Recensione: “I Sotterranei di Notre-Dame” di Barbara Frale
PARIGI, 1301. Perché il re di Francia e i suoi uomini più fidati si aggirano furtivi nei sotterranei di Notre-Dame? Che cosa stanno disperatamente cercando? Filippo il Bello è disposto a tutto pur di scongiurare un evento fatale per il suo regno e la sua discendenza. Anche a mobilitare i migliori consiglieri perché raggiungano Roma: proprio in Vaticano, sotto la protezione del papa, si nasconde il celebre Arnaldo da Villanova, noto come il Catalano, geniale e discusso medico di Bonifacio VIII, un tempo al servizio di Filippo il Bello, poi accusato di praticare la magia. Ora il re lo rivuole presso di sé. Per quale motivo? Il pontefice nutre dei sospetti su quella richiesta e teme che Filippo il Bello stia orchestrando un complotto contro la Santa Sede. Per questo affida il compito di indagare al nipote, Crescenzio Caetani, giovane studente in Medicina, e a Dante Alighieri, delegato della Repubblica di Firenze. Addentrandosi nei meandri della Biblioteca Apostolica, sfogliando inestimabili trattati medici del mondo antico, i due tenteranno di scoprire cos’è che tormenta il monarca più potente della cristianità. Un segreto che il Catalano, custode della tradizione magica dell’Oriente, pare conoscere, ma che non sembra disposto a rivelare…
Meraviglioso storico oltremodo curato, soprattutto nel lavoro di ricerca davvero scrupoloso, questo romanzo fa riassaporare un periodo non conosciutissimo, ma estremamente affascinante.
Rivivono realisticamente personaggi come Filippo il Bello, ossessionato dalla religione e dal suo dovere di sovrano consacrato da Dio; Giovanna la Pazza, che poi tanto pazza qui non sembra, ma colpisce invece per il suo incredibile raziocinio: ama suo marito, ma per quell’amore non sacrifica né il suo regno (la Navarra), né i suoi principi, pur soffrendo per la freddezza con cui il sovrano di Francia la ricambia; il Papa, fin troppo consapevole della propria posizione e del proprio potere; il Catalano, medico sì, ma forse anche stregone e alchimista, nelle cui mani giace la salvezza della Francia per un terribile morbo.
Intorno a loro ruotano personaggi magistralmente dipinti, benché secondari, nella maggior parte storicamente esistiti (Dante, Bernardo Gui, Maria di Brabante e l’ultimo granmaestro templare sono solo alcuni) che donano gusto e brio a questo romanzo delizioso.
Le domande che tengono il lettore con il fiato sospeso sono tante: quale minaccia incombe sulla Francia tanto da rendere Filippo IV disposto a tutto pur di riavere a Parigi il medico più discusso d’Europa? Cosa si cela nei sotterranei di Notre-Dame, tanto segreti da non essere riportati neppure sulle mappe? Qual è il legame che incatena il bel sovrano a Filippo di Fontainbleau, al bandito Lantus e al Granmaestro dell’Ordine, che proprio sotto questo sovrano perirà insieme a tutti i Templari?
A voi trovare le risposte, che vi assicuro, non vi verranno rivelate fino all’ultimo.
L’unica piccola pecca, una prosa non proprio modernissima, che strizza l’occhio allo stile dei Dumas che, con il proseguire della lettura, dona invece un sapore particolare a questo gioiellino storico.
Quindi che altro dire, se non buona lettura?
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