Recensione: “Retribution” di Rebecca Harper
Care Fenici, oggi Maljka ci parla di “Retribution” di Rebecca Harper
Ho sofferto e sono risorta dalle mie ceneri. Corrosa dall’odio ma fortificata nel dolore.
Ho scalato i vertici della piramide celandomi dietro un nome fittizio. Adesso il potere è nelle mie mani e avrò la mia vendetta.
Nathan Barrett è l’ultimo tassello di un puzzle doloroso e insanguinato. Un puzzle durato un decennio che finalmente sto per risolvere.
La cella è pronta, i suoi aguzzini lo attendono. Tutto è organizzato alla perfezione, manca solo l’interprete principale di questa storia di morte e tormento che non vedo l’ora di poter raccontare.
Finché uno sguardo azzurro come il cielo non incrocia il mio, facendo crollare tutte le mie certezze come un castello di carte.
Mi chiamo Elena Ramirez, ma in molti mi conoscono come Pedro Medina. Questa è la mia storia.
La prendo tra le braccia stringendomela addosso e assaporando la morbidezza del suo corpo.
“Sai che farei di tutto per te… Elena…” mormoro con voce roca poco prima di scendere in picchiata su quelle labbra rosee che sembrano evocare ogni mio più oscuro desiderio.
Le sue braccia mi circondano il collo e la bocca si schiude, mi immergo in quel paradiso e so di essere fottuto.
Questa non è una favola. Questa non è la classica storiella di due innamorati. Questa è LA STORIA di una donna, ex ragazzina ingannata dal suo primo amore, cresciuta con bugie, violenze e soprusi di gruppo e diventata col passare degli anni, la più tosta di tutti fino a diventare il capo di un grosso clan di narcotrafficanti. È una donna con gli attributi, cresciuta da sola, privata dei sentimenti, fredda e calcolatrice, che non si lascia intimidire da niente e nessuno… fino a quando l’ultimo tassello della sua vita arriva alla fine, fino a quando non incontra la sua vittima, Nathan, un killer professionista biodo, sexy e dolce come un agnellino, colui che sarà in grado di superare tutte le sue barriere e lei crollerà.
Mi osservo allo specchio con occhio critico, sistemando le ciocche di capelli scuri che sembrano voler andare da tutte le parti. La mente va all’uomo rinchiuso al piano di sotto. Adoro toccare il suo corpo, portarlo all’orgasmo è una delle cose più eccitanti che abbia mai sperimentato, e saperlo consenziente rende tutto più bello. Non sono un’ingenua e non ho speranze per il futuro di questa relazione disturbante, nata in un contesto malsano e profondamente sbagliato, ma non riesco a togliermelo dalla mente e fare a meno di volerlo.
Le loro vite si sono intrecciate quando erano molto giovani, ma nel periodo più sbagliato che potesse esserci. La sua personalità è stata ostruita con il sangue e la violenza mentre quella di Nathan attraverso prigionie non proprio piacevoli e successivamente, quando viene “allevato” come killer professionista. Queste vicende li hanno portati a rincontrarsi dieci anni dopo e far vivere al lettore una storia dai tratti romance ma anche dark. Premetto che il dark romance non è il mio genere preferito… qui i due elementi si fondono in maniera egregia senza mai risultare troppo sdolcinati o sanguinari.
Ho deciso di dare quattro fenici perché mi ha ricordato moltissimo un altro romanzo: senza nessun segreto di Layla Attar che oltretutto, ho amato alla follia! La scrittrice è in grado di far vivere al lettore tutte le emozioni di Elena: paura, odio, amore, rammarico e delusione, anche i luoghi sono ben caratterizzati. Credo siano due libri molto simili anche se i ruoli risultano invertiti ma non paragonabili.