Recensione: “Dare to love” di Rosa Campanile (Die Love Rise vol. 1.5)
Dopo aver perduto coloro che amava durante la Diffusione, Eve Lucas trascorre i suoi giorni nella Città Sicura di Savannah prendendosi cura degli altri sopravvissuti, mettendo il benessere del prossimo prima del suo. Ma c’è qualcuno che si prende cura di lei?
Il soldato speciale Eric Smith è attratto da Eve, dalla sua bellezza e dalla sua bontà d’animo, un balsamo curativo per il suo cuore solitario. Nonostante capisca che la donna non desidera averlo intorno, Eric è testardo e non molla. La sua dolce ostinazione basterà a far sì che Eve osi tornare ad amare?
È un bel racconto dall’ambientazione post apocalittica. Si tratta di uno spin-off rispetto alla serie Die Love Rise, pertanto è un racconto breve.
Ho notato un po’ di fatica a far entrare in questo poco spazio tutto ciò che è necessario per descrivere l’ambientazione, mostrare azione, dare spessore ai personaggi, e allo stesso tempo dar vita alla storia d’amore, e tuttavia l’autrice riesce bene in molte di queste cose. Di fatto, l’unica cosa che mi è mancata è una giusta gradualità nell’evoluzione della storia d’amore. Probabilmente sviluppare il racconto in modo più ampio avrebbe consentito una migliore distribuzione delle scene e una conquista ottenuta con maggiore contrasto.
Lo stile è molto pulito e praticamente perfetto, molto scorrevole e preciso. Le scene d’azione, quelle horror e le spiegazioni fantascientifiche riescono in modo efficace senza risultare trash, esplicative o troppo pesanti. L’autrice è in grado di far entrare il lettore nel mondo distopico in modo efficace, e allo stesso modo è in grado di creare empatia rispetto ai protagonisti che vivono la storia d’amore.
E il suo profumo era… oh, la pace dei sensi. Un mix di sapone, vaniglia e nuvole.
Stante il salto repentino tra la fase di azione e quella sentimentale, ho trovato un cambiamento piuttosto brusco nella caratterizzazione del personaggio maschile, che nella prima parte è l’indistruttibile soldato ammazza-cattivi, mentre un attimo dopo risulta un innamorato simil-stalker.
Come immagino si capisca, avrei gradito un racconto più lungo e quindi con un miglior equilibrio tra tutti questi aspetti, e di conseguenza un’evoluzione della storia che si sviluppa più lentamente e più combattuta.
Tuttavia, il racconto nel suo complesso mi è piaciuto, e immagino che chi già abbia letto i due volumi della saga possa più che apprezzare questo spinoff.
«Io non capisco…» cominciò Eve, ma si interruppe quando lui le ghermì una mano e se la premette sul petto. Il pulsare del suo battito, forte e impetuoso, le arrivava distintamente come se non esistessero ossa, muscoli e carne a separare il suo palmo dal cuore di lui.
«Lo senti? Sono un uomo, Eve.»
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