Recensione libri

Recensione: “La promessa di Natale” di Sue Moorcroft

 

 

La magia dell’amore scioglie anche i cuori più glaciali.

Ava confeziona cappelli su misura, ma la sua vita è tutt’altro che perfetta. I clienti scarseggiano, ci sono le spese da pagare, un ex fidanzato assillante e, come se non bastasse, il Natale è alle porte. Ava detesta le festività natalizie, soprattutto da quando non c’è più sua nonna, l’unica nella sua famiglia che le abbia mai fatto assaporare lo spirito del Natale. In una fredda sera di dicembre, nella vita di Ava piomba Sam Jermyn, il capo della sua coinquilina Izz. Tra i due volano scintille, e non in senso del tutto positivo. Sam non si lascia scoraggiare dalle resistenze di Ava e, deciso ad aiutarla, le commissiona un cappello per una persona che gli sta molto a cuore. Complice la magia di un Natale che si rivelerà indimenticabile, Ava si ritrova così a impegnarsi in una promessa che le cambierà la vita. 

Ebbene sì, ho deciso di leggere “La promessa di Natale” di Sue Moorcroft perché attirata dalla copertina e dal titolo, e poi in questo periodo dell’anno chi non sarebbe attirata da una storia sul Natale? Certo, a priori, non sapevo che questa autrice avesse all’attivo molti libri romance, ma che non fossero ancora mai sbarcati in Italia. Noi purtroppo in fatto di libri pubblicati siamo sempre in ritardo. In ogni caso questo libro mi ha emozionata, ma anche turbata per la tipologia di problemi trattati che virano dallo stalking, alla violenza sessuale, ai reati informatici, all’alcolismo. Un mix forse troppo concentrato, a mio avviso, in un solo libro.

Ava Blissham è una ragazza intraprendente e solare, sempre pronta a cavarsela da sola. È una trentenne londinese con lunghi capelli biondi, un ex fidanzato appiccicoso e fa la modista: ovvero confeziona cappelli su misura. Prima lavorava per un atelier rinomato, fino a quando si è accorta di essere solo sfruttata dalla titolare e che non avrebbe mai fatto carriera. Così ha deciso di mettersi in proprio. Condivide un appartamento con Izz, la sua migliora amica, in cui ha anche il suo atelier. Gli affari purtroppo non le vanno molto bene.

Ava restò in attesa, sapendo cosa Izz stava per aggiungere. “Ma ad Ava non piace il Natale”. Come volevasi dimostrare.”

Izz. La migliore amica. Alta, ma anche molto timida, pronta a piangere alla minima occasione. Si prende delle cotte spaziali, senza quasi avere il coraggio di attaccare bottone con il ragazzo per cui sente qualcosa, o se lo fa, balbetta. È un genio dell’informatica e lavora alla Jermyn’s con un contratto a tempo determinato.

Sentì Sam che la stringeva tra le braccia e cercava le sue labbra. Senza esitazioni o invadenza: un bacio caldo, delicato, sicuro, come se fosse già successo, e spesso.

La sorpresa – o qualcosa di simile – la spinse a schiudere le labbra e d’un tratto si ritrovarono trascinati in un vero bacio intenso. Non un leggero sfiorarsi le labbra, non un veloce arricciare la bocca, ma lingue che si cercavano.”

Sam Jermyn. Il capo e la cotta di Izz. Alto, capelli fulvi, lunghi il giusto da poterli mettere dietro le orecchie, bel sorriso, mani grandi. Un bel ragazzo, con una proposta allettante per Ava e la sua modisteria. Poi arriveranno altre richieste.

Quella del finto fidanzamento sarebbe stata un’ottima trama per un film adatto a un pubblico femminile, ma lui si era cacciato in una gran bella situazione.”

Intorno a questi personaggi cardine principali se ne aggiungono molti altri che permettono al libro di evolversi pagina dopo pagina: Tod (l’altro migliore amico), Louise (la ragazza di Tom), Wendy (la madre di Sam), Vanessa, Jake, Patrick, Harvey (l’ex fidanzato di Ava). Proprio quest’ultimo avrà un grande peso per tutto il libro. Sia perché alcolizzato, che perché alla ricerca di quella definita: porno vendetta, ovvero la condivisione di immagini intime del partner senza il suo consenso.

