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Recensione: “Blood of the Prophet” di Kat Ross (Il Quarto Elemento Vol. 2)

Visionario. Alchimista. Salvatore. Santo.

Il Profeta Zarathustra è stato chiamato in molti modi. Ora trascorre il suo tempo disegnando capre dall’aspetto bizzarro. Ecco cosa succede quando ci si ritrova in una cella per duecento anni. Ma l’uomo che potrebbe essere impazzito, e che decisamente dovrebbe essere morto, è di colpo tornato a essere molto importante…

Sono passate soltanto poche settimane da quando Nazafareen è fuggita dai sotterranei del Re con il suo daeva, Darius. Sperava di non dover mettere più piede all’interno dell’impero, ma la ricerca del Profeta l’ha condotta nell’antica città di Karnopolis. Devono trovarlo prima che Alexander di Macedonia bruci Persepolae, e con essa la madre di Darius. Ma non sono i soli a cercarlo.

Il negromante Balthazar ha i suoi piani per il Profeta, così come il capo delle spie dei Numeratori. Mentre Nazafareen viene attirata in un gioco pericoloso, i suoi nuovi poteri prendono una brutta piega. Soltanto il Profeta comprende il segreto del suo dono, ma il prezzo di quella conoscenza potrebbe rivelarsi più di quanto Nazafareen sia disposta a pagare…

Nel primo episodio, The Mindnight Sea, abbiamo incontrato i protagonisti: l’intrepida Nazafareen e il suo ‘legato’ Darius, il daeva.

Qui li ritroviamo ancora animati da una luce di speranza, anche se fondamentalmente la loro anima è ‘spezzata’ da tutta una serie di eventi che li hanno devastati durante le battaglie che hanno affrontato.

Sono alla ricerca del Sacro Profeta, ossia Zarathustra, che sarebbe ancora vivo dopo quasi duecento anni e dovrebbe offrire la soluzione al male che sta devastando la loro terra.

Insieme alle loro compagne d’avventura, le inseparabili Tijah e Myrri, si addentrano nella terra di Karnopolis per perlustrare i sotterranei in cui è rinchiuso e nascosto il profeta. La loro missione consiste nel chiedergli di rompere i bracciali che legano gli umani ai daeva, in modo che il re persiano, che tiene intrappolata la madre di Darius, perda l’appoggio dei suoi Immortali schiavizzati e Alexander il macedone, possa conquistare il territorio nemico in modo pacifico, senza stroncare giovani vite innocenti.

La prospettiva è meno bella di quella che era emersa alla loro partenza, e si ritrovano a doversi introdurre illegalmente in città e a rifugiarsi in una casa del piacere, sotto mentite spoglie, in quanto ricercati.

Riescono a trovare appoggio e aiuto ma, senza saperlo, ci sono altre forze in campo che non conoscono e che stanno agendo nell’ombra con lo stesso scopo: trovare il Profeta.

Questa è la missione di Balthazar, negromante, servo devoto e braccio armato della regina oscura Neblis, che desidera portarlo nel regno oscuro e sottometterlo al suo servizio.

Nel frattempo nella città, Araxa, capo dei Numeratori, intende eliminare il sacro uomo, per distruggere la stirpe dei ‘magus’ e la loro fede, sottomettendo la città ed eliminando i daeva, che odia profondamente.

Chi otterrà l’ambito premio? Questo sta a voi scoprirlo.

Devo dire che l’autrice è molto brava nel ‘tessere la sua tela’ con evoluzioni della storia e dei personaggi in modo molto complesso, ma soprattutto credibile.

Ha uno stile affascinante, un tratto avvincente tanto da rendere i personaggi vivi e reali.

Molto spazio è stato dedicato al rapporto di amicizia di Tijah e Myrri, sfaccettate, ma molto intense, mentre ha prima tratteggiato, poi messo in evidenza il difficile rapporto tra Nazafareen e il suo daeva.

Qui la storia si sviluppa in modo intenso, fa cadere dubbi e inibizioni, forse dovuto al fatto che il pericolo è reale e che la ragazza sta cambiando.

I dubbi che aveva avuto sul suo potere, stanno trovando conferma e ciò che si prospetta è di una potenza talmente devastante che la destabilizza e la porta a farsi molte domande su di sé, la sua famiglia lontana, il suo legame con Victor e l’amore intenso che prova per Darius.

«Sarò sempre tuo, bracciali o meno», mi disse mentre il calore del suo corpo mi avvolgeva. «In questa vita e in tutte quelle dopo di questa.»

La prima parte del romanzo ha un ritmo molto lento, come il sole che inonda la città, ricca di profumi e di colori, che arrivano in modo prepotente anche attraverso le pagine, mentre la seconda parte, ricca di avvenimenti, di combattimenti e di dettagli, mescolano la parte fantasy a quella storica, legata ad Alessandro Magno e l’invasione di Persepoli.

Notevole la creazione di personaggi come druj, daeva, revenant e lich, dai tratti così intensi che il lettore percepisce la magia come un elemento veritiero e molto profondo.

Un esperimento ben riuscito e che spero si svolga e abbia un finale epico nel seguito ‘Queen of Chaos’ in uscita prossimamente.

Si attende (spero!) la caratterizzazione di Neblis e il suo rapporto con il negromante, il suo legame con il temuto fratello e la risoluzione del rapporto con Victor.

Mentre per la nostra ardita Nazafareen speriamo in una magica (è il caso di dirlo!) evoluzione positiva per il suo potente dono, sperando – come in tutti i fantasy che si rispettino – che sia risolutivo ai fini della guerra tra le varie dimensioni.

Per dirlo con una frase dell’autrice: 

«La religione è essenzialmente come la magia. Funziona solo se ci credi.»

Quindi, incrociamo le dita, e non perdiamo le speranze! Buona lettura

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Voto Tracy 5

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