Recensione: “Una moglie francese” di Robin Wells
Cos’è successo tanti anni fa a Parigi? Cos’ha sconvolto la vita della giovane Kat? È passato tanto tempo da allora, ma Kat non ha mai smesso di cercare una risposta… Nella casa di riposo in cui vive, in Louisiana, Amélie O’Connor ha l’abitudine di lasciare la porta della propria stanza aperta, in attesa di amici. Ma la visita che un giorno riceve è assolutamente inaspettata: la donna che si presenta è infatti Kat Thompson, l’ex fidanzata del suo defunto marito, Jack. Kat e Jack progettavano di sposarsi dopo il ritorno di lui dalla Francia, alla fine della seconda guerra mondiale. Ma i loro piani furono stravolti a causa di una giovane donna francese che, a detta di Kat, “strappò” al bell’ufficiale americano un sì proprio a Parigi. Quella donna era Amélie… Sarà un ritorno al passato, quello che le due donne dovranno affrontare, un ritorno alla giovinezza, ai rispettivi amori, ma anche ai giorni bui dell’occupazione nazista. Un dolore cui Amélie non può sottrarsi, perché Kat non è disposta ad andarsene senza conoscere la storia che ha cambiato per sempre la sua vita.
Un confronto doloroso tra due donne passionali
Un passato impossibile da dimenticare
Una storia potente che parla di ricordi e di perdono
Una bella lettura che appassionerà gli amanti delle atmosfere della seconda guerra mondiale; ambientato a cavallo tra una Parigi occupata e sconvolta dalla violenza e dalla morte e una tranquilla cittadina americana dove la vita scorre indisturbata,un confronto tra due personalità opposte di donna.
Kat…viziata dai genitori,una vita perfetta e un po’ vuota,l’unica ambizione il matrimonio con il bel giovane e promettente Jack; la guerra le sconvolgerà il programma…
Amèlie…ha lottato per sopravvivere alla fame e alla morte,ha combattuto con la Resistenza ma a guerra finita questo non l’ha aiutata, anzi…non esiterà a giocare d’azzardo per dare un futuro ad una creatura inerme e blufferà,mentirà,tradirà ma la sua audacia verrà premiata .
Ognuna delle due avrà un destino diverso.
Non mi è piaciuto per niente il personaggio di Kat: egoista,spocchiosa e superba. Innamorata dello Status Symbol rappresentato da Jack, già si vede come la moglie del dottore,in una bella casa come una bella bambola.
Va da Amelie perchè non riesce a dimenticare quella donna che le ha rubato il fidanzato, nonostante abbia avuto una vita felice e ricca.Mi faceva venire voglia di prenderla a schiaffi.Ha un piede nella tomba ma non risparmia offese alla sua rivale.
In questo anche Jack ha avuto le sue colpe: anche lui l’avrebbe sposata per mettersi una bella moglie decorativa e funzionale accanto.
Tutta la mia ammirazione è andata ad Amelie;filosofa nonostante il tremendo dolore che ha affrontato in gioventù, è giusto che abbia meritato l’amore e l’ammirazione di Jack.Mi avrebbe fatto piacere che avessero avuto più anni l’uno vicino all’altra.
Veramente una bella novità editoriale.
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