Recensione: “Wildcat” di Scarlet Blackwell
È un gatto selvatico che deve essere domato… Dexter Summerfield, star americana della TV ormai alla frutta, è allo sbando in Inghilterra, senza amici e con una carriera segnata più dagli scandali che dai successi. Il suo capo gli concede un’ultima possibilità: deve andare alla ricerca dello sfuggente gatto selvatico scozzese per un documentario naturalistico. Ma accettare il lavoro significa ritrovarsi faccia a faccia con Kade Macbeth, cameraman solitario e pericolosamente sexy, loro due da soli per una settimana nei boschi delle Highlands scozzesi. Kade è dichiaratamente gay, ma Dexter è etero… o no?
Tanto divertimento condito da una punta di angst: è proprio con queste parole che riassumerei la lettura del romanzo di Scarlet Blackwell. La trama, pur seguendo un canone classico, in cui i due protagonisti sono un gay dichiarato e un uomo apertamente omofobo, riesce a regalare al lettore un personale tocco di originalità grazie a una certa scommessa iniziale e alla meravigliosa cornice delle Highlands scozzesi.
Dexter Summerfield è il personaggio che presenta il maggior arco evolutivo durante lo svolgimento della narrazione. Nelle prime pagine ci troviamo di fronte a un uomo dissoluto, scontroso e carico di pregiudizi, ma mano a mano che la storia procede dobbiamo ricrederci, perché Dexer cambia e, grazie alla presenza di Kade, incomincia a mettere in dubbio tutte le sue certezze. Kade Macbeth, in un primo momento, pur essendo attratto da Dexter, ha paura di farsi coinvolgere e di ritrovarsi con il cuore spezzato, ma si rende presto conto che resistere all’attrazione nei confronti del collega diventa sempre più difficile. Trovo che anche Kade sia un personaggio interessante e ben costruito, sia per quanto riguarda i suoi principi, sia per quanto concerne le sue passioni.
Le scene bollenti, alternate a momenti di comicità, imbarazzo, tenerezza, non mancano e sono decisamente ben scritte.
Ho apprezzato in modo particolare il finale, sia perché l’ho trovato molto dolce, sia perché si vede chiaramente il risultato del percorso di maturazione di Dexer.
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