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Recensione: “Bottoni e Odio” di Penelope Sky (Serie Bottoni #2)

 

 

 

Mi sto guadagnando i miei bottoni.

Però li sto anche spendendo.

Più mi innamoro di Crow, più voglio che lui acconsenta a fare le cose che desidero. Cene, appuntamenti, serate sulla spiaggia…

Tutto ha un prezzo. E così la mia scorta di bottoni, che mi sono tanto faticosamente guadagnata, si riduce rapidamente.

Questo viavai andrà avanti in eterno? Oppure uno di noi esaurirà i suoi bottoni per primo?

 

 

Bentrovate Fenici,

finalmente sono riuscita a leggere, per me e per voi, Bottoni e Odio – secondo volume della serie dei bottoni di Penelope Sky.

Al termine di Bottoni e Pizzo, avevamo lasciato una Pearl disperata: aveva scoperto il tradimento dell’uomo che credeva di amare, dell’unica “famiglia” che credeva di avere. Il finale non era stato troppo sospeso, ma dentro di me impazzava la voglia di sapere come avrebbe fatto a trovare la forza di andare avanti adesso che non aveva più nulla ad attenderla in America. Niente dalla quale tornare.

La risposta era semplice e già balenava nella mia piccola mente contorta: Crow.

Sì, proprio lui. Non può vedere la sua Bottoncino spezzata, piegarla è un suo diritto, una sua prerogativa, e niente e nessuno può anche solo immaginare di farlo al posto suo.

Non c’è niente che tu possa fare, Crow”.

Voglio solo che tu sappia che capisco quel genere di tradimento.

Comprendo quel genere di dolore. E so cosa si prova a non avere una

famiglia”. Si fissava le mani giunte. I suoi corti capelli castani erano

spettinati perché ci aveva passato in mezzo le dita. “Non sei sola. Non lo sei

mai”.

È lui che la tiene ancorata alla vita, lui che le da un motivo per combattere, lui che la porta all’inferno e glielo fa sentire più dolce del paradiso.

In questo volume l’autrice ci permette di sondare meglio l’anima nera di Crow, il suo passato, le sue debolezze e le sue paure.

Un uomo che ha perso tutto. Ogni persona che ha amato è morta. Suo padre, sua madre e, infine, sua sorella. Non può amare, non può più seppellire nessuno. Ha messo una distanza emotiva persino con il fratello, unico parente in vita. I suoi impulsi sono magnificamente contorti e, per una buona percentuale del libro, prevarrà il suo punto di vista, i suoi pensieri invaderanno la nostra mente, spiegandoci in parte le motivazioni della “bestia”.

Bottoncino, sei perfetta”. Le cinsi la vita con un

braccio e la attirai a me, godendomi la sensazione dei suoi seni perfetti contro

il mio petto. Al termine della serata, l’avrei scopata forte contro il materasso

e sarei venuto su quelle tette fantastiche.

Grazie. Stai molto bene anche tu”. Fece scorrere la mano sul mio petto,

tastando la mia camicia grigia. Il colletto era sbottonato, e lì le sue dita

sfiorarono la mia pelle.

Forse l’avrei scopata già in macchina.

Andiamo”. Prima avessimo concluso quella faccenda, prima saremmo

tornati a casa. E io sarei stato tra le sue gambe, a muovermi dentro di lei,

esattamente dove dovevo essere.

Non ho scritto queste parole a caso, pagina dopo pagina questa saga mi ricorda sempre più la favola “La bella e la bestia”, in una versione sicuramente più dark ed erotica certo, ma in alcuni punti altrettanto dolce e romantica, leggendo saprete capire il perché.

Non potevo andare avanti così ancora per molto. Volevo farle male —

tanto. Volevo spingere quella donna indistruttibile al limite. Volevo piegarla,

ma senza spezzarla.

La nostra Bottoncino invece non mi ha delusa, continua la sua crescita psicologica e fisica senza perdere un colpo, cadendo e rialzandosi, a volte con fatica, ma sempre con dignità.

Non è infallibile, ma adoro come trae sostegno dai suoi fallimenti.

In Bottoni e Odio l’autrice ci permetterà di conoscere un po’ meglio anche un personaggio secondario, Conway, il fratello di Crow: sarà davvero dura riuscire a tollerarlo, ma l’autrice è una maestra nel mischiare le carte e forse alla fine del libro riuscirete ad apprezzarlo un po’ di più.

A differenza del primo romanzo, il sesso tra i due protagonisti non si fa attendere e reclama una buona porzione della storia, sebbene sappiate benissimo che questo per me non rappresenti mai un problema, è doveroso specificare che a mio avviso le scene tra i due sono un po’ ripetitive e le parolacce utilizzare prima dopo e durante i rapporti sessuali sono al limite dell’eccessivo, causando il primo vero “neo” in questa bella serie.

Il libro è un crescendo di eventi fino ad arrivare al finale, decisamente sospeso, che mi ha lasciata con il cuore in gola e le mani sudate.

L’autrice è stata sadica, creando un’altalena di emozioni e speranza che avvolge la mente del lettore e la incatena agli eventi, anelando di averne ancora e poi di nuovo un altro po’.

Il tempo fino al prossimo volume non passerà mai abbastanza in fretta!

 

 

 

Recensione a cura di:

 

 

 

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