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Recensione: “Sedotta da un Highlander – Serie Children of the Mist” di Paula Quinn

Buon giorno Fenici! Oggi Lucia ci parla di “Sedotta da un Highlander – Serie Children of the Mist” di Paula Quinn

Davina è la primogenita di re Giacomo II e fin da piccola vive in un convento, al riparo da eventuali intrighi. Nessuno sa della sua esistenza, eccetto le suore e il capitano Edward Asher, che veglia su di lei con un reggimento di soldati. Sul destino della fanciulla gravano però oscure minacce. Ed è proprio in mezzo alla tempesta innescata da loschi tradimenti che Davina conosce Rob MacGregor, figlio di un capoclan scozzese. Sedotto dal fascino della ragazza, Rob decide di offrirle la sua protezione. Ormai è il cuore, per entrambi, a dettare legge, perché anche in Davina l’attrazione si sta mutando in sentimento…

Sola nella torre campanaria, Davina fissava in basso i corpi disseminati nel grande cortile. Il tanfo di catrame bollente e di carne bruciata le pungeva le narici e le irritava gli occhi, ora rivolti al prato oltre le porte, dove alcuni uomini a cavallo si stavano ancora battendo con furia, animati da un odio implacabile. Eppure quello non era odio: combattevano per lei, anche se nessuno di loro la conosceva. Davina invece sì, perché quegli assassini senza volto popolavano i suoi sogni dal giorno in cui Edward le aveva parlato di loro. Le lacrime provocate dall’aria acre le rigavano le guance e cadevano giù, dove i suoi amici… la sua famiglia giaceva morta o agonizzante. Riparando gli occhi con la mano, cercò Edward tra i corpi. Era venuto da lei un’ora dopo l’inizio dei combattimenti per ordinarle di rifugiarsi nella cappella insieme alle consorelle. Di fronte al suo rifiuto, l’aveva caricata in spalla come un sacco di granaglie per portarcela lui stesso. Lei però non era rimasta nascosta: non poteva. Era tornata nella torre e con il suo arco aveva spedito al Creatore più di una dozzina di nemici. Ma ce n’erano troppi… o forse Dio non ne voleva ricevere altri, perché quelli uccisero davanti ai suoi occhi gli uomini con cui lei mangiava e faceva tante risate.”

Lo storico di cui vi parlo oggi è Sedotta da un Highlander di Paula Quinn, libro che mi è piaciuto molto, anche se non arriva ad avere un punteggio pieno, e che ci porta nelle magiche Highlands, ambientazione che adoro.

Davina ha sempre vissuto in convento, nessuno a parte poche persone fidate e purtroppo alcuni nemici, sanno della sua esistenza, e del fatto che è lei, e non sua sorella come tutti credono, l’erede dell’uomo che sta per essere incoronato Re con il nome di Giacomo II. A proteggerla al convento, da qualche anno, vi è un reggimento di soldati al comando del capitano Edward Asher, l’uomo che standole accanto non ha potuto fare a meno di innamorarsi della sua protetta. Ma l’incoronazione imminente ha messo in moto i nemici che la vogliono morta, e il convento viene attaccato. Durante la battaglia, i difensori vengono aiutati da Rob MacGregor, figlio di Callum e Kate, personaggi che abbiamo avuto modo di conoscere nel libro Il diavolo delle Highlands, pubblicato nella collana Passione. Rob si sta proprio recando dal padre per assistere all’incoronazione quando, deviando per andare a salutare una delle monache, si accorge della battaglia. Asher che sembra in fin di vita, lo supplica di salvare Davina e di portarla al sicuro. Ignaro di chi lei sia, Rob intuisce però che c’è un segreto attorno a questa ragazza, che farà di tutto perché lui la lasci e non si faccia coinvolgere mettendo in pericolo la sua vita. Tenerla con sé potrebbe voler dire portare la guerra nel suo clan, ma una volta che si rende conto di quanto siano decisi i suoi nemici ad ucciderla, Rob decide di portarla a casa nell’imprendibile Camlochlin. Durante il viaggio, però, non può fare a meno di innamorarsi di lei, ma Davina ha un destino deciso dal Re, e il loro amore sembra un sogno impossibile.

Davina non è mai uscita dalle mura del convento, non ha mai potuto avere un solo giorno di libertà, e non ha mai neanche conosciuto suo padre. Un uomo che l’ha vista due volte in tutta la sua vita, che l’ha sì mandata via per proteggerla, ma che l’ha fatta anche vivere in un limbo, costantemente minacciata da nemici che non l’hanno neppure mai vista. Le sue sorelle, figlie di un’altra madre, sono ormai sposate a uomini scelti con cura, e suo padre è ormai giunto al terzo matrimonio. Se dalla sua giovane nuova moglie avrà un erede maschio, per Davina si apriranno per sempre le porte del convento, altrimenti sarà riconosciuta come erede e dovrà fare un matrimonio di Stato. La giovane non ha mai potuto fidarsi di nessuno, eppure ha creduto di avere infine trovato un amico, ma purtroppo per lei, si rivelerà anche colui che l’ha tradita. E poco importa se si sia pentito. Negli ultimi anni ha imparato a difendersi, per non essere inerme in caso di attacco, ma l’uomo mandato sulle sue tracce è noto per la sua spietatezza e il suo non desistere mai. Niente le verrà risparmiato, e Davina dovrà soffrire molto vedendo tutte le persone che ha imparato ad amare morire per causa sua. Rob è invece un uomo forte, coraggioso e protettivo, che fin dal primo momento, pur intuendo che la giovane non dice la verità, comincia a provare dei sentimenti per lei. Non cambia le cose il fatto che sia destinata ad altra vita, lui sa che Davina sarà infelice, dovendo vivere costantemente all’erta sempre in pericolo, usata e mai amata. Quindi per averla sarà disposto a rischiare tutto.

È un libro che oltre alla storia d’amore dolce e passionale fra i due, racchiude molta azione. Anche la politica ha un posto importante, e spesso vedremo i due protagonisti parlarne, infarcendo i discorsi di avvenimenti storici reali e personaggi realmente esistiti. Non vi è mai, fra i due protagonisti, indecisione sui loro sentimenti, i problemi riguardano solo l’identità di lei e il non poter disporre liberamente della sua vita. Non nascondo che l’ultima parte risulta davvero poco credibile. Nonostante questo, si legge con piacere, la coppia riesce ad essere interessante ed ho trovato piacevolissimo rivedere Il Diavolo e la moglie Kate.

 

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