Recensione “Fuorigioco” di Carrie Alexander (serie La partita dell’amore #1)
Brooke Winfield è la devota e irreprensibile figlia di una delle più rispettabili famiglie della Boston che conta. Che cosa ci fa allora nel cuore della notte sul sedile posteriore della moto di David Carrera, ragazzaccio piuttosto noto in città? Semplice, ha deciso di accettare una Sfida Martini. Una bella tosta, visto che c’entra uno spogliarello in pubblico e una notte bollente tra le braccia di David. Certo, quando il mattino dopo vede la sua folle scappatella sbattuta in prima pagina come lo scandalo del momento l’entusiasmo vacilla: possibile che stia per demolire il buon nome della famiglia e ogni certezza riguardo se stessa? Se il premio in palio è l’amore, forse ne vale la pena.
Il libro di cui vi parlo oggi è un romanzo breve che fa parte di una serie: “La partita dell’amore”. Questo è il primo titolo dei quattro che la compongono, un particolare che mi ha colpita è che sono stati pubblicati contemporaneamente in Italia nel 2017 e ogni titolo ha un autore differente. Il tema in comune è, apparentemente, uno sport molto praticato, ma che raramente è oggetto di interesse da parte degli autori, il baseball. Chi ama leggere romanzi, erotici o meno, incentrati su personaggi che condividono la passione per uno specifico sport, potrebbe essere attirato dalla copertina, che richiama a grande voce questo gioco. Io per prima, dopo il Lacrosse, il Football Americano o la danza, mi sono lasciata affascinare da questa immagine con mazza, guantone e pallina, dichiaratamente sportiva. In realtà, l’autrice sfiora appena il gioco del diamante e della terra rossa, limitandosi a collocare il protagonista maschile in una squadra piuttosto famosa, i Boston Red Sox. Ho ritenuto doveroso specificare questo particolare in capo alla recensione, per facilitare la scelta secondo i gusti personali di chi legge, perché, in realtà, io vi parlerò di una storia di amore e di rinascita interiore, di amore fraterno, di segreti familiari che emergeranno via via che si procede nella lettura, ma mai, mio malgrado devo ammetterlo, avremo il piacere di vivere e sfiorare il gioco vero e proprio.
Per ogni cosa c’è una stagione e tu troverai di nuovo la tua
Brooke Winfield, trentenne seria e compassata, quasi algida sia nelle fattezze che nei modi e nella scelta dell’abbigliamento, sempre impeccabile e consono alla sua estrazione sociale, appartiene alla Boston “bene”. Non ha quindi il benché minimo problema economico e ha potuto scegliere quale lavoro svolgere grazie, oltreché al suo gusto e innato talento artistico, alle amicizie che la sua influente famiglia ha in tutta la città. Ma la sua fortuna termina qui, infatti, quel pizzico di estro dato dal suo lato artistico può emergere solo quando svolge il suo lavoro, ovvero progettare e allestire le vetrine di un importante negozio di abbigliamento molto ricercato e costoso. Prima di tre sorelle, pare essere l’unica a non essere riuscita a emanciparsi, nemmeno dopo la morte dei genitori e la scoperta di un segreto di famiglia che la coinvolge molto da vicino. È come imprigionata in una rete di cristallo e la conosciamo in un momento cruciale della sua vita: insoddisfatta intimamente e piena di dubbi su sé stessa e il suo futuro, non riesce tuttavia a prendere il volo e prosegue, giorno dopo giorno, la sua vita abituale fatta di apparenza, conservazione del buon nome della famiglia e sogni di trasgressione, sino a quando, una notte, non si imbatte in David Carrera.
David è un ex giocatore di baseball, famoso in tutta la città per aver lasciato la squadra che, in seguito, è stata battuta dagli odiati antagonisti, gli Yankees di New York. Tutta la città lo conosce, ogni cittadino lo odia e molti si pregiano di comunicarglielo nell’istante in cui lo riconoscono nei locali, per le strade; in parte a causa delle sue precedenti follie, ma soprattutto a causa di ciò che i paparazzi e i giornalisti delle testate scandalistiche scrivono di lui. È un uomo demonizzato, conscio di aver tradito la fiducia di una città che lo ha accolto e amato, una persona che vede la vita con disincanto e che, fondamentalmente, è privo di fiducia in sé stesso in quanto, a prescindere dalla fama ottenuta, un grande e ‘scomodo’ segreto pesa su di lui. È per celarlo alle masse che sceglie di abbandonare la squadra e perciò nessuno può comprendere le sue decisioni. Il rapporto con i giornalisti è pessimo e i loro articoli portano a estremizzare ogni sua mossa, ma, in precedenza, David non ha mai fatto nulla per evitare di essere braccato e finire tra le prime pagine con regolarità. Il suo stile di vita, o quanto meno quello che lui sceglie di mostrare al pubblico, non smentisce ciò che la stampa sostiene e così questo ragazzo dal passato travagliato, che proviene da una piccola provincia della Georgia, vive soffocato dai ricordi e pensa che nessuno potrebbe amarlo per ciò che è davvero.
David e Brooke si incontrano per caso, in un momento critico per lui, ed entrambi avvertono la scintilla della passione fare capolino quasi istantaneamente. Iniziano a frequentarsi e scoprono di aver trovato l’uno nell’altra una solida roccia cui aggrapparsi e potersi confidare, liberandosi dei tormenti interiori, dei segreti, delle paure più profonde. L’amore nasce gradualmente tra una chiacchierata e diversi slanci di passione, portando entrambi i protagonisti a riconoscerlo e maturare, divenire più consapevoli e forti, sino a prendere la decisone finale che libererà entrambi dai fantasmi del passato.
Interessante la trovata del Club Martini e della sua proprietaria, la cui storia lascio avvolta nel mistero, perché svelerebbe aspetti che si collegano con i protagonisti e che dovrete scoprire da sole.
L’autrice racconta, con uno stile fluido e scorrevole, le varie vicissitudini dei personaggi. Tuttavia, in così poche pagine si ha la sensazione che gli elementi da esplorare siano tanti ma poco approfonditi, appena sfiorati.
Nel complesso un romanzo leggero, dai toni erotici ma non eccessivi e con una storia che forse, con qualche capitolo in più, avrebbe potuto sorprendermi e consentire ai personaggi chiave di emergere maggiormente. David, dall’animo fragile e dolcissimo, è un uomo a cui mi sono quasi subito affezionata così come Brooke, che scopre il suo lato più trasgressivo e la voglia di sentirsi libera. Mi sarebbe piaciuto poter leggere in maniera più approfondita dei suoi sentimenti e reazioni davanti alle sfide della vita.
Forse, la vera pecca di questo romanzo breve è proprio quella di non aver sondato tutti gli aspetti emotivi e relazionali legati agli eventi, ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa per ritenermi soddisfatta pienamente. Ma se cercate una storia d’amore e passione per distogliervi dal quotidiano ed evadere, questa è quella giusta.
Mi riservo di leggere i prossimi tre titoli della serie, perché sono curiosa di capire, in fine, quale sia il tema di fondo che ha unito questi quattro autori e forse, con un pochino di fortuna, un piedino sul campo da baseball alla fine riuscirò a infilarlo.