Recensione:”Onorevole proposta” di Laura Nottari
Care Fenici,ecco l’ultimo romanzo di Laura Nottari ,ve ne parlerà Emanuela.
Londra 1847
La vita del Capo Ingegnere Jeremy d’Ambray viene sconvolta dalla scabrosa morte del giovane figlio Conrad, ragazzo creduto morigerato, la cui perdita aprirà ferite, vuoti e sensi di colpa. Solo al funerale, davanti al pianto sincero di una certa Bianca Noyer, sconosciuta male in arnese, l’ingegnere si deciderà ad affrontare la sconvolgente verità su suo figlio, e a farsi carico degli errori del ragazzo.
Scendere a patti con l’inatteso dono che nasconde Bianca, lavoratrice forte e spigliata, per il freddo Jeremy non sarà cosa facile, ma doverosa. E l’ostinazione con la quale la donna assedierà la corazza dietro la quale lui si è barricato, sconvolgerà equilibri emotivi e onorevoli intenti.
Un contratto e due firme, la ferma promessa di un uomo cesellato da ambizione, lavoro, doveri e aspettative sociali da incarnare.
Affetto, amore e famiglia, la risposta di una donna senza fronzoli, con un nipote a carico e abituata a guardare solo avanti.
Un progetto ben architettato, imbastito unicamente per il bene di qualcun altro.
Il piano di una vita, per chi alla vita deve ancora venire.
Nella Londra di metà Ottocento, tra i confini sfocati di nobiltà e borghesia, in una società senza volto dove il cambiamento corre più veloce di una locomotiva, tra contratti stipulati da industriali senza scrupoli, affetto e amore possono essere l’unica panacea di cui il cuore di un borghese solitario abbia bisogno.
E l’onore l’unica bussola a dirigerne i passi.
Mi stupisco sempre quando, leggendo un romance storico, trovo un piccolo miracolo di analisi psicologica e di profonda e abbacinante descrizione dei sentimenti, e non sono rimasta affatto delusa leggendo Onorevole proposta, che rappresenta una novità nel panorama del romance storico.
La vicenda e la sua evoluzione, contrariamente all’ambientazione e alla base di partenza, non sono né scontate né prevedibili, ma tutto il contrario: la storia di Jeremy, industriale londinese in piena ascesa, ma un fallito come genitore, e di Bianca, domestica senza uno straccio di istruzione, ma con l’orgoglio di una regina, è una sorpresa entusiasmante.
Da un cimitero umido e freddo come si conviene nasce una storia complessa, fatta di scelte e di sfide, in cui l’attore principale è proprio il protagonista maschile. Egli parte da una situazione svantaggiata e da un passato triste e complessato, con un dolore impossibile da immaginare, quello della morte di un figlio che lui non aveva mai veramente considerato se non come una presenza ai margini della propria vita. L’orribile fine che subisce spalanca una voragine nell’animo di Jeremy e solo la vivacità e la forza d’animo di una giovane donna, insignificante per la società ma preziosa agli occhi del cuore di Jeremy, riusciranno a richiudere e a colmare.
Ho adorato questa figura maschile piena di contraddizioni e di dolore, capace di piangere e di amare, di donarsi e di donare senza riserve.
È una storia commovente ed emozionante, attualissima (si potrebbe benissimo proiettare ai giorni nostri e correrebbe sui binari come una delle locomotive a vapore che escono dalla matita di Jeremy) a cui auguro di raccogliere tanti sospiri e successi. Consigliatissima.