Recensione: “Tra le pagine di un libro” di Sonia Gimor
Ilaria è una ragazza che sogna di diventare una famosa scrittrice di romanzi rosa.
Daniele è un editore affermato, di successo, ma preda di una dipendenza che lo logora giorno dopo giorno.
La luce. Il buio.
Giochi di potere, sotterfugi, inganni… quanto può essere pericoloso un mondo dove, per arrivare alla ribalta, tutto è lecito?
«Sai cosa dovresti fare?»
«Cosa?»
«Quello per cui sei nata: scrivici un libro.»
Lo guardo sorpresa. «Vuoi dire un libro su tutto questo?» Non ci avevo pensato fino a questo momento, eppure l’idea prende velocemente piede nella mia mente.
«Certo. Su tutte le cose che hai visto succedere in questi anni nel mondo del rosa.»
«Ma io scrivo romanzi d’amore…»
Ammicca sornione. «Per quello ci sono io, no?»
Rido, ma il mio cervello ormai è in movimento e sta già delineando la bozza di ciò che potrei inserire in una storia del genere. «Quindi vorresti che includessi la nostra storia in questo romanzo?»
Mi sfiora il naso con le labbra. «Basta che tu mi descriva bello e irresistibile» ci tiene a precisare.
«Un libro sul mondo rosa. Una storia d’amore tra un editore e una delle sue autrici. Un libro di denuncia verso ciò in cui in tutti questi anni mi sono imbattuta. Mi piace!» sancisco decisa.
«Bene. Ora manca solo il titolo… posso suggerire?»
Lo guardo curiosa. «Cosa propone il mio editore?»
«Cosa ne dici di “Tra le pagine di un libro”?»
Ilaria Salva è la giovane assistente di un notaio, vive con i suoi amorevoli genitori ed ha alle spalle un’esperienza traumatica, una grande perdita e una profonda sofferenza che l’hanno segnata in nome di un amore tradito. Ilaria ha anche una grande passione: scrive romanzi rosa, che poi pubblica in maniera autonoma, ciò la rende parte attiva del grande mondo dell’editoria self. Un mondo che però, molto spesso, nasconde antagoniste pronte a tutto pur di prevaricare, che non esitano a screditare con ignobili mezzi le proprie colleghe, che sarebbero disposte a vendere anche se stesse per scalare le classifiche di vendite ed essere apprezzate dal pubblico. Con questi presupposti scorre il romanzo di Sonia Gimor, che racconta il percorso attraverso il quale due autrici self di romance, approdano a una delle case editrici più prestigiose del panorama italiano, la Star Editore. Due giovani donne che hanno principi e moralità agli antipodi, che vivono il proprio sogno editoriale in maniera completamente diversa, opposte l’una dall’altra anche per aspetto fisico e atteggiamento comportamentale: Ilaria dalla bellezza pulita, semplice, dolce e rispettosa; Ludovica Florez, la sua antagonista, dal corpo statuario e fascino aggressivo che rasenta la volgarità, spregiudicata e disposta a qualsiasi compromesso che le garantisca la notorietà.
Una sorta di principessa Aurora che si contrappone alla strega Malefica, in uno scenario che non può non comprendere anche un principe, incarnato dall’amministratore delegato della Star Editore, Daniele Borghi. Questa volta il principe non è puro e generoso come un personaggio delle fiabe, al contrario nasconde una terribile dipendenza di cui rischia di cadere vittima, un mostro che dovrà affrontare e sconfiggere se vuole coronare il suo sogno d’amore con la bella principessa, dopo essere sfuggito alle grinfie della strega cattiva ovviamente.
Ho voluto leggere questo romanzo incuriosita dalla sinossi e dalla frase, sempre ad effetto, “ispirato a fatti realmente accaduti”, in evidenza sulla cover. Mi aspettavo di trovare rivelazioni di retroscena del mondo del self publishing ignoti e sorprendenti o almeno uno sviluppo della trama accattivante, ma purtroppo così non è stato.
La narrazione segue tutti i canoni del romance tradizionale, e in questo non ci sarebbe nulla di spiacevole, tuttavia ho trovato i personaggi di scarso spessore, caratterizzati in maniera scontata e già vista mille altre volte: la protagonista pura, semplice e intelligente ma sensuale e intrigante tra le lenzuola; la rivale spregiudicata e aggressiva, che nonostante il suo fascino non riesce a conquistare l’uomo che entrambe desiderano; il protagonista maschile bello, ricco e dannato, che vuole redimersi in nome dell’amore; l’amico innamorato che però non ha speranze, perché la protagonista non ha occhi che per il suo principe.
Il tutto raccontato con uno stile troppo semplice e prolisso, infarcito di dialoghi e scambi di email, che ricordano in maniera poco originale quelli di Mr. Grey con la sua Ana e che non sono determinanti nella narrazione delle vicende.
Nel complesso una storia romantica e un po’ scontata, che ha deluso le mie aspettative.
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