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Recensione: “Skip Quincy, Shortstop” di Jean Joachim (serie Bottom of the Ninth #6)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Skip Quincy, Shortstop” il nuovo sport romance di Jean Joachim

All’età di dieci anni, Skip Quincy sta viaggiando sul sedile posteriore dell’auto dei suoi genitori e, solo pochi minuti dopo, si ritrova all’orfanotrofio dei Piccoli Angeli. Dopo sei mesi, viene adottato. Viene accolto dalla signora Quincy, la donna che impara a chiamare “mamma”, ma il signor Quincy non ne è entusiasta. Essendo già un atleta molto dotato, Skip inizia a giocare a baseball. Ama questo sport e diventa molto bravo, nonostante l’indifferenza di suo padre. Volendo dimostrare a suo padre che si sbaglia, Skip si allena molto duramente. Guidato dal suo adorato coach delle scuole superiori, riesce a diventare un interbase. Seppur tormentato dai dubbi, Skip riesce a entrare nei Nighthawks. Si concentra sul baseball e si affida ai brevi incontri con le sue fan come alternative all’amore. Quando due donne entrano nella sua vita, la soddisfazione delle storie da una notte svanisce all’improvviso. Mimi o Francie? Quale delle due potrà dargli l’amore e l’affetto che ha sempre desiderato?

Quando arrivò a casa, sorrise. Mimi aveva distratto la sua mente dai playoff della settimana successiva. Aveva ancora tre giorni per rilassarsi prima di farsi travolgere dalla pressione di giocare in una squadra in lizza per il gagliardetto. Si tolse le scarpe e mise un film, sperando di riuscire ad addormentarsi. Andare a letto, mmm, come sarebbe stato andare a letto con Mimi Banner? Sapere che Rowley era andato a letto con lei ogni sera lo faceva sentire a disagio. Banner una volta aveva fatto parte dei Nighthawks, ma poi l’avevano sospeso e l’avevano quindi scarcerato in seguito alle accuse di violenza domestica. Skip non era mai stato con una donna che veniva picchiata dal marito. Solo quell’idea lo metteva in imbarazzo. Mimi era una donna minuta, alta circa un metro e sessanta. E Rowley era un omone. Skip era furioso all’idea che quel coglione le avesse fatto del male. Cavolo, adesso era morto, quindi lei non aveva più niente da temere. Sicuramente non da Skip, soprannominato “orsacchiotto”, dalle cheerleader della sua scuola. Non aveva mai fatto del male a una donna e questo non sarebbe mai cambiato. Sorrise all’idea di dimostrare alla piccola Mimi come un vero uomo tratta una donna. Le avrebbe insegnato tutto sull’amore, nel tipico stile Skip Quincy.

Era molto tempo che non tornavo allo stadio dei Nighthawks ma, dopo aver fatto un giro di ricognizione è stato come se non me ne fossi mai andata. È stato bello rivedere i giocatori e le loro ragazze e ficcanasare un po’ nelle loro vite, scoprendo quali altre novità ci hanno riservato. Il protagonista indiscusso di questo libro è Skip il Shorstop, ovvero l’interbase un ruolo che viene ricoperto da un giocatore molto veloce, agile e con un buon braccio in quanto deve prendere velocemente la palla e rilanciarla ai suoi compagni sulle basi, eliminando in questo modo, i corridori avversari e non pensate neanche lontanamente che lo abbia capito leggendo il libro perché mi sono rivolta al guru del Baseball… Wikipedia. Skip è come tutti i ragazzi di questa straordinaria squadra, un ragazzo semplice che dopo essersi divertito, comincia a guardare alla svolta che hanno avuto i suoi compagni, desiderando quello che loro hanno trovato: una donna da amare e che capisca quanto sia a volte stancante essere moglie di uno sportivo, aiutandolo a sopportare lo stress. Pensa di avere trovato la donna giusta in Mimi, la vedova di un giocatore che è stato squalificato sia perché prendeva sostanze proibite, sia perché accusato di abusi in ambito famigliare. Mimi è ben disposta ad uscire con il tranquillo e posato Skip, ma non si sente assolutamente pronta ad un nuovo legame, ancora traumatizzata dal suo matrimonio precedente. Eppure Skip non intende desistere, nonostante si renda conto che c’è un’altra ragazza che lo interessa, anche se proibita.

Prova infatti una forte attrazione per Francie Whitman, la migliore amica di Elena fidanzata di Bobby Ernandez uno dei compagni di squadra di Skip. Per tutti i giocatori, quella ragazza solare e sempre in campo a tifare per la squadra è come una sorella minore, perciò tutti la vogliono proteggere da un eventuale delusione, nonostante si siano resi conto che per lei Skip è speciale. Del resto Francie ha già i suoi problemi, sta per prendere una laurea in arte, ma la morte del padre ha messo il suo fondo fiduciario nelle mani della matrigna che ha ben poca stima del suo talento e non intende pagarle il corso che si tiene a Parigi e che le permetterebbe di far conoscere i suoi lavori. La sua tecnica è perfetta ma i suoi insegnanti ritengono i suoi quadri privi di passione e senza anima e questo non le permette di entrare in lizza per ottenere una borsa di studio che sopperirebbe alla sua mancanza di fondi. Eppure una sera, i due finiscono nello stesso letto e Skip si rende conto che quella ragazza che ha sempre considerato come una sorella, è una donna appassionata e piena di sorprese. Lui comincia ad avere dei dubbi sul fatto che Mimi possa essere la donna giusta per lui e nel contempo, il nuovo quadro di Francie è intriso di quella passione che le sue opere non hanno mai avuto.

Ma i playoff incalzano e i demoni di Skip sono in agguato.

Quello che l’autrice ha tratteggiato è il ritratto di un uomo che prende terribilmente sul serio le sue responsabilità, la sua infanzia infatti, lo ha reso estremamente ansioso e incapace di perdonarsi uno sbaglio. Dopo i primi 10 anni vissuti con un padre amorevole che gli ha insegnato a giocare a baseball appena è stato capace di camminare e lo ha sempre spronato col suo sostegno, un incidente stradale ha reso Skip orfano ed in seguito è stato adottato dai Quincy; ma se questo lo ha fatto uscire dall’orfanotrofio, non gli ha portato la felicità. Il suo padre adottivo non desiderava un figlio, ha solo accontentato il desiderio della moglie Ellen, ma non ha mai smesso di terrorizzare un ragazzino con la minaccia di riportarlo indietro al minimo dolore che avesse procurato. Non pago di questo, una volta che Skip ha cominciato a giocare, non ha esitato a prenderlo a cinghiate ogni volta che la squadra perdeva, incolpando Skip del risultato dell’intera squadra. E neppure ora che è diventato il migliore nella sua categoria, il giocatore riesce a perdere senza provare enormi sensi di colpa.

Qui, più che negli altri capitoli, le dinamiche sportive occupano una parte importante nella narrazione. Sono tante le partite a cui assisteremo a dimostrazione di quanto l’autrice ami questo sport, la storia d’amore è ben inserita fra una partita e l’altra e anche Francie avrà i suoi momenti di gloria. Mi sarebbe davvero piaciuto poter vedere il fantastico quadro che le ha permesso di vincere il concorso. È un libro molto carino, che le partite rendono dinamico, anche se, dovete amare questo tipo di narrazione per goderne appieno. Come al solito la trama non presenta grandi colpi di scena e sono i personaggi a fare la differenza. Ma è una serie che di libro in libro, riesce a rinnovarsi e i personaggi diventano sempre più come amici di famiglia che è piacevole rivedere.

 

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