Recensione: “Salvezza (The protectors #2)” di Sloane Kennedy
Il chirurgo ortopedico Ronan Grisham ha perso tutto, il giorno in cui l’uomo che amava gli è stato portato via in un brutale attacco. Guidato dalla sete di vendetta, impiega il suo odio per costruire un gruppo clandestino che può fare ciò che non è stato in grado di fare in quel giorno fatale… togliere la vita ai colpevoli per salvare quella degli innocenti. Ma, anni dopo, è costretto ad affrontare l’unico legame con il suo passato che non può tagliare.
Sette anni dopo la perdita dei genitori in una violenta incursione a casa sua, che l’ha lasciato deturpato in modo permanente sia fuori che dentro, il ventunenne Seth Nichols sta cercando di rimettere insieme i cocci della sua vita, per prendere in mano le redini della multinazionale di trasporti del padre. Ma l’ultima persona che si aspettava tornasse nella sua vita è l’uomo che lui ha fatto scappare con un innocente bacio rubato.
Con uno sfiorare di labbra, Seth è stato in grado di fare a Ronan quello che non era riuscito a nessuno, sin dal giorno in cui Ronan stesso aveva guardato spegnersi per sempre la luce negli occhi del suo compagno. Ha fatto sì che desiderasse di nuovo. Ma Ronan non può desiderare nessuno, meno di tutti il fratello minore del suo defunto amore. Perché anche un solo tocco di Seth potrebbe mandare in frantumi il suo mondo costruito con cura, e lui sa che non ci sarebbe possibilità di ritorno da quello, non una seconda volta.
Ma quando una serie di attacchi via via più aspri contro Seth forzano Ronan a tornare nella sua vita, Seth si rende conto che quella è la sua ultima possibilità per dimostrargli che può essere l’uomo di cui il chirurgo, ora a pezzi, ha bisogno. Solo che il Ronan che ricompare non è lo stesso di cui Seth si è innamorato tanto tempo prima…
La trama ufficiale svela molto più di quanto normalmente io ami sapere prima di leggere un romanzo, per cui non aggiungerò molto a quanto già scritto sopra.
Trovo che questo romanzo, in particolare, sia strutturato proprio per essere gustato gradualmente, in quanto è una storia che si svela pian piano, attraverso i flashback o alternando il punto di vista dei due protagonisti, metodo che mai come in questo caso ho trovato efficace.
Era stato in quel momento che ero finalmente giunto ad accettare di non poter aggiustare qualunque cosa si fosse rotta dentro di lui. Avevo pensato che dargli ogni parte di me sarebbe stato sufficiente, ma non era così. Non lo sarebbe mai stato. Ronan aveva amato un solo uomo, e sarebbe sempre stato così. Un uomo con il quale non potevo e non volevo competere.
Salvezza è un romanzo intenso, nel bene e nel male. Tanto forte è la passione tra Seth e Ronan, quanto ingiusta e truce è la violenza che ha macchiato il loro passato.
È scritto con uno stile ricco e carico di emozioni e di colori.
I suoi occhi incontrarono i miei e una fiera ondata di potere mi investì. Io avevo instillato quello sguardo di puro bisogno nei suoi occhi grigio scuro. Continuai a fissarlo mentre chiudevo la bocca, appena attorno alla punta.
È un racconto che non so come descrivere se non “sentimentale”. C’è azione, legata al fatto che Seth pare essere in pericolo, rischiando di subire degli attentati, e Ronan gestisce un’attività legata alla sua protezione, ma questo rappresenta solo un aspetto collaterale della loro storia d’amore, così drammaticamente difficile.
È un romanzo strutturato, complesso, dolce-amaro, che non si accontenta di attrazione e ostacoli, di voglio-non voglio tipici delle storie romance. Qui si tratta di altro. Si tratta d’incomprensioni che non possono essere chiarite, di fraintendimenti, di un amore così forte da volere il meglio per l’altro, anche se questo significa lasciarlo vivere la sua vita senza di noi.
Avevo sempre creduto che mi sarebbe bastato poter conservare ogni parte di Ronan che avrei potuto ottenere, ma ora che avevo avuto proprio quello, capivo che non era così. Non sarebbe mai stato abbastanza.
C’è introspezione, c’è spessore, c’è il dolore di due uomini spezzati.
C’è sentimento, ma anche tanto sesso, che trasuda dai due carismatici protagonisti ed esplode a tratti, andando a complicare ulteriormente un rapporto già di per sé difficile da inquadrare.
È una relazione complicata, in cui la forte attrazione che provano l’uno per l’altro è radicata in sentimenti profondi ma che non possono essere espressi, a causa di segreti che i due non hanno la forza di confessarsi.
Fu una cena, pura e semplice. Non avevo idea se fossimo amici, amanti, famiglia… e, in quel momento, non m’importava.
Inoltre, come ciliegina su questo frullato di emozioni contrastanti e contorcenti che mi ha fatto palpitare, temere, e desiderare di entrare sul serio tra le pagine, una cosa ha aggiunto un brivido particolare: la leggera perversione legata al fatto che Ronan sia stato, anni prima, il fidanzato del fratello di Seth.
Non ho molti tabù (per lo meno in fatto di lettura), ma questo fattore, l’amare il proprio quasi cognato, il rubare il fidanzato al fratello non più in vita, si è intrecciato agli altri elementi che hanno reso complicata e indecifrabile una relazione che non poteva semplicemente dirsi di affetto, né di amicizia, né di attrazione. Tra Ronan e Seth scorre qualcosa di così torbido, sfilacciato, pericoloso, da travolgere e sconvolgere le definizioni.
Con tutte le volte in cui mi ero preoccupato che il suo tocco potesse mandarmi in pezzi, non avevo considerato neppure una volta che, invece, potesse cominciare a rimetterli insieme.
A cura di:
A cura di: