Recensione: “Le regole dell’amore” di Emma Chase
Buongiorno Fenici! Oggi Barbara ci parla di “Le regole dell’amore” di Emma Chase
C’è stato un tempo in cui Jake Becker aveva tutto sotto controllo. Era un uomo freddo, deciso, senza scrupoli – dentro e fuori dal tribunale.
Poi sei irresistibili orfani e la loro meravigliosa zia sono piombati nella sua vita perfettamente ordinata. E hanno cambiato tutto. Hanno cambiato lui. Ora è un marito, un membro esemplare della comunità, un padre di famiglia. Ed è anche maledettamente bravo. Certo, deve fare da arbitro in litigi tra fratelli, reimparare l’algebra, assicurarsi che i suoi clienti stiano fuori di prigione, e far contenta sua moglie, ma finalmente sembra aver ripreso il controllo su ogni cosa…
Ovvio che arrivi qualcosa a mandare tutto all’aria. Una cosa gigantesca, sconvolgente. Spaventosa.
E sarà la cosa più meravigliosa e perfetta della sua vita.
Ed eccoci all’ultimo capitolo di questa bellissima saga. L’ultimo e conclusivo capitolo che come unico, enorme, gigantesco difetto ha quello di essere troppo breve. Davvero troppo breve.
Quando mi sono accorta di essere già verso la fine mi è venuto un colpo. Volevo durasse ancora, speravo durasse ancora almeno duecento pagine.
Non si possono abbandonare Jake e i fantastici sei fratelli così, su due piedi!
Jake e Chelsea si sono sposati e hanno ormai raggiunto il tanto agognato equilibrio familiare. La loro routine è una macchina ben oliata che trova il tempo per tutto: per il lavoro, i bambini, e la loro intensa vita intima.
I bambini sono cresciuti e, chi più chi meno, sembrano aver ormai superato il dolore per la perdita dei genitori, e aver ormai accettato la zia e Jake come vice mamma e vice papà.
Tutto pare andato al posto giusto fino a che Chelsea non sgancia una bomba in grado di mandare tutto all’aria e di rimettere tutto in discussione: ha un ritardo e teme di essere incinta.
Jake apprende la notizia con stoica padronanza di sè: Chelsea sembra preoccupata, teme che nell’organizzazione della famiglia non ci sia spazio per un componente in più, quindi nonostante lo shock iniziale la conforta e le infonde fiducia.
Ma la verità è che Chelsea non è realmente preoccupata: è speranzosa. E quando il test di gravidanza risulta negativo la delusione è così grande da non riuscirla a cammuffare.
Quindi Jake le promette che avranno un figlio insieme, costi quel che costi, e così comincia questa nuova avventura.
Il bello e il brutto di questo romanzo è che dalla trama traspare chiaramente come l’autrice stia cercando di tirare le fila del racconto e di concludere la saga in bellezza e, purtroppo, molto in fretta.
Non si avverte la solita tensione e la storia non lascia affatto con il fiato sospeso, tutto procede speditamente verso un finale di intensa positività.
I vecchi amici ci sono ancora tutti, e sono felici e appagati. Il lavoro procede a gonfie vele, i figli adolescenti sono cresciuti, i bambini sono diventati a loro volta adolescenti, i soldi non mancano a nessuno, e a nessun lettore può venire il dubbio che Chelsea e Jake non riusciranno ad avere un bambino.
I pochi ostacoli che si parano sul loro cammino vengono superati in fretta, che sia un capo con intenzioni decisamente poco onorevoli, o una divergenza di opinione, o un figlio che si interroga sui rischi e la mortalità del parto.
Emma Chase è così brava, però, che ogni momento della storia, anche quelli più scontati o privi di scossoni emotivi, risultano intensamente veri e assolutamente piacevoli da leggere, e quello che ne nasce è in realtà un’epopea sulla normalità, sulla vita di tutti i giorni, e sulla possibilità che ognuno di noi ha di creare nella quotidianità qualcosa di straordinario. Qualcosa che non c’entra nulla con l’affermarsi a tutti i costi, o nel farsi notare da tutti, o nell’essere apprezzati dal mondo intero, ma che ha molto più a che fare con lo stringere rapporti sinceri, col dare o ricevere amore, con l’essere leali, con l’essere fedeli a se stessi e a chi si ama, e col riconoscere la vita come qualcosa di immensamente prezioso e raro.
I Sexy Lawyers, alla fine, non sono soltanto brillanti, sfacciatamente belli o incredibilmente abili fra le lenzuola, sono anche il mezzo con cui Emma Chase ci da una lezione che tutti dovremmo ascoltare.