Recensione: “Forgotten Realms (La leggenda di Drizzt #1, 2, 3) – La trilogia degli elfi oscuri” di R.A. Salvatore
Il buio profondo. La leggenda di Drizzt: 1
Questo libro, pubblicalo originariamente con il titolo “Il dilemma di Drizzt”, viene presentato in edizione riveduta con un nuovo titolo: “Il buio profondo”. Nelle viscere della terra, dove il buio regna sovrano e dimorano creature mostruose, e dove stalagmiti e stalattiti danno origine a spaventose formazioni, vivono i malvagi elfi scuri. In Menzoberranzan, la loro città, dove nessuno vorrebbe mai trascorrere un solo giorno, cresce Drizzt Do’ Urden, il giovane principe di sangue reale, deciso a non piegarsi agli oscuri voleri degli elfi malvagi. Drizzt ha l’animo lacerato da un dilemma: vivere in un mondo che rifiuta o fuggire, abbandonando il sottosuolo per unirsi agli abitanti della superficie rinnegando la sua stirpe?
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L’esilio. La leggenda di Drizzt: 2
Questo libro, pubblicato originariamente con il titolo “La fuga di Drizzt”, viene presentato in edizione riveduta con un nuovo titolo: “L’esilio”. Il giovane drow è deciso ad abbandonare il sottosuolo e a rinnegare la sua stirpe. Soltanto così potrà assaporare il gusto della libertà, sottrarsi al giogo dei suoi malvagi simili e alle leggi meschine del Buio Profondo. Accompagnato dalla magica pantera Guenhwyvar, Drizzt si lascia alle spalle Menzoberranzan per entrare in quel dedalo oscuro di gallerie sotterranee che conducono alla luce del sole. Ma per il principe drow la fuga si profila più ardua del previsto. Gli elfi scuri non dimenticano facilmente i torti subiti e un tradimento come quello attuato da Drizzt merita vendetta. Determinati a ritrovarlo e a condurlo, anche morto, nella buia città dove è nato, gli elfi forse sono già sulle sue tracce.
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Il mondo di sopra. La leggenda di Drizzt: 3
Questo libro, pubblicato originariamente con il titolo “L’esilio di Drizzt”, viene presentato in edizione riveduta con un nuovo titolo: “Il mondo di sopra”. Astuzia e coraggio hanno già aiutato Drizzt ad abbandonare il mondo delle tenebre; ora che non è più una creatura delle viscere della terra, il drow non ha rimpianti per aver rinnegato le proprie origini né ha nostalgia dell’eterna notte del Buio Profondo. Desidererebbe stringere amicizia con gli abitanti della superficie, far capire loro che ha scelto di vivere alla luce del sole, ma, ahimè, come non fu facile impresa sottrarsi all’ira funesta dei suoi simili, così ora è arduo farsi accettare da quella gente che teme gli elfi scuri, peggio, li aborrisce, e che alla vista di un drow prova un moto di repulsione e fugge per paura di rimanere vittima di un orrendo incantesimo. Sarà ancora guerra per l’elfo scuro?
Fonte della trama: Amazon
Eccomi a voi per parlare di un grande classico fantasy, da poco ripubblicato con cambio di copertine e titoli, che ho scoperto quasi per caso.
La nuova serie, “La legenda di Drizzt”, comprende più di 20 volumi e io sarò qui a parlarvi dei primi 3 libri, racchiusi ne “La trilogia degli elfi oscuri”.
Originariamente, la serie è stata pubblicata a partire dalla storia principale che, in questa nuova edizione, inizia nel quarto volume, mentre quelli che in questa versione sono i primi tre romanzi, uscirono solo in seguito. Questa nuova pubblicazione segue il filone temporale della saga, che inizia proprio con la nascita di Drittz. Questo personaggio, infatti, è diventato così di spicco, da avere una trilogia completamente dedicata a lui, che narra i primi anni della sua vita.
