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Recensione: “The Heir – The Crown” di Kiera Cass (serie: The Selection Saga #4 e #5)

Care Fenici, oggi Danny conclude la serie “The Selection” di Kiera Cass parlandoci di “The Heir” e The Crown”

Sono passati vent’anni da quando America Singer ha partecipato alla Selezione e conquistato il cuore del principe Maxon.

Ora, nel regno di Illéa, è tempo di dare inizio a una nuova competizione. E questa volta toccherà alla futura erede al trono, Eadlyn, scegliere tra i trentacinque pretendenti arrivati a Palazzo.

La giovane principessa però non ha alcuna intenzione di seguire le regole e lasciare decidere agli altri della sua vita.

L’idea che la Selezione possa regalarle la stessa favola d’amore dei suoi genitori non la sfiora nemmeno.
Ma scoprirà presto che il suo lieto fine non è poi così impossibile come aveva pensato…

Nel regno di Illéa è cominciata una nuova era. E una nuova competizione. A vent’anni di distanza dall’inizio dell’amore tra America Singer e il principe Maxon, infatti, è la loro primogenita, Eadlyn, a doversi confrontare con i trentacinque pretendenti arrivati a Palazzo per conquistarla. Ora, anche per lei, è giunto il momento della scelta più difficile. La sua unica speranza è che alla fine, in qualche modo, dovere e amore vengano a coincidere. Il tempo stringe, ma il cuore ha sempre un modo tutto suo di sorprenderci…

È BUFFO essere il prodotto di una storia d’amore da favola, ma pensare di trovarcisi in mezzo è tutta un’altra cosa. Puoi leggere libri e vedere film e supporre di sapere come dovrebbe andare. Ma la verità è che l’amore è destino e pianificazione, bellezza e disastro. Per trovare un principe può essere necessario baciare un mucchio di rospi. Oppure scacciare di casa un mucchio di rospi a calci nel sedere. Innamorarsi può voler dire precipitarsi a capofitto in qualcosa che si è sempre voluto. Oppure saggiare titubanti qualcosa di cui si ha avuto paura per tutta la vita. Il lieto fine può aspettare in un prato largo chilometri. O in una finestra di soli sette minuti

Eccoci tornate alla Selezione vent’anni dopo la fiabesca storia d’amore tra il caro principe Maxon e l’audace America. Vi siete emozionati nel leggere la loro bellissima storia? Io sì, sembrava una moderna Cenerentola. Ora tocca a Eadlyn, la figlia primogenita, prendere le sorti del regno nelle sue mani. Devo dirvi la verità, in The Heir ho detestato la principessa, sembrava proprio una marmocchia viziata capace di pensare solo a se stessa, più interessata ai vestiti piuttosto che al bene del suo popolo. Inoltre, zero empatia e zero simpatia. E come me, la pensava in egual modo anche il popolo di Illéa, ragione per cui viene indetta una nuova Selezione, stavolta convogliando 35 ragazzi per la mano della futura regina.

Questa nuova Selezione, o meglio reality show, ha un duplice scopo: distrarre il popolo e cercare di far affiorare tracce di umanità in Eadlyn. La ragazza – vi ho detto che è una palla al piede? – all’inizio mostra solo il suo lato sprezzante, sperando di far scappare tutti i pretendenti e dimostrandosi aggressiva e poco incline alla dolcezza. (Per forza nessuno la sopporta!)

Tra i 35 ragazzi viene anche scelto Kile, figlio dell’amica della Regina America ed ex concorrente della Selezione, Miss Marlee. Il ragazzo è vissuto da sempre a palazzo e malgrado il sentito bisogno di girare il mondo, gli tocca partecipare alla competizione per la mano di una ragazza che da sempre detesta. Ma tra odio e amore c’è solo un passo e sfido chiunque di voi a non farselo piacere! Nella scorsa recensione non avevo accennato alle candidate, ma in questo caso vi dico già da subito che Kile è il mio preferito insieme a Henri, e immagino che tutte voi lo adorerete, fidatevi!

A differenza dei primi tre libri, troviamo una narrazione più matura, soprattutto nel descrivere la situazione di un paese non sano, bisognoso di pari diritti, in cui il peso delle ex caste è ancora forte. Inoltre, assistiamo alla crescita di Eadlyn da principessa a regina e quindi da marmocchia a donna sicura di sé e dei suoi sentimenti. Non è un passaggio facile, ma l’autrice riesce a mantenere vivo l’interesse senza scivolare su morti inutili come quelle avvenute in The One. Entrambi i libri sono scritti molto bene e ci portano a farci un’idea di chi sarà il vincitore della Selezione. Ammetto che la fine mi ha scioccato, vi aspetta un grosso colpo di scena in finale. Anzi, più di uno, in verità.

Se nei primi volumi di The Selection una critica era proprio la quasi totale mancanza di colpi di scena, questa volta sia in The Heir che in The Crown ne abbiamo a bizzeffe, ma siamo a corto di romanticismo. L’autrice ha creato un personaggio, Eadlyn, molto forte e dinamico, ma a cui manca qualcosa di molto importante: la coerenza. Il problema più grosso è che alla fine di The Crown la protagonista cambia registro, dimostrando in pochissime pagine un romanticismo mai visto all’interno del romanzo, cosa che spiazza e ci lascia interdetti. Un cambiamento un po’ drastico. Malgrado le buone qualità di questi due libri, non essendo riuscita ad affezionarmi a quasi nessun personaggio, tranne Henri, non me la sento di dargli un punteggio pieno. Anche se la narrazione è molto migliorata, purtroppo mancano l’infantilità, il romanticismo e anche quel pizzico di ingenuità che mi aveva fatto amare la prima trilogia.

Sinceramente è stato bello rivedere America, Maxon e conoscere la loro prole, anche rivedere dei vecchi personaggi come Aspen e Marlee. I due libri valgono e se avete amato la storia precedente non potete di certo farvi mancare quest’ultima parte.

Come sempre Buona lettura a voi!!!

Ps: L’unico mio dubbio non dissipato è che fine ha fatto Anne, la capocameriera di America, non ne fanno più parola da The One. Che Mistero!!!!

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