Recensione: “Prima che sia domani” di Clare Swatman
Trovi la tua anima gemella… Alcune persone non si accorgono di essere in presenza dell’amore della loro vita neanche quando se lo ritrovano proprio davanti agli occhi. Per Ed e Zoe è stato così: si sono incontrati il primo giorno di università, hanno condiviso anni bellissimi come coinquilini nello stesso appartamento, si sono innamorati… Si sono persi di vista… Poi le loro strade si sono incrociate più volte ma, per motivi sempre diversi, sembrava che non fosse mai il momento giusto.
Solo anni più tardi, dopo che entrambi si sono lasciati alle spalle varie esperienze, il loro amore è finalmente sbocciato…
… e poi succede qualcosa di inimmaginabile. Un giorno, mentre stava andando al lavoro in bicicletta, Ed viene coinvolto in un incidente. Zoe è letteralmente incapace di reagire a un evento così tragico, non riesce a trovare una maniera per sopravvivere. Non è pronta a lasciare andare i ricordi. Come può dimenticare tutti i momenti felici, dal loro primo bacio a tutta una vita costruita insieme? Ma, soprattutto, Zoe è tormentata dalla consapevolezza che ci sono delle cose che avrebbe assolutamente dovuto dire a Ed…
Ma forse non è troppo tardi…
Quante cose cambieresti nel tuo modo di comportarti nella relazione di coppia se sapessi che tutto è destinato a finire presto? Quante volte di più diresti “ti amo”, quanti litigi eviteresti, quanti musi lunghi cacceresti prima che nascano?
“Prima che sia domani” ci mette di fronte a queste riflessioni. La storia tra Ed e Zoe è complicata, ma è indubbio il fatto che entrambi si amino e che al momento in cui lui ha un incidente stessero ancora insieme. Non per questo Zoe è priva di rimpianti o rimorsi, e grazie a una incredibile serie di seconde opportunità tenterà di rimediarvi.
È così bello e giovane con i suoi jeans strappati sul ginocchio e il ciuffo sugli occhi che mi si stringe un po’ il cuore, traboccante d’amore per lui.
Il mio Ed.
“Niente sesso, siamo inglesi”. Mai come in questo romanzo ho avvertito reale e tangibile questo cliché.
Non che mi aspettassi un erotico, ci mancherebbe, ma se una donna potesse rivivere i momenti salienti del passato con il proprio marito, portando con sé il dolore di averlo perso pochi giorni prima, com’è possibile che non voglia stringerlo, baciarlo, farci l’amore in ogni momento possibile, ogni giorno che le è stato regalato come bonus? Invece mi è parso che Zoe abbia perso tante di quelle occasioni… di nuovo.
Per lui sono solo un’amica con cui ha scambiato qualche bacio qualche anno fa, mentre per me lui è tutto. E tutto quello che ho perso.
Ho avuto la sensazione che l’autrice si sia sforzata di togliere magia al loro rapporto, focalizzandosi su dettagli più dissacranti, abitudinari, motivo di scontro, parlando di amore in modo astratto senza farcela davvero sentire con la passione e il desiderio.
Di fatto, il romanzo è incentrato su altro rispetto ai romance più passionali, ovvero sul dialogo, le confidenze, l’apertura, il rispetto e l’ascolto. Sul tentativo di fare la cosa giusta sperando di migliorare la qualità del rapporto.
Ho cercato di essere più gentile; di evitare i litigi; mi sono sforzata di affrontare i problemi, di vedere di più gli altri, di parlare del futuro; ho persino avuto esperienze completamente nuove.
Non vi dirò se questi tentativi riescono, ma, accidenti, questo non è il modo in cui avrei rivissuto il passato io, e alcune volte avrei voluto chiedere a Zoe se era davvero tutto qui, quello che era intenzionata a fare per dare il suo meglio.
Con l’orecchio premuto contro il suo petto sento il suo cuore che batte forte sotto la stoffa sottile della maglietta. È così vivo, è qui e adesso ho la possibilità di fare qualcosa, una possibilità che l’altra volta non ho colto.
Ad ogni modo, a parte questa sottile insoddisfazione, devo dire che l’autrice è stata brava a inserire varietà negli spezzoni di ricordi e nelle modalità con cui Zoe li ha affrontati, evitando di rendere il romanzo ridondante o ripetitivo.
Ci ha mostrato tante sfaccettature dei rapporti tra fidanzati e poi coniugali, come l’allontanamento fisiologico a causa della routine, ma soprattutto (spoiler) buona parte del romanzo ha trattato la difficoltà nel gestire problemi di fertilità e gli effetti logoranti che nonostante l’amore possono riversarsi nel rapporto di coppia.
(spoiler)
«Scusa» sussurra.«Non volevo farti altre pressioni. Sono solo stanco…» La voce gli si spezza. «Voglio solo che tutto finisca, che abbiamo il nostro bambino e che possiamo vivere felici e contenti, e mi sembra così maledettamente ingiusto non poter avere quello che desideriamo.»
Concludo con un consiglio: preparate i Kleenex, ho iniziato a piangere alla terza pagina e non ho più smesso.
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