Recensione: “Il Potere” di Jennifer L. Armentrout (serie Titan #2)
Care Fenici, oggi Darkstars ci parla di “Il Potere” di Jennifer L. Armentrout (serie Titan #2)
Ogni grande cambiamento porta con sé dei conflitti, e il Covenant del South Dakota è diventato terreno di scontro tra i Puri che vogliono ripristinare le Leggi Interrazziali, e i mezzosangue che rivendicano il diritto di scegliere il proprio destino.
Anche se Iperione è stato sconfitto, Josie e Seth sanno che la tregua durerà poco e che il tempo rimasto per rintracciare gli altri semidei e convincerli a unirsi a loro nella guerra contro i Titani è ormai agli sgoccioli. Ma c’è un problema ancor più urgente da risolvere: la natura semi divina di Josie esercita su Seth un’attrazione irresistibile, e quando il desiderio si mescola all’amore amplificando la sua energia di Apollyon, lui si rende conto che starle vicino è pericoloso, per lei e per tutti i loro amici. Lasciarla andare, d’altra parte, richiederebbe un altruismo che semplicemente non è nel suo stile.
Ma quando la furia dei Titani si scatena, con conseguenze devastanti, l’oscuro richiamo del potere torna a farsi vivo, più forte che mai, e questa volta Josie potrebbe non essere in grado di proteggere Seth da se stesso…
Eccomi tornata a parlare della serie Titan dell’Armentrout, autrice che continuo ad apprezzare molto, ma che secondo me con questo libro ha perso un pochino il suo tocco.
Ora vi spiego perché penso ciò e a cosa sia legato questo parere. Questo libro non è riuscito a soddisfarmi come speravo; probabilmente mi aspettavo troppo, e aspettative elevate possono uccidere anche i libri migliori. Di certo puntavo in alto, avendo letto altri libri dell’autrice e avendo amato il primo capitolo della serie Titan.
Vediamo a che punto della storia siamo arrivati.
A chi legge ricordo che da qui in poi la mia recensione conterrà dei possibili spoiler.
Con il primo volume della serie eravamo rimasti alla sconfitta di Iperione, titano nemico dei protagonisti, ma soprattutto molto arrabbiato con Apollo, padre di Josie.
In questo secondo libro non accadono eventi particolari, e l’ambientazione è sempre la stessa per buona parte della narrazione: tutta l’azione si svolge al Covenant in South Dakota.
Accadono molti fatti che ovviamente servono a movimentare la trama, ma pochi di essi sono decisivi, se non per le scene finali. L’autrice, come sempre ci lancia una bomba a poche righe dalla fine per poi non darci spiegazioni di sorta, e so già che per me sarà complesso aspettare la prossima pubblicazione!
Josie non sa combattere, per cui Seth, diviso a metà tra l’Apollyon che vuole avere il potere e l’uomo innamorato, sceglie di allenarla affinché riesca a cavarsela da sola.
Nel frattempo nel Covenant si è scatenata una “guerra civile” tra Puri e Mezzosangue; Deacon e Luke sono ovviamente contrari a questo conflitto come molti altri, ma spesso sono proprio i Puri ad attaccare per primi. Il lettore assisterà anche a una scena veramente forte, che da parte del gruppo principale verrà interpretata come una dichiarazione di guerra, e devo dire che in essa ho letto il medesimo significato, altrimenti non saprei come altro interpretarlo.
Il contesto dell’intera azione si modifica con l’arrivo di una coppia, in parte previsto, che porterà grande disequilibrio nel complesso della trama e nel rapporto teso tra i due protagonisti. Scelgo di non dirvi il nome di questi due personaggi secondari, anche se molti dei lettori della serie Covenant lo capiranno in un attimo.
Per trovare gli altri semidei, il nostro gruppo dovrà accettare una nuova new entry, non molto apprezzata né da loro né da me, perché il carattere di questo personaggio è terribile, ma non causerà grossi intralci.
Veniamo ora a parlare della caratterizzazione dei due protagonisti.
Seth in questo libro è combattuto, lotta ogni giorno per non permettere mai al lato oscuro di prevalere. Accadono molti fatti piacevoli, ma un evento in particolare creerà un grosso buco nero nel ragazzo, che lo costringerà a prendere una decisione complessa. Noi lettori lo vediamo cedere, di netto, e ci dispiace da morire, perché il suo dolore è chiaramente percepibile. Io credo che la Armentrout, mai come in questo libro, mi abbia spinta a detestare Josie.
La protagonista femminile, infatti, perde moltissimi dei punti che aveva guadagnato nel precedente capitolo della serie. Non ho notato nessuna crescita, ma trovo in lei molti di quei difetti che nella vita reale sono detestabili: si piange addosso, non parla con il partner e non lo comprende, non fa mai la prima mossa e si lascia trascinare dagli eventi.
Insomma Josie mi ha delusa moltissimo, e mi piacerebbe conoscere il vostro parere in merito.
Il libro nel suo complesso mi è piaciuto, anche se alcune parti sono state deludenti: spero che con il terzo capitolo la saga Titan si risollevi, perché le basi ci sono tutte.
Lo stile dell’Armentrout è come al solito bellissimo, fluido e facile da leggere, ma questa non è una novità per chi, come me, ha letto tutti i suoi romanzi. Non modificandosi molto l’ambientazione non sto a descriverla, ma sappiamo l’abilità dell’autrice.
Con questo vi saluto, e, come al solito, buona lettura!
#1 Il Ritorno
#2 Il Potere