew la destabilizzeranno: il nostro quarterback non rientra certo nell’ordinario!
Sarà proprio questo timore a farle tenere a distanza Drew, che vive già quelle luci della ribalta che lei teme di dover condividere.
Il suo personaggio è quello che ho amato di più. Forse perché in lei mi sono rivista e so cosa vuol dire essere quella “invisibile”, o peggio quella vista solo per essere derisa come la “grassottella”.
Il liceo spesso è un brutto posto per quelle che non vestono una taglia 42 griffata e per quanto crescendo si migliori, si lavori su se stessi e sul proprio corpo, è davvero difficile smettere di pensare a te stesso al di fuori dell’etichetta che ti è stata per anni attribuita.
Scopriremo, insieme ai nostri personaggi, che il dolore soppresso torna sempre a chiedere il conto ma che l’amore, quello vero, guarisce tutte le ferite, anche quelle che non sapevi di avere.
«Il tempo ha un modo tutto suo di far sbiadire i dettagli nitidi dell’immagine di una persona.
Sfortunatamente, ha anche un modo tutto suo di lasciar infettare una ferita, per poi seppellirla a fondo dentro una persona.»
Di certo non è il romanzo del secolo, ma la lettura è godibile: i dibattiti intellettuali e i siparietti tra Anna e Drew sono sagaci e divertenti. Il sesso è un po’ troppo esasperato, ma tutto sommato ben descritto.
Se riuscite ad ignorare qualche refuso, è perfetto per vegetare qualche ora sotto l’ombrellone.
Purtroppo niente di più di tre stelline, non è un inizio esplosivo ma sono di natura fiduciosa e leggerò di sicuro il secondo volume della serie.
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