Recensione: “The Studying Hours” di Sara Ney (serie How to date a Douchebag #1)
Care Fenici, oggi Sax ci parla di “The Studying Hours” di Sara Ney (serie How to date a Douchebag #1)
ROZZO. ARROGANTE. STRONZO.
Non c’è dubbio al riguardo, Sebastian Oz Osborne è il miglior atleta dell’università ma anche il più grande stronzo. Un cliché ambulante, sempre pronto a dire sconcezze, un corpo fantastico, uno a cui non frega un cazzo di ciò che pensa la gente.
INTELLIGENTE. ELEGANTE. CONSERVATRICE.
Non si cada in errore, Jameson Clarke può anche essere la studentessa più diligente della scuola, ma di certo non è una puritana. Trascorrendo la maggior parte del suo tempo tra le sacre mura della biblioteca, James diffida di guardoni, atleti e stronzi e Oz Osbourne ha tutte queste qualità. Lei è brillante, sarcastica e il contrario di ciò che lui immagina.
Ogni stronzo ha le sue debolezze.
Lui vuole esserle amico.
Lui Vuole passare del tempo con lei.
Lui Vuole farla impazzire.
Lui Vuole lei.
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Questo è il primo capitolo della serie How to Date a Douchebag e se cercate sul dizionario cosa significa Douchebag troverete la foto di Sebastian Oz Osbourne con sotto scritto: stronzo.
Come si può dedurre dal nome della serie, Oz non è propriamente un santo e di sicuro non si comporta come tale, in sua difesa si può dire che però è sincero e dice sempre ciò che pensa, anche quando non dovrebbe. Non ha nessun tipo di filtro tra ciò che gli passa per la testa e ciò che esce dalla sua bocca, e il più delle volte sono cose sconce. Sebastian è un lottatore di wrestling universitario in uno stato dove questo sport regna sovrano, e la fama forse gli ha dato un po’ alla testa, perché non riesce a credere che Jameson gli dia il due di picche più di una volta.
James è una ragazza (nonostante il nome prettamente maschile) che ama studiare nel silenzio della biblioteca e con una particolare collezione di cardigan; ciò trae in inganno il nostro protagonista, che la inquadrata erroneamente come una piccola puritana, cosa che lei è ben lungi da essere.
La trama è molto scorrevole e frizzante, ricca di botta e risposta pungenti tra i due protagonisti che non mancano di strappare un sorriso al lettore. Dopo l’iniziale sconcerto per il rifiuto di lei tra i due nasce una sincera, e particolare, amicizia fatta di pomeriggi trascorsi a studiare in biblioteca (da qui il titolo del libro) e esilaranti vacanze di primavera. La storia è narrata a punti di vista alternati e ciò rende la lettura ancora più piacevole e dà al lettore un’ampia visuale degli avvenimenti, permettendo di capire che forse Oz non è così stronzo come sembrava all’inizio.
Quindi questo libro lo possiamo considerare un’opera piacevole, che ci lascia con il sorriso sulle labbra.
Non mi resta che augurarvi buona lettura.