Recensione: “La regina straniera” di Anne O’ Brien
Una proposta, due strade, una decisione che potrebbe cambiare la storia
Francia, ottobre 1396. Giovanna di Navarra incontra Enrico di Bolingbroke, erede di Lancaster, alle nozze di Enrico II e Isabella di Valois e quel giorno segna l’inizio di una profonda amicizia. Che forse potrebbe trasformarsi in qualcosa di più se solo il senso dell’onore e la lealtà nei confronti del proprio paese non fossero così radicati in entrambi.
Francia, 1399. Il Duca di Bretagna è morto e la sua vedova, Giovanna di Navarra, nominata reggente fino alla maggiore età del loro primogenito, ha ereditato il controllo del ducato, significativo riconoscimento della sua intelligenza, integrità e lungimiranza politica.
Qualche anno dopo Enrico, diventato Re d’Inghilterra, la chiede in moglie.
È quello che Giovanna sogna da molto tempo, eppure si tratta di una decisione tutt’altro che facile.
Accettare significherebbe diventare Regina d’Inghilterra, ma a quale prezzo? Dovrebbe trasferirsi in una terra straniera e ostile, abbandonare i figlie e rinunciare alla propria indipendenza.
Senza contare che la posizione di Enrico sul trono è quanto meno precaria e che la guerra incombe.
Data l’instabilità politica e il costante rischio di ribellione, il sovrano inglese non può fidarsi di nessuno, nemmeno della sua regina, e per Giovanna lasciare la Francia potrebbe rivelarsi pericoloso.
D’altra parte, l’unione tra loro potrebbe condurre a una proficua alleanza tra due grandi potenze.
Ora sta a lei scegliere…
I libri di Anna O’Brien sono sempre una garanzia; viene definita la regina del romanzo storico, e non mi sento di dissentire da questa affermazione.
I suoi personaggi sono sempre ben caratterizzati e possiedono una notevole profondità; l’autrice si diverte a tratteggiare le vicende di donne che hanno avuto ruoli molto importanti nel panorama storico, facendo sentire il lettore al centro della racconto e coinvolgendolo nel profondo.
Il personaggio di maggior rilievo, a mio parere, è sicuramente quello della regina Giovanna, che si distingue dagli altri per l’attenzione che l’autrice riserva alla descrizione del suo personaggio.
Notiamo che la regina è profondamente combattuta tra quello che le suggerisce la mente, e quello che vorrebbe il suo cuore. Nonostante questo conflitto rimane sempre molto consapevole del suo ruolo di monarca, senza mai scadere in sentimentalismi che non le competono.
Altro personaggio interessante è quello del Monarca Enrico, che è passato alla storia come l’usurpatore del trono, e quello che darà inizio ai precedenti della guerra delle due rose; il suo personaggio è molto particolare e complesso, anche lui è profondamente legato al suo ruolo e mostra tutte le sfaccettature del logoramento causate dal potere e dal possesso.
Nonostante tutto il romanzo è godibile, anche se con due protagonisti così importanti e sfaccettati i personaggi secondari vengono oscurati di conseguenza.
Mi sento di consigliarlo a tutte quelle persone interessate alla storia inglese e alle vicende che precedono la guerra delle due rose.
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