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Recensione: “Andromeda” di Michael Crichton

Care Fenici, il libro di cui vi parlo oggi è Andromeda di Michael Crichton

Arizona, fine anni Sessanta. Un satellite militare, terminata la sua missione nello spazio, fa ritorno sulla terra. Subito dopo, a pochi chilometri di distanza, un’inspiegabile epidemia decima gli abitanti di una sonnolenta città sperduta nel deserto, lasciando solo due sopravvissuti: un anziano e un neonato. Il governo degli Stati Uniti è costretto ad attivare «Project Wildfire», un protocollo top secret di risposta alle emergenze. Quattro dei biofisici più capaci della nazione vengono mobilitati per cercare di comprendere e contenere la crisi, ma quello che si trovano di fronte si rivela ben presto diverso da qualsiasi cosa abbiano mai visto prima. La scoperta del ceppo Andromeda può causare un’immane catastrofe. In gioco c’è la sopravvivenza stessa dell’umanità.

Vorrei fare una piccola confessione: non sono un’appassionata del genere fantascientifico. Avete presente X-Files? Mai visto. Lo detestavo. Quindi immaginate l’animus con cui ho cominciato questo libro.

Che posso dire… Incredibile!!!!

Copertina 1969

Tutto il libro si incentra su un unico grande quesito. Cosa succederebbe se le procedure di sterilizzazione delle sonde spaziali di ritorno sulla terra fossero insufficienti a garantire un rientro sterile nell’atmosfera del nostro pianeta? La conseguenza di ciò sarebbe la potenziale introduzione di organismi extraterrestri nell’attuale quadro ecologico terrestre.

Quindi, se ci riflettiamo un attimo, il quesito non è poi così fantascientifico. Credo che sia stata proprio questa ipotesi così concreta e realistica a farmi apprezzare questo libro.

Una squadra di quattro scienziati (Jeremy Stone, Peter Leavitt, Mark Hall, Button Charles) viene chiamata per mettere in atto il Progetto Wildfire, in sostanza mettere funzione un laboratorio segreto per poter studiare possibili forme di vita extraterrestre portate sul nostro pianeta dai veicoli americani che rientravano dallo spazio.

Dobbiamo tenere presente che questo libro è stato scritto nel 1969, ricordiamo che in questo periodo, e durante gli anni ’70, vi fu un boom di film e romanzi fantascientifici e futuristici.  Dal libro è stato tratto nel ’71 anche un film, ‘The Andromeda Strain’, di cui vi consiglio di dare un’occhiata anche solo al trailer per seguire meglio la descrizione del laboratorio. E di descrizioni ne abbiamo sicuramente a iosa in tutto il libro. Crichton si è preoccupato di non lasciare nulla al caso, tutto è stato minuziosamente illustrato, dal colore di ognuno dei cinque livelli di cui si compone il laboratorio, sino a quello che era previsto nel piano alimentare degli scienziati. Vogliamo parlare, inoltre, del modo in cui vengono spiegati i diversi processi biologici? L’autore riesce a rendere la lettura fruibile anche da persone prive delle più basilari nozioni scientifiche. Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che Crichton è autore della serie televisiva E.R. Medici in prima linea (il capostipite dei medical drama: Grey’s Anatomy, Dottor House, giusto per capirci), uno che il suo mestiere sa farlo a dovere!

Il libro è molto fluido e scorrevole, offre interessanti momenti di riflessione, avrei dato sicuramente il massimo dei voti se non fosse stato che ho trovato il finale un po’ sbrigativo e affrettato mentre avrei apprezzato una cura maggiore anche per la fase conclusiva del racconto ma, nonostante ciò, è sicuramente un libro che merita di trovare posto nella nostra biblioteca personale.

 

 

 

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