Fra le pagine farà la sua comparsa anche l’associazione “Niente colpa o vergogna” che funziona da aiuto, supporto e comprensione per chi ha subito aggressioni, abusi o molestie di qualunque tipologia. Molto spesso i carnefici non vengono denunciati perché le vittime, deboli psicologicamente, si sentono inadeguate o in colpa. Questo non deve accadere, denunciare è sempre la cosa migliore da fare!

Di questo libro, mi sono piaciuti gli approcci fra i protagonisti ed anche il cosiddetto patto dei migliori amici. Ovvero se al tuo migliore amico, o amica, piace qualcuno non ci proverai o starai mai. Anche l’appendice finale con i consigli su come acquistare un cappello adatto a sé stessi è molto utile! Purtroppo fra le cose negative, ho trovato eccessivo tutto questo ammasso di problemi in un solo libro: cancro, alcolismo, vendette di ex fidanzati, etc. Come pure il modo in cui Ava riesca a venirne fuori: nella realtà non tutti hanno un padre nelle forze dell’ordine o conoscono un hacker che faccia sparire le cose nel nulla. Nella realtà le circostanze sono diverse, più difficili, così anche davanti alla legge. Questo aspetto a mio avviso è stato un po’ preso sotto gamba dall’autrice.Per conoscere ogni dettaglio ed ogni intreccio amoroso non vi resta che leggere il libro.

Prima però leggetevi questo decalogo che Tracy ha preparato per voi. E ricordate: un gioco seducente, foto o filmati che lasciate al vostro partner (o alla vostra partner) non potrete mai sapere come verranno utilizzati dopo che la vostra storia sarà finita. Fate sempre attenzione!

La SIC (Safer Internet Center) ha stilato poche, ma preziose regole, per quelle che sono le relazioni sia dal vivo che on-line:

  1. Una foto online è per sempre, l’amore menoNon inviare video o immagini sexy. Rischi di perderne il controllo e non ti puoi fidare mai al 100%. Se poi litigate? Se le girano ad altri? E’ troppo rischioso, non dovresti chiedere di farlo neanche al tuo partner.

  2. Non fare cose che ti mettono a disagioO ti fanno sentire a rischio, o sono contro i tuoi principi. Nessuno può obbligarti a farle e se ti senti sotto pressione o cercano di convincerti sono persone davvero sospette

  3. Fidati delle tue sensazioni – Se d’istinto pensi che ci sia qualcosa che non va, segui questa sensazione e parlane con qualcuno. Anche se il tuo partner vuole convincerti del contrario

  4. Considera sempre chi hai di fronte (o dall’altra parte dello schermo) – Un adulto che fa sesso in web cam o scambia immagini molto spinte, se la persona dall’altra parte non è consenziente, compie un reato perseguibile dalla legge.

  5. Una persona che ti rispetta, non ha bisogno di costanti rassicurazioni – Non permettere a qualcuno di spiare il tuo telefono, con la scusa che è geloso/a. Chi ti ama, non sente il bisogno di controllarti.

  6. Inviare più di 200 messaggi al giorno – Non è una prova di affetto, ma una costante forma di controllo. Non permettere l’invasione della tua privacy.

  7. Non permettergli/le di isolarti – Non troncare i legami con tutti per una nuova storia d’amore. Questo passo ti porterà a non poter contare su nessuno nel caso di persecuzioni o maltrattamenti.

  8. Non ignorare i primi avvisi – Soprattutto per la violenza domestica, ogni forma di sopruso che viene lasciato correre, porterà verso il baratro del maltrattamento e della violenza sia fisica che mentale.

  9. Non permettere forzature – Come le azioni di foto o video, non lasciare che il tuo corpo venga usato come se fosse un totem o un oggetto: sei una persona con tutta una serie di diritti sanciti dalla legge.

  10. La rete ha memoria – Anche se hai un amico ‘smanettone, che non è un vero e proprio hacker, ricordati che può rimuovere da un solo server il filmato o la foto incriminata, ma tutto quello che passa dalla rete, resterà sempre in qualche dispositivo che salterà fuori nel momento meno opportuno. Prima di compiere qualsiasi azione di postare sulla rete qualcosa che ti riguardi personalmente, USA LA TESTA!

 

A cura di:

 

 

 

 

 

 

Review Overview

Voto Nivienne 4

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio