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Recensione: “La traccia dell’armonia” di Fernanda Romani

Care Fenici, oggi Nayeli ci parla “La traccia dell’armonia” di Fernanda Romani

Venezia, dicembre 2014. Danivio, marchiato come traditore del popolo dei Sirenidi, sta per essere ucciso. Solo Olisana, la donna che lui ha abbandonato e che nonostante tutto lo ama ancora, può salvarlo. Per ricominciare da capo la loro storia d’amore…

Danivio è uno dei Sirenidi, popolo acquatico nato da un antico mito, e sta per morire. Gli Adoratori del Sole, la setta segreta costituita da umani che li considerano degli abominii, lo hanno catturato e lo sacrificheranno all’alba del Solstizio d’Inverno.

L’unica cosa che lui può fare è usare il canto dell’alba per comunicare con Olisana, principessa dell’Adriatico, e avvertirla di stare lontana da Venezia.

Ma Olisana è già arrivata, lo sta cercando. Lo ama ancora, malgrado lui l’abbia abbandonata due anni prima a causa di troppe incomprensioni e sospetti. Sa che lui ha disertato per fuggire dal marchio che si porta addosso fin da bambino: il figlio del traditore.

Mentre la principessa e la sua scorta passano l’ultimo giorno prima del solstizio a cercare le tracce di Danivio e a scoprire segreti nascosti da troppo tempo, questi non può fare altro che rimpiangere la donna che ama e temere per la sua vita.

La sua relazione con la figlia del re poteva essere un’occasione di riscatto, ma gli eventi li hanno divisi.

Eppure nessuno dei due ha dimenticato l’altro e il piano degli Adoratori del Sole potrebbe essere la fine per entrambi.

 

È un racconto che si divide in due parti, con un prologo che separa in due la trama. Da un lato il “prima”, mostrato come una serie di polaroid una sull’altra, tra le quali passano una manciata d’anni. Raggiunto il prologo, la narrazione scorre in modo fluido e senza interruzioni, incentrata sull’azione, il thriller e la ricerca dell’amore perduto.

L’unica pecca che mi ha fatto soffrire è stata la mancanza del primo bacio, dato che l’inizio della frequentazione tra Danivio e Olisana viene omesso tra una polaroid e l’altra. Per il resto, la storia è tormentata, con un po’ di misteri che vengono svelati solo nel tempo, e con un protagonista che deve affrontare un viaggio alla ricerca delle sue origini per combattere i fantasmi che gli hanno impedito di crescere come persona.

“Io non sono la tua condanna, Danivio. Sono la tua ricompensa. Permetti a te stesso di vivere quello che hai, che abbiamo. Non ti posso promettere un futuro, ma il presente è solo nostro. Non dobbiamo lasciare che ce lo portino via.”

Nessuna risposta, ma le dita dell’amante si intrecciarono alle sue. Il viso di Danivio si protese verso di lei, le labbra arrivarono alla sua bocca e si fusero in un bacio denso di respiri, emozioni, ricerca.

Molto bella l’ambientazione, buona la cura dei dettagli per presentare sia il mondo acquatico che il popolo dei sirenidi, inclusa la mitologia all’origine del conflitto con gli Adoratori del Sole.

Anche se avrei preferito assaporare di più la storia romantica, cioè vederla nascere e crescere, oltre che ritrovarmi a lottare per ridarle vita, devo dire che ho apprezzato lo stile sempre molto buono, di carattere, con una struttura robusta.

Il genere è un fantasy fuori dal comune, in un mondo poco esplorato, quello dei sirenidi.  Mescola al romanticismo anche mistero e azione, oltre a indagare sulle insicurezze di un figlio su cui ricadono, da sempre, le colpe del padre accusato di tradimento.

Un gioiellino.

Un respiro profondo gli si allargò nel petto e, finalmente, percepì il proprio corpo che cambiava. I due inutili arti umani si fusero in una massa unica e sinuosa. Forza ed equilibrio si compenetrarono a vicenda ed esplosero in un colpo di reni, che lo fece scivolare via di colpo dalle mani che gli davano sostegno.

Una presenza fu subito al suo fianco.

Lei era lì.

 

 

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