Recensione: “L’eredità di Mrs Westaway” di Ruth Ware
Buongiorno fenicette oggi la nostra Francesca ha recensito per noi il libro “L’eredità di Mrs Westaway” di Ruth Ware
Harriet Westaway vive a Brighton in un piccolo appartamento. Sua madre, che l’ha cresciuta da sola, è morta in un incidente stradale poco prima del suo diciottesimo compleanno e Harriet, dopo aver abbandonato la scuola, ha perso i contatti con tutti gli amici. Un giorno riceve una lettera inaspettata dalla Cornovaglia: la nonna, morendo, le ha lasciato una cospicua eredità. Da una parte è una notizia fantastica, perché Harriet si trova in una pessima situazione finanziaria ed è indebitata con un usuraio, dall’altra è una notizia piuttosto strana, perché la sua vera nonna è morta più di vent’anni prima. Evidentemente si tratta di un caso di omonimia, che però Harriet decide di sfruttare a suo vantaggio utilizzando le sue capacità manipolatorie che le permettono di sopravvivere come cartomante, lo stesso lavoro che faceva sua madre. Se c’è una persona in grado di partecipare a un funerale reclamando un’eredità che non le spetta è proprio lei. Ma Harriet non sa quello che la attende e ignora che la sua decisione cambierà drasticamente la sua vita per sempre. Perché non potrà più tornare indietro, nemmeno quando si renderà conto di correre un rischio mortale.
Da anni ormai a Trepassen House si ripete una filastrocca, da non dimenticare mai, che riguarda le gazze:
“Una è dolore.
Due è gioia.
Tre è femmina.
Quattro è maschio.
Cinque è argento.
Sei è oro.
Sette è un segreto da non svelare mai.”
Ricordate queste parole perché saranno fondamentali in quest’agghiacciante storia!
Adoro le storie di famiglia, ancor più se comprendono anche un mistero protetto da anni.
Harriet Westaway, cartomante e lettrice di tarocchi, vive a Brighton in un piccolo appartamento. Sua madre, che l’ha cresciuta da sola, è morta in un incidente stradale poco prima del suo diciottesimo compleanno. Un giorno riceve una lettera dalla Cornovaglia da cui scopre che sua nonna è morta e che le ha lasciato una cospicua eredità, il che è abbastanza strano, dato che, per lei la sua vera nonna è morta più di vent’anni prima. Nel forte momento di crisi finanziaria in cui versa, non le sembra vero, ma non sa che quest’eredità potrebbe segnare la fine dei suoi giorni.
Si tratta di una casa vittoriana chiamata Trepassen House, che letteralmente significa fattoria delle gazze, e infatti ne è infestata.
Non posso dire che questo libro non mi sia piaciuto, oltretutto è il primo che leggo di quest’autrice, ma sicuramente non spenderei i 17 euro del costo del cartaceo, per comprarlo.
Fino ai primi due terzi del romanzo non riuscivo a capire quale fosse realmente il mistero di questa famiglia e dove la scrittrice volesse andare a parare, era abbastanza lento e molto descrittivo ma, andando avanti nella lettura ho capito che questo è servito per poter conoscere alla perfezione tutti i personaggi , le loro sfumature caratteriali e i risvolti della loro vita passata . L’ultima parte invece è stato un continuo svolgersi di fatti, la storia si è sviluppata in tutte le sue parti e si, credo che mi sia piaciuto proprio per questa sua ultima parte, dove tutti i nodi sono venuti al pettine.
Mi è piaciuta tantissimo Harriet, in particolare come il suo lavoro di cartomante e “lettrice del pensiero” l’abbia aiutata a capire i suoi nuovi parenti. Ha un carattere particolare: a volte si mette sulla difensiva ma moltissime altre volte è la prima che attacca. Così come ho odiato fin dall’inizio Ezra, uomo fascinoso ma alquanto sgarbato e prepotente.
Se amate i gialli o i trhiller è sicuramente un romanzo che conquisterà i cuori di molti di voi.