Recensione: “Sophie – The Northcliff series” di Emma Lee Bennet
Buongiorno fenici, oggi la nostra Emanuela ha recensito per noi il libro “Sophie – The Northcliff series” di Emma Lee Bennet
Nell’Inghilterra pre-vittoriana, Sophie, figlia del Duca di Northcliff, per un’innata timidezza e un grave problema di salute, ha costruito sin da bambina una barriera di compitezza e austerità, tenendosi lontana da tutti e procurandosi fama di donna fredda. Le attenzioni dell’affascinante Conte di Fishbourne, dedito alla vita di gentiluomo inglese, premuroso e comprensivo, danno però a Sophie la speranza di un futuro gradevole nonostante la sua malattia.
Tuttavia la giovane scoprirà di provare emozioni intense e contrastanti per l’attraente Conte di Richmond, spavaldo libertino che ha scelto di investire nella costruzione di fabbriche tessili, entrando così a far parte della società emergente che darà avvio alla rivoluzione industriale di metà secolo. In uno scenario ricco di eventi e colpi di scena, in cui le vicende dei personaggi si intrecciano a fatti storici, quale sarà la scelta di Sophie per affrontare con dignità e coraggio una vita che si prospetta piena di disagi e difficoltà?
Fonte della trama: Amazon
“Amava le sensazioni forti e il divertimento di un dialogo acceso, di certo inopportuno, lo spingeva a rischiare. Lady Sophie era l’unica donna mai conosciuta che avesse saputo tenergli testa. Rimase a studiarne la reazione, ma niente. Quella ragazza era tutta d’un pezzo. Seppure apparentemente serena, era certo che nascondesse un fuoco ardente pronto ad accendersi.”
Sophie, l’eroina di questo breve romanzo, è la figlia dei protagonisti di una precedente trilogia della medesima autrice la quale, non fatevi ingannare dal nome, nasconde un’identità italiana. Eroina è la parola più adatta per definire questa giovane donna che sin dalla nascita è vittima del male dell’epilessia.
Nonostante sia circondata dalla ricchezza e dall’amore della famiglia, la malattia condiziona da sempre la sua vita, tenendola lontana dalle frivolezze e dai divertimenti normalmente destinati ad una giovane di buona famiglia e rendendola estremamente cauta nei confronti degli uomini. L’educazione moderna e aperta dei genitori la sostengono quando Sophie decide di dedicarsi a quanto più l’appassiona: il disegno e la disciplina infermieristica (seguendo le orme della nobile madre)
Ma il destino ha in serbo per lei delle sorprese facendole incontrare due uomini: il Conte di Fishbourne, dedito ai piaceri che il proprio rango gli concede che la corteggerà assiduamente e con galanteria; e il Conte di Richmond, che rinnega una vita di rendita investendo nell’industria tessile, che predilige i ring di lotta libera e le serate nei quartieri malfamati rispetto ai club e ai salotti frequentati dalla nobilità.
Nonostante la ragione dica che Fishbourne sia la scelta più sicura, Sophie è attratta dall’anticonformismo del conte libertino, capace di risvegliare il suo lato più passionale e di farle provare delle emozioni intense. Anche il manifestarsi del particolare dono ereditato dal padre la costringerà a scendere a patti con una parte di sé totalmente sconosciuta e fuori controllo.
Finale al cardiopalma che lascia aperta la porta a molti possibili scenari e che, devo ammettere, mi ha lasciato stupita e amareggiata. Non vedo davvero l’ora di leggere il seguito della storia!