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Recensione: “La figlia del mercante di fiori” di Kayte Nunn

Buongiorno Fenici, oggi Emanuela ci parla di “La figlia del mercante di fiori” di Kayte Nunn

Una storia che si divora pagina dopo pagina
Una favola romantica sospesa tra passato e presente

Cornovaglia, 1887. Alla morte del padre, famoso botanico, esperto di piante esotiche, Elizabeth decide di portarne a termine l’ultima importantissima spedizione alla ricerca di una pianta molto rara e velenosa, che tuttavia, se lavorata con estrema cautela, sarebbe in grado di curare ogni male. La attende un lungo e pericoloso viaggio in mare…
Australia, giorni nostri. Durante i lavori di ristrutturazione nella casa della nonna venuta a mancare, Anna rinviene un cofanetto dall’aria molto antica. All’interno ci sono un diario, un taccuino pieno di disegni di piante, una foto della fine dell’Ottocento, un fiore essiccato e una manciata di semi. Anna riconosce gran parte degli esemplari disegnati, ma non sa a quale specie appartengano i semi. Prova allora a seminarli e al tempo stesso inizia a leggere il diario, che racconta l’avventura di una giovane donna in fuga. Con l’aiuto di esperti botanici cercherà di scoprire la storia rimasta chiusa così tanto tempo nella scatola, e di ripercorrere le vicende di chi ha vissuto molti anni prima di lei, ma la cui esistenza sembra essere indissolubilmente legata alla sua…
Uno straordinario viaggio nel mondo dei fiori alla ricerca di una rarissima e misteriosa pianta che può curare ma anche uccidere

Il titolo originale dell’opera, The Botanic’s daughter, è senz’altro più calzante rispetto alla traduzione italiana; sì perché, la prima protagonista in ordine di tempo, Elizabeth, è la figlia di un botanico, di un ricercatore appassionato di piante, di uno scienziato avventuriero in un’epoca in cui, senza aerei per attraversare il globo terrestre, si utilizzava la nave. Un viaggio pericoloso, malsano, che lasciava scie di incauti viaggiatori morti a bordo durante le lunghe rotte atlantiche.

E proprio uno di questi viaggi pericolosi affronterà la giovane Elizabeth. Per tener fede alla parola data al padre morente, partirà alla volta del Cile a caccia di una pianta terribilmente pericolosa per chi dovesse incautamente mangiarla, ma anche ricca di promesse per chi ne sapesse sfruttare le potenzialità curative.

La storia del viaggio e delle avventure della giovane e temeraria ragazza, armata solo di pennelli e colori per ritrarre le specie incontrate in meravigliosi acquerelli botanici, si intreccerà tra le pagine con quella di Anna. Ambientata ai giorni nostri, in Australia, vediamo la giovane alle prese con l’eredità lasciatele dalla nonna Augusta, una magnifica casa con giardino annesso. I fiori e le piante fanno parte anche della vita di Anna, che ha studiato botanica ma si è poi dedicata alla manutenzione dei giardini altrui, e con questo lavoro si guadagna da vivere.

La scoperta di una meravigliosa scatola di metallo e di un diario, nascosti tra le mura della casa, scatenerà nella sua vita una tempesta di eventi e di concatenazioni straordinarie, che la porteranno sulle tracce della misteriosa pittrice di fiori e piante a cui la scatola era appartenuta, Elizabeth, conducendola di nuovo in Cornovaglia, dove tutto era iniziato.

La storia è molto interessante e, sebbene il tema della scatola che contiene segreti sia più volte apparso in tanti romanzi contemporanei, non manca di appassionare il lettore, che non vede l’ora di scoprire tutte le carte della coinvolgente vicenda.

Il tema delle piante, dai nomi alle proprietà medicinali che possiedono, è ben delineato dall’autrice, che ha sicuramente condotto una ricerca approfondita nell’ambiente dei botanici e degli erbari.

Le peculiarità dei personaggi sono ben sviluppate, ed ognuno di è essi ben caratterizzato e con una personalità ben definita. Anche i paesaggi appaiono vivi nelle attente descrizioni, che non risultano però tediose. Dunque una bella prova per questa autrice esordiente in Italia, che speriamo ci regali presto nuove storie.

Anna ripensò alla tragedia che aveva colpito Elizabeth e suo marito, assassinati perché possedevano quella pianta. Un evento che aveva alterato la storia della sua famiglia per sempre. Le girava la testa quando ci pensava. Se Elizabeth non avesse intrapreso quel viaggio così pericoloso insieme a Daisy, sua sorella, sua madre e sua nonna non sarebbero mai nate. E se Elizabeth avesse avuto successo, il mondo sarebbe stato un posto diverso. Quante cose dipendevano dalla piega che prendeva il destino.

 

 

 

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