Recensione: “Alpha Chef” di Sue Brown (serie J.T.’s Bar #2)
Buongiorno Fenici, oggi Lucia ci parla di “Alpha Chef” di Sue Brown, buona lettura!
Quando la casa di Greg Mitchelson viene rasa al suolo da un incendio, e il suo datore di lavoro viene ucciso, lui ha paura che sia una vendetta per una sua vecchia testimonianza contro un famoso cartello. Solo, senza soldi e con solo i vestiti che indossa, Greg si rivolge a Colm Riordan, lo sceriffo che lo protegge da tre anni. Ma Riordan non risponde alle sue chiamate e lo sceriffo locale si rifiuta di aiutarlo.
Preso dalla disperazione, Greg fugge in Wyoming alla ricerca di suo fratello, Mitch, che non vede da dieci anni. Mentre si riavvicina al fratello, spunta Riordan alla ricerca del suo testimone perduto. Ma Greg ha bisogno di molte risposte prima di fidarsi nuovamente di lui. Perché non ha risposto alle sue telefonate? Riordan è venuto per aiutarlo… o per ucciderlo?
Lo avevano trovato un’altra volta. Avrebbe dovuto trasferirsi. Un’altra città, un altro lavoro, un altro nome. Merda! Il cuore di Greg batteva all’impazzata mentre correva, sentendo il panico avere la meglio e il sangue pulsargli nelle orecchie. Le lacrime gli pizzicavano gli occhi, e non era solo colpa del fumo. Avrebbe sentito la mancanza di Raleigh, il primo posto in cui si era sentito a casa. Corse verso la tavola calda, da cui era uscito solo cinque minuti prima. Sperava che Willie avrebbe capito. Gli sarebbe mancato e, anche se sapeva che fermarsi a parlargli sarebbe stato pericoloso, non gli importava. Willie era una brava persona. Era stato come un padre per lui. Un padre migliore di quanto il suo fosse mai stato, e si meritava una spiegazione… o qualcosa del genere. L’unica che Greg potesse dargli.”
Nel libro precedente Jack e Mitch sono finalmente riusciti a venire a capo dei loro problemi, sono tornati a essere una coppia, e per loro è cominciato un periodo rilassante. Nella storia narrata in Alpha Chef i due protagonisti lavorano insieme nel bar che Jake e Howie gestiscono: una vita ben diversa da quella di un agente addestrato per missioni particolari. La loro pace viene messa alla prova solo dalle riunioni della squadra speciale, di cui entrambi hanno fatto parte, che al ritorno di ogni missione si presenta al bar a festeggiare, per rivederli e stare insieme, e permettere anche a Simon di riabbracciare il fidanzato Howie. È proprio durante una di queste liete occasioni che al bar si presenta un uomo che lascia Mitch stupefatto e incredulo, ma anche molto felice. Greg Mitchelson si trova in grossi guai, da anni vive sotto mentite spoglie e fa parte del programma protezioni testimoni e per questo la sua vita prevede sempre uno zaino pronto, con pochi effetti personali. E dire che negli ultimi tempi era convinto di essere finalmente riuscito ad avere una parvenza di normalità! Ma ora sa di essere stato rintracciato, qualcuno conosce la sua nuova identità, dove lavora, e quando non riesce a mettersi in contatto con Riordan, lo sceriffo che si è occupato di lui negli ultimi tempi, e il suo ufficio non sembra intenzionato ad aiutarlo, decide di rivolgersi all’unico uomo che sa farebbe di tutto per aiutarlo: Mitch. Il fratello maggiore che non vede da anni e che ha scoperto, dall’articolo di un giornale, ha fatto parte di un gruppo di militari altamente addestrati.
