Recensione: “Lady per caso” di Cheryl Bolen (serie La Casata degli Haverstock #1)
Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Lady per caso” di Cheryl Bolen (serie La Casata degli Haverstock #1)
Manipolati in un matrimonio di convenienza per provare il loro patriottismo, Anna e Charles, il marchese di Haverstock, mettono in dubbio la lealtà l’uno dell’altra. Ma non ci sono dubbi: il tocco di seta di Anna ha stregato il potente lord che è diventato suo marito, e di certo anche lei desidera ardentemente ogni minuto tra le sue braccia.
Il marchese congedò il suo maggiordomo e chiuse con attenzione le porte della biblioteca lui stesso, prima di fare cenno al suo amico di sedersi sulla comoda poltrona Club vicino al caminetto e di versare due bicchieri di porto. Si sedette su una larga sedia davanti al fuoco, dove l’odore del carbone che bruciava era più forte.
“Non potrei dover sottolineare di più il fatto che sia necessaria un’estrema segretezza” disse Haverstock con voce più bassa del suo normale tono di comando. “Devo essere particolarmente cauto, in questa casa piena di maledette femmine.”
Ralph “Morgie” Morgan prese un bel sorso di porto. “Non so come fate a tollerarlo, amico mio. Cinque sorelle.” Morgie rabbrividì come se il porto fosse stato avvelenato.
“Ce ne sono rimaste solo quattro, ora che ho fatto sposare Mary.”
“Oh, fantastico. Solo quattro” disse Morgie generoso.
Fu il turno del marchese di rabbrividire. Se avesse distribuito altre quattro doti, non sarebbe stato in grado di sposarsi lui. Non che volesse farlo, ma comunque malediceva suo padre per averlo lasciato con fondi così limitati.
Come se leggesse il pensiero dell’amico, Morgie disse: “Non siete davvero costretto a dare delle doti sostanziose alle ragazze. Dovete pur lasciare qualcosa per voi stesso.
“Allora non sarei migliore di mio padre.”
Anna de Mouchet è figlia di un duca e di una nobile francese sfuggita alla rivoluzione, ma non appartiene al ton. I suoi genitori si sono amati fino alla morte del padre, ma non erano sposati, il padre infatti era già sposato con la cognata del Marchese di Haverstock. Alla sua morte, dato che la moglie legittima non gli aveva dato nessun erede, è Anna ad ereditare tutto ciò che non è legato al titolo, e questo il Marchese non lo ha mai perdonato all’amante del cognato. Gli anni successivi li ha passati facendo in modo che Anna non potesse frequentare le scuole più in voga per le fanciulle del tempo e non venisse accettata in società, nonostante la sua grande fortuna.
Ora che Haverstock è morto, il figlio Charles si trova non solo in ristrettezze economiche ma anche nella necessità di riportare onore alla casata, che il padre ha infangato con il suo comportamento indegno. Per questo con grande fervore, e in segreto, lavora per la Corona. Anna invece è diventata una giovane donna di grande bellezza, dedita alle opere di carità e piena di spirito patriottico verso l’Inghilterra, che lei considera la sua sola e unica patria. Ed è proprio su questo che conta l’uomo che le propone di spiare Charles, convincendola che sia una spia. Attuando un piano, arriverà a diventare la Marchesa di Haverstock per poterlo controllare e vendicarsi così dei torti che questa casata ha fatto alla madre, morta da qualche anno. Eppure nonostante abbia sposato Charles per vendetta, ben presto la giovane donna si scopre innamorata di suo marito. La passione fisica che è esplosa fra loro è intensa, ma i sospetti di entrambi non permettono a nessuno dei due di esternare i loro sentimenti. E passerà molto tempo prima che ogni dubbio venga fugato.
Da qualche tempo a questa parte sto scoprendo molte brave autrici grazie a Babelcube. Questo libro è il primo di una serie che racconta le vicende dei fratelli Haverstock. Charles si è preso il compito di riportare onore al nome della sua casata, per questo grazie alla sua intelligenza lavora in segreto per vincere la guerra contro i francesi. Ed è proprio mentre si accinge a partire per una missione di grande importanza, che si vede costretto a cedere al ricatto di una donna, che considera poco più di una prostituta. Durante tutta la sua giovinezza, infatti, ha sentito ogni giorno sua madre maledire l’amante del cognato, dandole la colpa per l’infelicità, e la sterilità della sorella, e doversi piegare ai suoi piani lo umilia profondamente. Eppure non appena se la trova fra le braccia, per consumare e rendere valido il matrimonio, si rende conto che Anna pur con tutto il suo fascino è ancora innocente, e non può resistere alla passione che scaturisce fra di loro quando si toccano. Non può fare a meno di desiderarla e scopre con piacere che è una compagna deliziosa e incredibilmente intelligente, ma non si fida e tutto precipita quando con sgomento si rende conto che potrebbe aver sposato una nemica dell’Inghilterra.
Anche Anna è divorata dai dubbi, sposa Charles per patriottismo, convinta che sia come il padre, un uomo senza onore. Eppure quando vede come ama la sua famiglia, e come intenda comportarsi in modo amabile, anche con lei, che lo ha ricattato per farsi sposare, si rende conto di essersi sbagliata. Ma essendo all’oscuro del suo vero lavoro, le persone che frequenta le fanno credere che davvero possa essere una spia. C’è passione fra loro ed anche una strana piacevole intimità, ma entrambi non posso fidarsi e questo giocherà a favore di chi li sta manovrando.
Sono tutti personaggi molto ben caratterizzati i fratelli Haverstock, e mentre osserviamo maturare il legame fra i protagonisti, vediamo anche nascere l’amore fra Lydia e Morgie, l’amico di Charles, ed assistiamo hai maneggi di Kate per mettere le mani sul nipote di un vecchio Duca senza eredi legittimi. È un libro che si legge in modo piacevole, con una buona traduzione ed una trama ben articolata, sto già leggendo il secondo capitolo “Duchessa per sbaglio” che vede come protagonista Elizabeth, una delle sorelle, e il Duca di Aldridge. L’unica pecca ed anche il motivo per cui non raggiunge un punteggio migliore è la troppa semplicità con cui Anna riesce a farsi sposare, un piano un po’ troppo semplice e un Morgie un po’ troppo credulone, difficile da digerire, ma questo non toglie che mi sia comunque goduta questa lettura leggera e piacevole.