Recensione: “La Piccola Collezione Di Verità’ Omesse” di Rosalie Hawks
Hiroya ha diciotto anni, è stato cresciuto da sua madre in una piccola cittadina nel nord della Georgia e porta dentro di sé un cumulo di rinunce sotto cui ha seppellito la voglia di appartenere a una comunità in cui riconoscersi. L’incontro e il confronto con Leo, di dodici anni più vecchio di lui e con alle spalle un matrimonio fallito quasi all’altare e un coming out doloroso fatto d’impulso, lo porterà ad affrontare domande che da anni non vuole porsi. Quant’è giusto imporsi di non innamorarsi mai perché un coming out potrebbe rovinare le già precarie finanze familiari? Vuole davvero non lasciare mai la città in cui vive e non tornare mai più a ballare? E quanto sono esattamente profonde le sue radici giapponesi? Il primo amore non è mai molto intelligente, specie se coinvolge due generazioni diverse.
“Tammy soleva dire che uno dei motivi per cui aveva superato i provini per la squadra era perché era bionda e bianca come quasi tutte le altre compagne; Hiroya, invece, pensava che le cheerleader della loro scuola non incarnassero moltissimo il classico stereotipo con cui quelle come loro venivano rappresentate nei film per adolescenti, e che la ragione di ciò fosse Sandra Gutierrez, la loro coach. La Gutierrez era una donna all’incirca prossima ai cinquant’anni, minuta, con un caschetto bruno e una faccia da carlino, anche se era poco carino dirlo ad alta voce. Aveva un passato da ginnasta e il pugno di ferro, e detestava dal profondo il bullismo al femminile: notava subito se una parte della squadra tendeva a evitare o isolare una compagna, non tollerava che le sue ragazze litigassero per motivi futili o che si insultassero riferendosi l’una all’aspetto fisico dell’altra. E non apprezzava scoprire che le sue ragazze fossero crudeli od offensive con altre loro coetanee. Olivia Swanson era il nuovo capitano delle cheerleader, e Hiroya era più che certo che la coach le stesse facendo pressioni affinché nessuna in squadra si sentisse emarginata. Non è che lui avesse il coraggio di darle torto: quelle ragazze si esibivano lanciandosi in aria, la fiducia che l’una riponeva nell’altra doveva essere assoluta.”
Questo è un libro molto corale, non vi è infatti un’unica storia d’amore ma vengono raccontante le vicissitudini dei ragazzi della piccola città di Wayward Hill. Qui Hiroya vive con la madre, una maestra di danza di origine giapponese. I due, sono soli al mondo dopo che i genitori della donna si sono disinteressati di lei al suo rifiuto di abortire il figlio. Da allora si sono spostati in molti luoghi, fino a quando sono arrivati in questa cittadina tranquilla che li ha ben accolti. Hiroya qui ha conosciuto quella che ben presto è diventata la sua migliore amica, Tammy una ragazza che vive con il padre. Entrambi soli ed impegnati a crescere un figlio, i due adulti hanno fatto presto fronte comune e da anni si aiutano l’un altro e anche se i figli sospettano che fra loro ci sia qualcosa di più, nessuno dei due è deciso a fare qualcosa finché entrambi i figli non saranno sistemati e avviati verso la loro vita. Per Hiroya l’ultimo anno di liceo è pieno di indecisione, qualcosa accaduto alcuni anni prima ha prosciugato i loro risparmi e il suo desiderio di andare al College potrebbe dover essere rimandato, inoltre vive di nascosto la sua omosessualità, dopo che l’unico ragazzo della città che ha fatto coming-out ha visto l’attività dei suoi genitori fallire. È talmente abituato a nascondersi che non ha mai neppure avuto un solo amico, troppo preoccupato che qualcosa nel suo modo di fare facesse insospettire i compagni, ma le cose stanno per cambiare. In città è arrivato Leo e per la prima volta Hiroya si sente attratto da qualcuno, mentre uno dei ragazzi della squadra di basket del liceo, ubriacandosi, ha rivelato di essere innamorato del quarterback e per questo è stato picchiato. È il momento di prendere una decisione, di uscire allo scoperto e battersi per ciò in cui si crede, supportato dalle meravigliose cheerleader della scuola che si riveleranno amiche meravigliose.
