Recensione in anteprima: “Un posto vuoto (Serie Un posto #1)” di Mickie B. Ashling
Dopo una relazione durata vent’anni e a sole due settimane da una crociera a lungo attesa da entrambi, il marito di Seth Wilder si suicida. La coppia non aveva stipulato una polizza di annullamento e Seth non può chiedere un rimborso. Bryce McFarland, compagno di palestra di suo marito, comprende la situazione e, quando Seth glielo chiede, acconsente ad accompagnarlo, per permettergli di recuperare il denaro e non essere costretto a cancellare i suoi piani. È una gentilezza inaspettata, che Seth accetta con gratitudine.
I due non hanno niente in comune. Seth è un solitario autore di romanzi, mentre Bryce è un incallito utente di Grindr che trova difficile impegnarsi seriamente. Per necessità, e nonostante le differenze in apparenza insormontabili tra loro, i due sviluppano un incerto rapporto. Con il proseguire del viaggio attraverso le Isole Britanniche, Bryce aiuta Seth a fare i conti con la morte improvvisa del compagno, mentre Seth scopre a sua volta le cause della fobia di Bryce.
Le relazioni nate in crociera raramente funzionano e sarebbe sensato resistervi, nonostante la tensione erotica. Ma la luna piena e le brezze di fine estate favoriscono le situazioni impossibili, facendo cadere le barriere e sbocciare un nuovo amore.
È un racconto piacevole, che fa esattamente ciò che promette, cioè ci propone una storia dolce con molti momenti caldi, intrecciandola a un argomento difficile, come quello del fine vita.
Per fortuna non ho trovato una storia drammatica, nessuna lacrimuccia è caduta, e Seth è più intento a cercare un modo per andare avanti con una vita da solo che a piangersi addosso, sostenuto anche dal carattere pragmatico e forte di Bryce. Il tutto, però, in una credibile giostra di emozioni credibili, relative alla sofferenza legata alla perdita di un marito con cui aveva un legame ventennale.
Dopo aver baciato la stessa persona per vent’anni era stranamente meraviglioso sentire un sapore completamente nuovo.
La scelta del marito rispetto alla propria malattia viene affrontata in modo rispettoso, mettendo a confronto i vari punti di vista delle persone che inevitabilmente essa coinvolge.
Lo stile è un po’ farcito, troppo per i miei gusti, di dettagli, infodump e riflessioni. A tratti rasenta lo stile da guida Touring (per carità, tutti posti interessanti da vedere, per cui la lettura scorre ugualmente bene anche in quel contesto). Ad ogni modo, si tratta di piccolezze, e in linea di massima è un racconto scorrevole, ben scritto, divertente, e interessante dal punto di vista erotico. Anche i dialoghi sono freschi e realistici.
Seth guardò nello specchio sopra allo scrittoio e fece una smorfia per il disgusto. “Dio, quando sono diventato così vecchio?”
“Ma stai zitto,” disse Bryce.
“Non mi ero mai preoccupato del mio aspetto quando Mark era vivo. Mi faceva sempre sentire attraente, anche quand’ero in pigiama, ma ora le cose sono cambiate. Dovrò sforzarmi di più per curare il mio aspetto fisico.”
Intendo dire che l’aspetto drammatico è sottile, un dolore sordo che fa da sottofondo, esplodendo solo in poche occasioni, e forse proprio per questo, nonostante il tema importante e la storia d’amore, il racconto non è riuscito a entrarmi dentro sul serio.
Avrebbe potuto urlare e picchiare il petto di Bryce e usarlo come sacco da boxe per sfogare tutta la rabbia e la frustrazione. Bryce sarebbe riuscito a gestire una reazione del genere. Era il dolore silenzioso che non sopportava.
Per quanto la caratterizzazione dei personaggi sia riuscita e l’evoluzione del rapporto tra Seth e Bryce graduale e rispettosa della psicologia di entrambi, la storia non è stata abbastanza intensa, travolgente, passionale da farmi perdere la testa o convincermi della capacità di dimenticare un dolore così atroce in un tempo così breve.
Vederlo diventare rabbioso e territoriale era stata la cosa più eccitante della sua vita, e voleva che Bryce stabilisse il suo dominio nella maniera più primitiva possibile.
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