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Recensione: “La corte di nebbia e furia” di Sarah J. Serie Maas A Court of Thorns and Roses #2

Buongiorno Fenici oggi la nostra Daniela ha recensito per noi il libro “La corte di nebbia e furia” di Sarah J. Serie Maas A Court of Thorns and Roses #2

“Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo… Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l’aveva distrutta. Forse Amarantha l’aveva distrutta. O forse l’avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani.” Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l’eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l’arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto – secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte – è per lei quasi un sollievo.

Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

Fonte della trama: Amazon

“Ero guarita, o in via di guarigione, abbastanza da volerci provare. Se anche lui voleva provare. Se non se ne fosse andato quando gli avessi detto che cosa volevo: lui. Non il Signore Supremo, non il maschio più potente nella storia di Prythian. Solo… lui. La persona che aveva mandato musica in quella cella; che aveva raccolto quel coltello nella sala del trono di Amarantha per combattere per me quando nessun altro aveva osato farlo, e che aveva continuato a lottare per me ogni giorno fino ad allora, che si era rifiutato di lasciarmi sbriciolare e sparire nel nulla.”

Bello, bello, bellissimo!

Bentornate fenici,

non smetterò mai di ringraziare la Mondadori per aver portato nel nostro Paese la serie di Sarah J. Maas A Court of Thorns and Roses. L’attesissimo secondo volume, intitolato “La corte di nebbia e furia”, si è rivelato un piccolo gioiello che brilla nel vasto mare del fantasy in circolazione.

In questo volume ritroviamo la nostra protagonista, Feyre, che dopo l’ardua battaglia contro Amarantha, è ritornata alla Corte di Primavera come compagna del suo Signore Supremo, Tamlin. Ma Feyre non è più la stessa… Lo scontro nel regno ‘Sotto la Montagna’, ha messo duramente alla prova la nostra protagonista: la sua anima è lacerata dal senso di colpa per le menzogne raccontate, le sue mani sono sporche del sangue innocente che ha versato e il suo corpo… neppure quello è più il suo. Feyre ha pagato un prezzo altissimo per salvare l’uomo che ama e il suo popolo: ha perso se stessa e Tamlin sembra proprio non riuscire a capirlo.

Il Signore Supremo, infatti, reagisce diventando iperprotettivo e il suo bisogno di tenere al sicuro Feyre raggiungerà picchi di ossessività tali da inclinare definitivamente il rapporto tra i due innamorati.

L’avversione che Feyre prova per la propria condizione è talmente forte che quando Rhysand, Signore Supremo della Corte della Notte, appare nel giorno delle sue nozze per reclamarla e portarla con sé nel regno oscuro, così come stabilito dal patto stipulato, lei ne è quasi sollevata.

Feyre imparerà in quella misteriosa corte, fatta non di buio e sofferenza, ma di una miriade di stelle, quali sono i poteri che i Signori Supremi delle sette Corti le hanno involontariamente donato nel riportarla in vita e come utilizzarli per contrastare il nuovo potentissimo nemico che minaccia di distruggere non solo Prythian ma anche il regno umano.

Personalmente sono rimasta affascinata da questo secondo volume della serie, che secondo me non pecca sotto nessun profilo. Troviamo sì la classica lotta tra bene e male, tipica del genere fantasy, ma la Maas è stata in grado di creare un universo di creature fantastiche estremamente variegato: sono rimasta intrigata dall’Intagliaossa, ho avuto timore della Tessitrice e mi sono innamorata dei possenti guerrieri Illyrian.

A dispetto di quanto si possa pensare non è presente nessun triangolo amoroso, solo una nuova storia d’amore, sicuramente più adeguata perché voluta dal destino, rispetto a quella presente nel primo volume. Feyre e Rhysand si completano a vicenda e la nostra protagonista ci farà penare un bel po’ prima di capirlo.

Battaglie, intrighi, gelosie, vendette e tanta magia sono i pezzi del puzzle che compongono questo straordinario libro. A questa stupefacente serie non manca proprio nulla, quindi se non lo avete ancora fatto iniziate a leggerla!

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