Rosalie Hawks mi ha sorpreso in più di un modo, oltre ad avere una scrittura davvero molto bella ha scardinato buona parte degli stereotipi cui siamo abituati se pensiamo ai licei e alle cheerleader. In questo libro queste ragazze sono molto importanti a partire da Olivia il capitano della squadra nonché la più bella, amante di Georgette Heyer. Dopo aver scoperto, durante una festa in cui si è ubriacato, che Matthew uno degli atleti è omosessuale, non solo tace, ma si preoccupa per lui e chiede a Hiroya di aiutarlo, rivelandogli così che ha da tempo intuito le sue tendenze sessuali, ma rassicurandolo che manterrà il segreto. Ed è sempre lei che aiuta Matthew chiamando i soccorsi quando, confessando il suo amore a Brendon, viene picchiato a sangue. Poi abbiamo Jessica i cui genitori sono proprietari del Wayward Café sempre pronta ad offrire passaggi sul suo sgargiante maggiolino rosso. O la più ricca della città Isabelle, che si occupa di beneficenza e che agli amici regala doni fatti con le sue mani e personalizzati, dolcissima e molto innamorata del suo fidanzato che la farà molto soffrire. Hiroya le chiame le Tre Grazie ma queste ragazze si riveleranno davvero favolose, dopo che Matthew viene messo fuori dalla squadra e Hiroya fa un coming-out pubblico si stringeranno attorno ai due ragazzi, facendo capire senza ombra di dubbio che chiunque si dimostri omofobo o bullo può tranquillamente dimenticarsi di uscire con una di loro. Merito sicuramente della loro allenatrice, una di quelle insegnanti che tutti vorremmo per i nostri figli, una donna che non sopporta i prevaricatori, le primedonne e che impone una disciplina ferrea alle sue ragazze. Ma l’autrice ci presenta anche il tipo di genitori che preferisco, quelli che non si sentono traditi dai figli per le loro inclinazioni sessuali, ma sono pronti a sostenerli in ogni caso. Ci sono tante piccole storie in questo libro e due sono più importanti di altre. Quella fra Leo e Hiroya che inizia con molta lentezza. Leo ha molti più anni di Hiroya e tenta in ogni modo di rimanergli solo amico, preoccupato del fatto che la sua permanenza a Wayward Hill ha una scadenza, e a causa delle delusioni che ha subito recentemente e lo hanno segnato. Ma Hiroya non intende lasciarsi sfuggire la possibilità di essere felice non importa per quanto tempo, e la vicinanza di Leo lo farà maturare tantissimo portandolo a prendere decisioni importanti. Il loro è un amore delicato, dolce. Ci sono scene di grande tenerezza tra loro e quelle di sesso sono molto soft. Se Leo e Hiroya hanno i loro momenti di passione per Olivia e Tammy la coppia lesbo, l’autrice ha preferito solamente accennare alla loro storia. Durante lo svolgersi della trama diventano una coppia di fatto, ma non assistiamo mai a nessuno dei loro incontri.
Non ci sono grandi avvenimenti in questo libro, ma tanti piccoli momenti di vita di una piccola città con i suoi personaggi e le sue storie, guardando maturare e crescere un gruppo di ragazzi che si apprestano a lasciare il loro piccolo e protetto mondo, per cominciare a vivere da adulti. Scritto davvero bene, ha tanti personaggi interessanti e ben caratterizzati, ma anche due piccole pecche: la lunghezza che può spaventare più di un lettore (Amazon cita 900 pagine, ma in realtà sono poco più di 400), e l’indecisione di Leo, quel continuo rimuginare sul dover ritornare a casa senza prendere in considerazione nessun’altra possibilità che non sempre me lo hanno fatto amare, ma questo nulla toglie alla bellezza della lettura, davvero varia e interessante.
A cura:
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