Recensione: “Feel Prima dammi un bacio” – Liar Liar Series #3.5 di Tania Paxia
Buongiorno Care fenicette oggi la nostra Barbara ha recensito per noi “Feel Prima dammi un bacio” – Liar Liar Series #3.5 di Tania Paxia
Ho iniziato a leggere Prima dammi un bacio senza sapere nulla di Frankie e Jay, e ho trascorso tutta la lettura aspettando “qualcosa” che purtroppo non è mai arrivato.
A posteriori so di dover dare la colpa al titolo e alla copertina.
L’immagine del ragazzo in maglione a collo alto e della ragazza coi capelli raccolti alla bell’emeglio che stanno per baciarsi è vicino alla trama quanto una spiaggia caraibica alla periferia di Milano.
Capisco che possa sembrare un particolare di poco conto ma guardando la copertina mi aspettavo davvero altro. Se non fosse stato così, probabilmente mi sarebbe anche piaciuto questo romanzo breve… purtroppo però, la disillusione è la tomba di ogni recensione.
La storia in realtà non comincia male anzi, è proprio in linea con le mie aspettative.
Sta sorgendo il sole e Jay é a letto convinto di poter trascorrere ancora un po’ di tempo con Frankie prima che lei debba partire per andare a trovare la madre e tentare di ricucire il loro rapporto, ma a un certo punto si rende conto di essere solo: sua moglie non è né a letto né in giro per casa, ma se l’è svignata senza nemmeno salutarlo.
Jay è un bluesman di un certo calibro, abbastanza famoso e ricco da potersi permettere, tra le altre auto in suo possesso, una Ferrari, e abbastanza romantico da comporre canzoni che vanno dritte al cuore.
Questi due particolari lo rendono capace di gesti particolarmente folli, e se un uomo “normale” sarebbe stato più che felice di non dover accompagnare la propria donna all’aeroporto e anzi avrebbe acceso in estasi la Playstation, lui no. Jay si precipita a bordo della sua fedele testarossa, compra un biglietto aereo online e, volontariamente, si sottopone a un viaggio andata e ritorno New York – Neshville con l’unico scopo di stare con Frankie un altro po’.
Per chi non avesse letto gli altri romanzi della serie, in queste prime pagine si riescono a scoprire un po’ di cose sul conto dei due protagonisti: Jay prima di incontrare la donna di cui si è innamorato era il classico farfallone allergico a qualsivoglia relazione, mentre Frankie non aveva certo nei suoi piani l’idea di innamorarsi di un musicista corteggiato dalla stampa e investito quotidianamente da ogni tipo di gossip vero o presunto. In ogni caso, e contro ogni previsione, la loro storia è nata e cresciuta, schivando le malelingue e resistendo ai tentativi di Bernie, l’iperattiva agente di Jay, di mandarla a monte. Arrivata a questo punto, la mia curiosità aveva seriamente drizzato le antenne e avevo iniziato a immaginarmi vari scenari con una serie di difficoltà in cui, i due innamorati, sarebbero incappati durante il loro prossimo periodo di lontananza forzata, sperando riuscissero in qualche modo a resistere e uscirne vincenti.
Invece il tanto sperato romanzo d’amore si è trasformato in un bollettino medico.
Tornato da Neshville Jay si ritrova con un febbrone da cavalli e una raucedine tale, da infrangere i sogni di gloria di qualunque cantante.
La faccenda è complicata.
Va in clinica, conosce dottori, compra medicine e ascolta con un certo rammarico, diagnosi mediche che, francamente, anche senza essere del mestiere fanno storcere un po’ il naso.
Intervengono agenti e colleghi musicisti. Tutti rimangono sconvolti all’idea di dover cancellare il tour imminente, mentre Jay li ragguaglia sulla necessità di sottoporsi a una difficile operazione chirurgica, picchiettando i tasti di un tablet, impossibilitato com’è a tirar fuori la voce. Il loro futuro, fatto di successo e Grammy Awards diventa incerto.
Da questo momento in poi il romanzo diventa introspettivo. Ascoltiamo i pensieri di Jay, le sue paure e il suo tentativo di buttare giù il testo di una canzone che gli ronza in testa senza riuscire a individuarne l’intera visuale.
Di Frankie nemmeno l’ombra. Non scrive messaggi né si fa sentire.
A un certo punto ho smesso di credere che sarebbe successo qualcosa di significativo fra i due e ho semplicemente accettato la piega presa dalla storia, godendomi la scrittura fluida e ricca nonché le battute che Jay spara a raffica con Bernie e Cora, l’aspirante cantante che cercano di affibbiargli per rinfrescarne l’immagine in attesa che gli torni la voce.
La ricerca delle parole perfette e della melodia giusta è il centro di tutta la storia. Prima dammi un bacio è in realtà il ritornello che racchiude in poche parole i sentimenti che prova per Frankie e il suo bisogno di averla vicina per sentire che tutto andrà bene.
Personalmente penso che parlare di musica in un romanzo sia molto difficile. Non poter ascoltare, rende il tutto meno vivido e più complicato, e personalmente credo che nessuno potrà mai essere all’altezza di Nick Hornby con il suo Alta Fedeltà, quindi ogni romanzo che si getti in questa “mischia” non può che uscirne, se non perdente, sicuramente con qualche punto in meno.
In più, il tema della “voce del cantante che se ne va” è particolarmente sfruttato nei film di genere.
Tutto considerato, nonostante sia scritto molto bene, questo romanzo non mi ha lasciato molto né è riuscito a coinvolgermi o a emozionarmi.
In sostanza una lettura che si può benissimo evitare.