Recensione in anteprima: “Biscotti per corteggiare – Serie Il Curioso Ricettario Di Nonna B #4” di Amber Kell
Un libro della serie Il curioso ricettario di Nonna B
Dopo la morte della sorella, all’uomo d’affari Marshall Hunter viene affidata la custodia della nipote. Marshall non è abituato ad avere a che fare con i bambini, ma si sforza di entrare in contatto con lei. Per farla sentire più a suo agio, assume il pittore professionista Pace Barlow per personalizzare la sua stanza con un murale.
Pace è affascinato dalla piccola cliente, e ancora più interessato al bellissimo zio, ma non è certo di essere pronto ad assumersi immediatamente l’impegno di una famiglia.
Per il bene della nipote, Marshall decide di trasferirsi. Riuscirà a mantenere la sua relazione con il giovane artista o dovrà rinunciare all’amore per diventare un buon padre per una bambina sola?
Una ricetta d’altri tempi racchiude l’amore che potrebbe unire i due uomini, ma non bastano dei biscotti magici per risolvere una situazione intricata.
“Marshall scosse la testa. Non capiva molto le persone che vivevano le proprie vite fluttuando sulle nuvole. Era sempre stato troppo pratico per essere un sognatore. Forse era per quello che non riusciva a legare con Alice. Lei somigliava così tanto ad Anna, la sua sorella gemella, che alcuni giorni faceva male guardarla. Marshall sapeva di non aver ancora affrontato la morte di Anna, ma non aveva tempo per essere in lutto. Aveva una società da mandare avanti e una ragazzina di cui prendersi cura. Non poteva sostituire sua sorella, ma avrebbe dato ad Alice il miglior ambiente possibile, e se lei avesse voluto un castello nella sua stanza… beh, cavolo, lo avrebbe avuto. Quel meraviglioso artista poteva essere proprio ciò di cui aveva bisogno una ragazzina seria in lutto.”
Una ragazzina che ha perso la mamma per un tragico incidente, dei nonni egoisti e al limite della legalità, uno zio gay che non ha idea di come diventare un buon padre, e un dolce pittore talentuoso. Questi sono solo alcuni degli estrosi personaggi che incontreremo in questo, davvero troppo breve, libro. Siamo giunti al quarto capitolo di una serie che ha come tenue filo conduttore un libro di ricette, e un autore diverso per ogni libro della serie. Più volte credo di aver affermato che la brevità di queste storie impedisce ai personaggi di esprimersi al meglio, e purtroppo anche “Biscotti per corteggiare” non sfugge a questo problema. Facciamo la conoscenza con Pace e scopriamo subito che pur vivendo con ciò che guadagna disegnando murales e dipingendo quadri, potrebbe permettersi una vita di ozio, dato che spesso si parlerà di un fondo fiduciario lasciatogli dal nonno. Eppure, a parte il fatto che suo padre si è risposato, non scopriremo altro del suo passato, e di Marshall non scopriremo molto di più, tranne che i suoi genitori sono a corto di soldi e per questo stanno tentando di avere la custodia della nipotina e del suo patrimonio. L’attrazione fra il pittore che è stato assunto per disegnare un murales nella camera della nipotina e lo zio è assolutamente istantanea, e questo è qualcosa che sempre mi fa storcere un po’ il naso. I due non si parlano, non si raccontano, il loro amore nasce dal nulla, e dall’affetto che entrambi hanno per Alice, questa simpatica bambina molto dolce e un po’ triste. E non riesce a ravvivare una trama un po’ piatta neanche il finale, in cui avviene qualcosa di inaspettato, ma che viene risolto in un battito di ciglia, grazie alla riscossione di un debito da parte di Pace che ha come amico del cuore qualcuno legato nientemeno che al capo della mafia russa.
C’erano parecchi scenari che forse sarebbero potuti diventare interessanti: la babysitter che aveva fatto piani per sedurre Marshall, non aveva intuito che l’uomo concupito fosse assolutamente gay. Mi sarebbe piaciuto scoprire molto di più sull’amicizia di Pace con Sandlova Aliev, e non avrebbe nuociuto una maggiore interazione fra Pace Marshall e Alice, che insieme appaiono davvero poco. Insomma, alla fine della lettura, per quanto questa sia piacevole e veloce, si ha un senso di insoddisfazione. Troppe sono le cose che avrebbero avuto bisogno di più spazio, e il ritrovarli dieci anni più tardi, praticamente nella pagina successiva a quella in cui si sono dichiarati il loro amore, non aiuta affatto. Nessuno dei capitoli di questa serie è risultata una brutta lettura, ma in nessuno di essi è stato spiegato qualcosa sulla creazione del fantomatico ricettario che dovrebbe, in fondo, risultare il cardine della serie, esso appare come per magia, in questo caso nella mani della cuoca di Marshall, Ilona, e poi passa al proprietario successivo.
La scrittura della Kell è fluida e scorrevole non ci sono scene di sesso troppo spinto. Il libro si legge in pochissimo tempo e risulta una lettura simpatica e senza grandi pretese, non è brutto, ma quest’autrice ha scritto davvero di meglio. È una serie discontinua che ha, purtroppo, nella brevità delle sue storie, la pecca maggiore, e che finora non è davvero riuscita a entusiasmarmi.
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