Recensione: “Il duca americano – Serie i Duchi Ribelli” di Karen Ranney
Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Il duca americano – Serie i Duchi Ribelli” di Karen Ranney
Scozia, 1869
Tutto ciò che Connor McCraight conosce e ama sono le immense pianure del Texas, i cavalli e come prendersi cura delle mandrie di sua proprietà. Proprio non sa che farsene del titolo di Duca di Lothian appena ereditato, così come della tenuta di Bealadair e delle conseguenti responsabilità. Benché sia pieno inverno, decide quindi di affrontare il difficoltoso viaggio verso la Scozia per sbarazzarsi il prima possibile del problema. Tuttavia tra i suoi progetti non è contemplato l’inaspettato incontro con Elsbeth, pupilla del defunto duca, che lo tenta come nessun’altra donna ha mai fatto. Un motivo in più per tornare quanto prima a casa. Ma quando Connor è vittima di diversi attentati alla sua vita, la sola persona di cui si può fidare è proprio la stessa che gli sta indebitamente rubando il cuore!
“Fino a quel momento Connor aveva ignorato la presenza di parenti in Scozia. Non sapeva di avere una zia e tre cugine, tutte ragazze, e nemmeno uno zio, defunto da poco. Sicuro come l’inferno, poi, non aveva idea che esistesse una tenuta e che lui ne fosse l’erede. Non aveva alcuna voglia di gelare in un Paese straniero. Avrebbe preferito di gran lunga stare a casa, dove c’era bisogno di lui. «Tuo padre avrebbe desiderato che ci andassi!» Soltanto queste parole, pronunciate con dolcezza dalla madre, lo avevano persuaso a seguire Glassey in Scozia. Al momento si pentiva di non essersi opposto. Tuttavia dubitava che, nella storia del XIV Ranch, qualcuno fosse riuscito a dire di no a Linda McCraight.”
Il libro di cui vi parlo oggi, Il Duca Americano, è uno storico uscito dalla penna prolifica di Karen Ranney, ed è il capitolo finale della serie I Duchi ribelli.
Connor, l’unico maschio fra i sei figli di Graham McCraight, dopo aver ereditato dal padre l’immenso ranch che l’uomo possedeva, scopre alla morte dello zio, di cui non aveva mai sentito parlare, di essere anche diventato il quattordicesimo Duca di Lothian, un titolo scozzese. Convinto dalla madre, che lo esorta ad andare a conoscere la terra dei suoi avi, il giovane si vede costretto ad arrivare nella freddissima Scozia in pieno inverno, accompagnato solo da Sam, l’amico del padre, che da anni trascorre molto del suo tempo nel Ranch di famiglia. Connor è venuto di persona per curare la vendita delle sue proprietà scozzesi, non intende infatti stare un minuto di più in un clima tanto gelido, e l’idea di avere un titolo non lo attrae affatto. Giunto a Bealadair, apprende che nella tenuta vivono ancora la vedova del Duca, con le sue cugine, e una ragazza di nome Elsbeth, pupilla dello zio dalla morte dei suoi genitori. La giovane donna era molto affezionata al vecchio Duca, e da tempo ha preso su di sé gran parte della direzione della tenuta. È lei, infatti, che sostituisce la governante anziana e malata e si preoccupa per i vecchi servitori, controllando anche le fattorie e gli allevamenti che permettono alla tenuta di sostenersi. Abituato a valutare le persone per il loro modo di fare e per ciò che valgono veramente, Connor rimane esterrefatto scoprendo che non solo Elsbeth viene trattata più da serva che da parente, ma il suo lavoro non viene neppure pagato, né le viene tributata la giusta riconoscenza. Non prova grande affinità con le parenti acquisite, donne che considera indolenti e che sembrano convinte che dovrebbe essere grato di avere ereditato un titolo così antico, e che lo ritengono anche poco più di un selvaggio. Durante le lunghe conversazioni con Elsbeth, che era molto più vicina allo zio della sua stessa moglie, Connor viene a scoprire cose del padre che non ha mai saputo, e tramite i ricordi della ragazza si rende conto che Graham era molto simile al precedente Duca, che negli ultimi anni aveva tentato invano di riprendere i rapporti con il fratello. Nonostante Elsbeth cominci a diventare per lui più di una tentazione, non intende indugiare più del dovuto e si adopera per vendere al più presto ciò che non è vincolato al titolo, ma improvvisamente la sua vita viene messa in pericolo sempre più spesso. E mentre Connor ed Elsbeth si avvicinano sempre di più, il fantasma della Dama Bianca, che da secoli veglia sui Duchi di Lothian, comincia ad apparire con sempre più frequenza.
Connor è un uomo ricchissimo, il suo ranch ha una tale estensione che per essere governato al meglio è stato diviso in quattro settori. È abituato a lavorare duramente, e mal sopporta i continui inchini e l’essere chiamato “Sua Grazia”. Inoltre, non ha una grande stima dei suoi parenti acquisiti, considerandoli quasi dei parassiti. Quando si accorge di come la gente della tenuta sia legata alla terra e al titolo, si adopera perché il nuovo acquirente non cambi le cose e si preoccupi per loro, ma questo non cambia il suo enorme desiderio di tornare a casa e di lasciarsi tutto alle spalle. Il paesaggio e il clima non gli piacciono, troppo abituato alla libertà delle enormi estensioni che percorre ogni giorno. L’unica persona che trova interessante e gli piace ogni giorno di più è Elsbeth. Gli è bastato infatti poco tempo per rendersi conto di quanto quella giovane donna lavori affinché tutto sia perfetto, sia dentro che fuori casa, attenta alla sua gente e agli allevamenti, nonostante non faccia parte del Clan McCraigh. La loro crescente intimità viene notata anche dalla vedova del precedente Duca, che non esita a proporre alla giovane un incarico scellerato affinché lo convinca a non vendere. Ma qualcuno è intenzionato a fermarlo in modo ben diverso.
Pur se scritto con lo stile piacevole e scorrevole della Ranney, non posso dire che questo libro mi abbia entusiasmato più di tanto. La storia di per sé è interessante solo per il modo di fare di Connor, così diverso e contrapposto alle tante ipocrisie della nobiltà. Il suo modo di trattare la gente, con pari dignità e la stessa familiarità che usa a casa sua, gli provoca più di una critica in un ambiente in cui non si parla alla servitù. La storia d’amore tra lui e Elsbeth poi non risulta particolarmente romantica né passionale e tutto rimane, almeno per quanto mi riguarda, abbastanza tiepido, tanto che la protagonista si rende conto che Connor la ama davvero solo nelle ultime pagine. Non brutto, ma niente che col tempo ricorderò in modo particolare.
⦁ Gelosia all’ombra delle mura
⦁ L’errore del Duca
⦁ Il duca americano