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Recensione: “La seduzione del ghiaccio” di Mirta Drake (Norse Love Trilogy #1)

Care Fenici, oggi Lucia ci presenta il primo volume della nuova trilogia di Mirta Drake, “La seduzione del ghiaccio”

 

Smilla vive nel tranquillo villaggio di Blomstavvan, sulle coste scandinave, finché un giorno viene rapita dal guerriero vichingo Niklas Hellström, giunto dalla Norvegia a bordo di agili drakkar in testa a un drappello di insaziabili razziatori. Benché intenda far colpo sul conte di Svartis col suo bottino, Niklas decide di tenere per sé Smilla come schiava, sedotto dalla sua intelligenza e dal suo strano aspetto: non sa che quella snohar, la ragazza dai capelli e dagli occhi color del ghiaccio, è capace di terrificanti visioni. E ben presto, fra intrighi e intrepide azioni di conquista, l’amore inizia a sedurre il fato, sfidando il destino con i colpi di un’intensa passione che arriva ai confini di nuovi e inesplorati mondi.

 

Smilla era una specie di pietra solare, una pietra del ghiaccio. Non bastava possederla per trarne il meglio: occorreva capire come farlo. E lui desiderava ardentemente riuscirci fino in fondo.

Smilla vive con sua madre in un piccolo villaggio ed è una ragazza molto particolare. Sia suo padre che sua madre erano guerrieri e quest’ultima si è ridotta a fare la contadina solo alla morte del marito, per crescere Smilla, insegnandole a combattere e a difendersi. Ma non è solo questo a contraddistinguerla dalle alle altre ragazze, anche il suo aspetto incuriosisce. Smilla, infatti, porta i capelli, così biondi da sembrare quasi bianchi, cortissimi, e sua madre li taglia regolarmente a ogni luna, perché, in questo modo, le visioni che la ragazza ha dimostrato di avere sembrano sparire. Tempo addietro, infatti, Smilla ne ha avuta una talmente coinvolgente da spingerla al silenzio per ben due anni. Tagliare la sua chioma di luna è sembrata essere la soluzione per allontanare quelle visioni e la giovane vive ora una vita tranquilla. Ma la sua pace sta per finire: navi vichinghe sono arrivate al villaggio e nonostante Smilla e sua madre abbiano combattuto con ardore, non hanno potuto nulla contro i loro due aggressori e Niklas, il loro capo, è rimasto affascinato da questa donna, capace di lottare meglio di tanti uomini, che dimostra un orgoglio e un coraggio che lo incuriosiscono. Per Smilla comincia così la vita come schiava di Niklas, un uomo che ha sempre desiderato diventare il capo del suo villaggio succedendo al padre della sua defunta moglie, ma che è disposto a lottare per tenerla con sé anche contro l’uomo che ha nelle mani il suo destino. Nonostante la passione che divampa fra loro, sono molti gli ostacoli che i due dovranno affrontare e per Niklas vorrà anche dire dover decidere cosa sia più importante per lui; il sogno di una vita, o una donna che non assomiglia a nessun’altra?

È fuor di dubbio che la scrittura della Drake sia bella e la caratterizzazione dei personaggi ottima. È un romanzo in cui troverete una storia d’amore, scene passionali, azione e avventura, battaglie e, ciliegina sulla torta, anche un pizzico di mistero dato dalle visioni di Smilla. Vi sono personaggi secondari molto interessanti, sono stata parzialmente delusa da come sono andate le cose fra Liv e Ossian, perché tifavo davvero per l’esuberante ragazza, ma penso avremo modo di rivederli e conoscere il loro destino nei prossimi capitoli di questa piacevole trilogia. C’è una protagonista davvero tostissima, così tanto che pur essendo solo una schiava penserà al suo padrone come “Niklas Hellström di Smilla”. Una schiava in verità ben poco obbediente, coraggiosa e piena di passione e così intrigante da riuscire a entrare nel cuore di un uomo che ha sempre avuto un solo obiettivo nella vita e che pur avendo amato molto sua moglie non ne ha mai fatto il centro della sua vita.

Niklas e Smilla, insieme, fanno scintille, eppure ci sono alcune piccole cose che non mi fanno dare il massimo a questo libro, nonostante mi sia piaciuto. Una su tutte, che trovo sempre difficile da digerire, è la subitanea attrazione fra i due; se posso capire la curiosità di Niklas nell’incontrare una donna così particolare, non posso davvero credere che una qualsiasi donna provi queste sensazioni:

Smilla sentì l’alito caldo sfiorarle il collo e rabbrividì, mentre la paura lasciava il posto a una strana sensazione nel ventre che non aveva mai provato. Era sbagliata, lo sentiva. Sbagliata, incomprensibile e vergognosa. Cercò di dibattersi, ma lui la sospinse verso la parete di legno, bloccandola e insinuandole rudemente una mano fra le cosce. Seppure Smilla portasse le brache sotto la tunica, quel tocco fu talmente burbero e al contempo intimo che sussultò involontariamente. Girò il capo di lato e chiuse gli occhi, in attesa dell’inevitabile, mentre la mano dell’invasore si faceva freneticamente strada fra gli abiti fino a raggiungere il suo punto più segreto. A contatto con la pelle, in un attimo, la carezza indesiderata divenne più audace e il respiro del vichingo più affrettato. Smilla ebbe l’impressione che le cose precipitassero, eppure il suo corpo reagì all’intrusione con un languore liquido e inatteso di cui si vergognò. Istintivamente, serrò le gambe, con l’unico risultato di stringere maggiormente la mano dell’uomo contro di sé. Subito tentò di divincolarsi e lui parve scaldarsi ancor di più: con una risatina gutturale le si spinse addosso, leccandole lascivamente una guancia. 

… tutto questo subito dopo aver visto sua madre in pericolo di vita, essersi battuta contro un guerriero che ha decretato che da quel momento in poi è di sua proprietà e sarà una schiava, ed essere stata quasi soffocata dallo stesso, notando però, nel contempo, i suoi occhi azzurri come pietre preziose, talmente profondi da farle immaginare abissi in cui si dibattono demoni inquieti. Ma come sempre, queste sono mie considerazioni strettamente personali che nulla tolgono al piacere della lettura.

 

 

 

 

Recensione a cura di Lucia

 

 

 

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