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Review Tour: “Mi arrendo” di Monica James (serie I Surrender #1)

Care Fenici, con la recensione di Sax oggi partecipiamo al Review Tour di “Mi arrendo” di Monica James (serie I Surrender #1)… buona lettura!

Singapore ha strappato un pezzo di Ava Thompson, e se l’è tenuto.
Un istante è stato sufficiente a stravolgerle l’esistenza e si è resa conto che il suo ex non era l’uomo che credeva fosse.
Tornare a Los Angeles non sarà facile, perché “il suo cuore è stato maciullato, masticato e risputato all’infinito”, ed è convinta che le ferite non si rimargineranno più.
O, forse, non è così.
Jasper White entra in scena.
Ava ignora che sarà lui, in realtà, a cambiare la sua vita per sempre.
L’attrazione tra loro è istantanea, ma Ava la rifugge perché non vuole più avere nulla a che fare con gli uomini. Resistere a Jasper, però – con quei capelli spettinati “da sesso” e quei penetranti occhi cerulei –, è molto più difficile di quel che immagina.
Perché Jasper sa quello che vuole… e vuole lei.
Riuscirà Ava ad arrendersi ai sentimenti che prova per l’uomo che le sta imponendo di riaprire il suo cuore e amare di nuovo? E se l’amore non fosse abbastanza?

Quando ho iniziato a leggere questo libro ero piena di aspettative: la sinossi, infatti era molto intrigante. Però nei primi capitoli mi sono ritrovata a mal sopportare la protagonista con tutti i suoi problemi e non perché non comprendessi il suo stato d’animo, ma per la confusione e la ripetitività delle argomentazioni che ci vengono proposte, tanto da confondere anche me.

Anche se il concetto dell’abbandono e della sfiducia nelle relazioni è a mio avviso un po’ troppo ridondante, alla fine la trama ha subìto uno scossone e le mie aspettative sono state premiate, tanto che non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo della serie.

La protagonista di questa storia è Ava, una ragazza di appena ventidue anni (anche se potrebbe sembrare più giovane a causa delle sue insicurezze) che di punto in bianco viene ignobilmente scaricata dal suo fidanzato in un paese straniero lontana da tutto ciò che ha abbandonato per stare con lui. Non le resta che ritornare a casa per leccarsi le ferite e cercare di riprendere in mano le redini della sua vita, ma non è così facile come sembra e Ava si ritrova su un’altalena di emozioni e stati d’animo da cui farà fatica a scendere.

«Non ti amo più, Ava».
Lo guardo senza parole, perché di sicuro ho capito male. Anche se, dallo sguardo distaccato, so che ho capito bene.
«Cosa vuoi dire? Come fai a smettere così all’istante di amare qualcuno?», gli chiedo quando finalmente ritrovo la voce.
«Succede sempre».
Tutto qui? È tutto quello che ha da offrirmi? «Certo, agli altri, ma non a noi».
Non sta accadendo davvero. Sto sognando di sicuro. Come può essere così calmo mentre io sto morendo dentro? Ma capisco che non è un sogno quando la sua unica risposta alla mia disperazione più totale è una spensierata alzata di spalle.
Non riesco a credere che, dopo quattro anni insieme, mi molli così, con una semplice scrollata di spalle e una secca spiegazione del cazzo. Sta scherzando, perché questo tizio che assomiglia al mio ragazzo non è di certo lui. Il mio compagno di quattro anni non mi sta di fronte, a debita distanza, mentre mi spacca il cuore in un milione di minuscoli pezzettini.
Si abbassa per darmi un bacio veloce e freddo sulla fronte. «Addio, Ava».
«Addio? Cosa? Cioè, lo stai facendo adesso? Qui?», gli chiedo allibita guardandomi intorno. «In un bar mentre c’è il karaoke? Fammi capire, non
vieni a casa con me per cercare di sistemare le cose?».
«Non capisco a che pro, Ava. Non c’è nulla da sistemare. Non posso stare con qualcuno che non ha degli obiettivi di vita».
Mio Dio, è così piatto e pragmatico! Il suo viso perfetto e i suoi capelli perfetti mi hanno appena insultata in modo decisamente imperfetto.
Non ho obiettivi di vita. Ma dice sul serio? Ne avevo eccome di obiettivi, ma li ho buttati nel cesso perché lo amo.
«M-ma…», balbetto.
Mi zittisce prima che riesca a supplicarlo di cambiare idea. «Senti, tornatene a casa e dimentica che siamo mai esistiti».
Sono davvero le sue parole di addio, queste?
Gira le spalle e se ne va così, senza voltarsi, come se non fossi mai esistita, mentre io mi sento morire.

L’altro protagonista è Jasper, il classico cattivo ragazzo, frontman di un gruppo musicale con un passato difficile alle spalle e con le fan che si gettano ai suoi piedi, ma le apparenze ingannano e subito scatta un legame tra i due che con il tempo costruiranno un rapporto di amicizia abbastanza particolare, sarà proprio lui ad aiutare Ava nella sua rinascita e andarle lo scossone che le serve per reagire.

Abbasso la testa verso la ringhiera e lascio che le lacrime scendano in libertà. È la prima volta che riesco a farlo e che mi permetto di sentirmi completamente a pezzi. Non sarò mai più la stessa Ava Thompson, mai. E questo perché mi sono innamorata. Ma che senso aveva amare se poi doveva finire così?
«Ehi». Una voce bisbiglia e mi fa sobbalzare.
Mi volto e asciugo veloce le prove del mio dolore. Jasper è poco lontano da me, con la schiena appoggiata alla ringhiera, che mi guarda preoccupato. Non l’ho sentito avvicinarsi, chissà da quanto tempo è lì. Non riesco neanche a dire ciao, né a far finta che dentro di me nulla si stia spezzando. Questa volta, però, non è perché sono impietrita dalla sua bellezza, ma perché non posso più fingere che andrà tutto bene. Non posso garantire ai miei che ricomincerò l’accademia, né a Vi che tornerò a essere l’amica avventurosa e felice che ero. Ma, soprattutto, non posso promettere a me stessa che uscirò vittoriosa da tutto questo inferno. Fa solo un male cane, da non riuscire a respirare.
Jasper si accorge della mia disperazione e d’un tratto mi tira a sé. Mi stringe in un abbraccio caloroso, e io non posso che fare l’unica cosa naturale e logica: piangere a dirotto.

La vicenda è narrata dal punto di vista di Ava e forse è un peccato che non ci sia quello di Jasper, mi sarebbe piaciuto sapere cosa passava per la sua testa, quali erano i suoi pensieri e le sue emozioni.

Nel complesso il libro è una bella storia di rinascita anche se ho trovato la prima parte molto young adult, che essendo un genere che non mi attira molto forse non mi ha permesso di apprezzare in pieno lo stile dell’autrice. Il finale invece mi è piaciuto molto, forse proprio perché coincide con la crescita e la maturazione della protagonista che entra finalmente nell’età adulta.

Non mi resta che augurarvi buona lettura.

 

 

 

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