Recensione: “Daren Reed e le anime antiche” di Robert Rinaldin
Care Fenici, ecco la recensione che Tracy ha scritto per “Dareen Reed e le anime antiche” di Robert Rinaldin
Dopo alcune strane esperienze con un falco, Daren viene rapito e si ritrova catapultato in un nuovo mondo, in una nuova vita. Lascia alle spalle il suo lavoro e i suoi vecchi amici per poi entrare in una scuola per anime antiche, dove scopre di avere una seconda anima all’interno del suo corpo. Questo raro legame gli consentirà di imparare a controllare gli elementi (fuoco, acqua, terra, vento e tuono) e richiamare un’arma divina. Nel frattempo Daren stringe amicizia con alcune le persone che lo aiuteranno a superare i momenti più difficili. La scuola assegna missioni per combattere i ribelli e queste lo metteranno in contatto con il mondo esterno, ma anche con il suo mondo interno e le anime antiche, e scoprirà cosa sta succedendo veramente all’interno della scuola.Quando si parla di mitologia egizia legata a un urban fantasy, ecco che scatta in me la curiosità di lettura. Ci sono in giro pubblicazioni come quelle di Rick Riodan e le ‘Kane Chronicle’ che ci hanno lasciato però un po’ orfani di storie e quindi ci lanciamo con fiducia sul fantasy nostrano, sperando in una degna lettura.
Devo dire che la trama mi ha intrigata molto e che l’idea di combinare leggende ed elementi fantasy sia stato un connubio perfetto per iniziare questo libro.
Parto col dire che l’idea è originale: il protagonista, un giovane di nome Daren Reed, esperto di arti marziali e con la passione per geroglifici ed egittologia, in una normale giornata avverte la presenza di un falco che lo osserva molto attentamente. La cosa potrebbe sembrare casuale, se non si ripetesse con una strana frequenza. Questi ‘avvistamenti’ lo portano a osservare il mondo attorno a sé, facendogli sentire voci e avvertimenti che gli causano notevoli disagi.
Non fidarti delle persone care, ti tradiranno. Fa attenzione.
La sua vita è molto monotona, tra lavoro e amici, sempre gli stessi luoghi, sempre le stesse cose, fino a una sera in cui si ribella a questa routine e cerca di fare qualcosa di diverso.
In un locale gioca a biliardo con una ragazza molto intrigante, con lunghi capelli neri e penetranti occhi verdi, che lo fa sentire ‘strano’, diverso dal solito. Potrebbe sembrare una normale attrazione adolescenziale, salvo poi scoprire che la stessa ragazza lo condurrà a uno sparuto e originale gruppo di ‘amici’ che risultano essere una specie di ‘cacciatori di anime’.
Non sono normali ‘cacciatori’ come quelli incontrati in altri libri urban o paranormal, ma persone che riescono a rilevare tramite apparecchiature particolari, la presenza di un’anima in più rispetto alla normale.
Voi penserete che ciò sia impossibile e invece, l’originalità sta proprio in questo. Questi cacciatori cercano anime antiche che, per aiutare un mortale in difficoltà, entrano nel suo corpo, salvo poi rimanere incastrate e prigioniere. Si tratta di esseri con particolari capacità che rendono l’ospite più forte e mistico, con affinità ad armi leggendarie e sconosciute.
C’era una sezione in bianco dove c’era scritto “Ancient Soul”.
Probabilmente era il Progetto A.S. di cui parlava la persona davanti al computer.
“Progetto A.S.? Cos’è?”
“Noi stiamo cercando delle anime che appartengono a delle persone che sono vissute in un passato lontano. Queste anime hanno la forza di entrare dentro un corpo vivente e influenzarlo.”
Da qui in poi comincia la storia che condurrà Daren in una scuola speciale, che lo vedrà confrontarsi con avversari forti e amici improbabili, tra cui anche la stessa Sharon.
Parto col dire che la storia ha notevoli potenzialità e che credo avrà un continuum, l’ho trovata scorrevole da seguire e con un linguaggio abbastanza semplice anche per chi non è ferrato sulla storia antica o l’Egitto.
Ciò che mi ha rallentata nella lettura è lo stile un po’ ingessato di inizio storia, dove non si riesce a capire bene chi o cosa sia il protagonista, il perché della sua vita che viene molto appiattita, senza rilevare alcuna emozione. Per quanto possa essere poco più che adolescente, ha un comportamento piuttosto rigido e dà per scontate alcune situazioni che i suoi coetanei metterebbero in discussione. Anche l’incontro con la squadra di cacciatori sembra non scuoterlo più di tanto, cosa che dovrebbe invece far scattare un allarme interno a un ragazzo solo e senza famiglia. Non si capisce se l’accettazione è dovuta proprio alla mancanza di legami affettivi o perché ci sia in lui una malsana curiosità verso l’ignoto.
Questo atteggiamento lo avrà per tutta la storia, dove accetterà quasi passivamente ciò che gli viene imposto, come se fosse una cosa normale, salvo mettere in discussione qualcosa se viene suggerita da qualcun altro.
La letteratura fantasy del genere, da HP ad altri urban che parlano di collegi, scuole speciali e organizzazioni varie, vedono i protagonisti o molto preparati sul mondo da affrontare, o totalmente estranei, ma critici, in quello che li circonda.
In alcune cose ho ritrovato molto di questi libri, dalla biblioteca dei libri proibiti della Rowling, alla routine di altre scuole speciali, dove qui si diversifica per l’uso del tablet intelligente, anche se i vari macchinari usati dagli studiosi restano sempre un po’ nell’ombra o non meglio descritti (mania mia, magari, che leggendo molto fantasy e fantascienza, mi piacerebbe sapere con quali diavolerie mi sto confrontando? Forse sì!)
In alcuni punti ci sono refusi ed errori di forma, che all’inizio pensavo dovuti a un errore di traduzione (lo stile in alcuni punti mi sembra molto ‘british’ e questo mi aveva fuorviata), salvo poi scoprire che è un autore giovane che compensa alcune piccole lacune con la sua originalità. Ma se la copia inviata per la recensione è anche quella del libro in uscita, suggerirei una piccola revisione perché alcuni errori potrebbero penalizzare l’opera con i futuri lettori.
A questo punto allora attendiamo il seguito per capire quanto sia davvero speciale il buon Daren e la sua comitiva di amici.
Buona lettura!