Mitch è felicissimo di aver ritrovato il fratello minore, nel corso degli anni ha fatto più di una ricerca, rivolgendosi anche a investigatori privati, e ha chiesto aiuto pure ai propri superiori, senza ottenere nessun risultato. Il poterlo riabbracciare, però, porta anche rimorso e dolore. Riaverlo nella sua vita vuol dire, infatti, scoprire molte cose spiacevoli sulla sua famiglia. Quel padre che lo ha sempre messo in ansia con i suoi giudizi, e con cui ha un rapporto abbastanza freddo, col suo fratellino si è comportato in modo ignobile, scacciandolo di casa poco tempo dopo che lui si era arruolato. E quella non era stata l’unica volta in cui lo aveva rinnegato. Solo, e alla ricerca di un lavoro, il giovanissimo Greg si è trovato al posto giusto nel momento più sbagliato e ha visto qualcosa che ha messo la sua vita nelle mani dei federali e della protezione testimoni. E ora l’ufficio dei federali sembra compromesso: qualcuno dall’interno sta passando vitali informazioni. Per questo, quando Riordan si presenta al bar troverà Greg circondato da persone sospettose, che non intendono lasciarglielo portare via.
Sono dei gran bei personaggi quelli che Sue Brown mette in campo in questa serie: uomini forti che sanno battersi, ma che dopo tanto tempo hanno deciso di avere una vita più tranquilla, godendosi il loro amore. Mitch è stato un ottimo caposquadra, si è sempre occupato dei suoi uomini, e quando scopre la verità sulla vita del fratello è furioso, anche con se stesso. Non si era mai reso conto di come fosse davvero suo padre, ha creduto alle sue bugie e scoprire la verità lo devasta. Per la prima volta si rende conto delle differenze con cui l’uomo ha sempre giudicato i suoi figli. Mitch, con la sua prestanza fisica e i suoi ammirevoli risultati scolastici, è riuscito a rientrare nelle grazie di quell’uomo dall’amore paterno scadente. Tuttavia, non aveva mai compreso quanto questo, però, avesse messo il fratello in una situazione precaria, rendendolo più ribelle, e più soggetto al disprezzo paterno. La madre non fa una figura migliore, si salva solo all’ultimo momento, ma non per quanto mi riguarda, infatti il racconto delle sue motivazioni è per me da brividi. Greg ha vissuto praticamente senza sapere mai dove sarebbe stato il giorno dopo, incapace di avere anche il tempo di andare a scuola, e si accontenta di lavori precari. Almeno fino a quando uno dei tanti sceriffi, che si sono succeduti negli anni prima di Riordan, non gli ha trovato lavoro in una tavola calda. Quell’esperienza faticosa gli ha permesso di capire che cucinare è la sua passione e, da quel momento, fare il cuoco lo ha reso, se non felice, soddisfatto. Durante il suo ultimo lavoro, durato più degli altri, era riuscito anche a farsi degli amici, credendo che quella volta sarebbe stato diverso. Quando lo incontriamo, è un uomo stanco di fuggire, in preda alla paura, che non ha nessuno su cui può contare, tranne due persone: uno sceriffo, che non risponde al telefono e per cui lui ha sempre provato una forte attrazione, e un fratello che non vede da decenni, eppure si rivela coraggioso e disposto ad andarsene per non mettere in pericolo le persone che frequentano il bar. Ora anche per lui, finalmente, si intravede la fine di un lungo incubo e la possibilità di avere un lavoro, un fratello, una casa e forse anche un uomo che lo ami. Ma prima dovrà scoprire le vere intenzioni di Riordan.
È un libro che si legge con grande piacere, molto scorrevole e anche abbastanza breve. L’unico appunto che posso fare all’autrice è il non aver sfruttato una trama che aveva molti intriganti risvolti. La parte suspense, infatti, per quanto ben scritta, si risolve in poche pagine e troppo frettolosamente, renderla un po’ più corposa avrebbe reso tutto ben più stuzzicante. Avere a disposizione personaggi così addestrati e non usarli, se non per brevi attimi, è un gran peccato. Nonostante questo è una serie davvero molto carina, che al momento non sembra avere ulteriori capitoli. Ma forse fra qualche tempo… potremmo avere come protagonisti gli altri personaggi della squadra.