Ma permettetemi di fare a piccola premessa. I racconti nati e collegati ai giochi di ruolo, sono famosi per la presenza dei Drow (o Elfi Oscuri), razza non menzionata nei più famosi libri fantasy come “Il Signore degli Anelli” o “La Spada di Shannara” (capostipiti storici del genere fantasy), ma presente nella mitologia nordica. Questi sono molto agili e di piccola statura (sebbene più alti di nani, hobbit, ecc..), simili come tratti genetici agli elfi normali, ma con la particolarità di avere la pelle nera e i capelli bianchi; vivono nel Buio Profondo, ossia in ampie caverne e cunicoli nel sottosuolo, dove hanno vere e proprie città e dove esiste un mondo a parte, popolato di strane creature, oltre che nani grigi e troll. Maghi oppure guerrieri abilissimi e addestrati, venerano e sono sottomessi al volere della Dea Loth (chiamata anche Regina Ragno), un essere malvagio e infido, che regna attraverso le Matrone Madri a capo delle varie famiglie organizzate in una stretta gerarchia. In quanto società matriarcale, i maschi, che non hanno potere decisionale, sono sottomessi alle Matrone Madri e alle sacerdotesse di Loth. Guerra, furbizia e, soprattutto, spietatezza sono il loro biglietto da visita, per questo motivo le loro rare apparizioni nel Mondo di Sopra spargono terrore in chiunque. Ogni razza ha imparato, a proprie spese, a odiare e temere i Drow, considerati portatori di morte e senza pietà alcuna.
Come dicevo prima, nei primi tre romanzi della saga, conosceremo la storia di Drittz Do’Urden, dalla fortunata nascita al suo spietato addestramento, fino a vederlo diventare il miglior guerriero di Menzoberranzan, la città principale dei Drow. Scopriremo quanto lui sia diverso dagli altri Drow; il suo cuore puro e la sua gentilezza innata si scontreranno presto con la spietatezza della sua famiglia e quella del suo popolo in generale. Cosa succederà, quindi? Quale sarà il suo destino? Dove lo porteranno i suoi passi e i suoi occhi, abituati a vedere solo nel Buio Profondo?
Non voglio anticiparvi nulla, ma sappiate che il suo cammino non sarà facile e che molti saranno gli incontri, che questo giovane elfo oscuro affronterà, scoprendo amici e nemici inaspettati, dove il tradimento è all’ordine del giorno, ma non solo nel Buio Profondo…
Questi primi tre libri hanno il pregio di essere inaspettati, spesso sorprendenti, vista l’ambientazione così diversa dai fantasy classici, ma purtroppo a tratti risultano noiosi e lenti nello svolgimento della trama. Se non fosse che sono il preludio dei libri successivi (sicuramente più belli) e che servono a capire meglio la psicologia, assai complessa, di questo personaggio così particolare, forse non sarei arrivata alla fine della lettura.
Lo stile molto asciutto, dove si sorvola troppo su certi aspetti e ci si sofferma su altri meno interessanti, mi ha reso questi libri asettici e distanti; non sono, infatti, riuscita a immedesimarmi più di tanto ed è stato un vero peccato. Leggendo con molta attenzione, ci sono frasi che colpiscono, ma che spesso si perdono tra delle descrizioni troppo lunghe o troppo scarne, che lasciano insoddisfatti. Inoltre, prima di ogni capitolo c’è una sorta di diario scritto da Drizzt, in cui esprime i suoi pensieri, ma si percepisce subito che sono postumi agli eventi che verranno descritti; questo, sfortunatamente, toglie quella giusta dose di suspense che serve alla narrazione.
Tutto sommato, credo che questa mia difficoltà sia perché questi libri sono rivolti principalmente a un pubblico più giovane o agli amanti di epiche battaglie, avventure ed esseri strani, senza però doversi perdere in descrizioni minuziose di luoghi ed emozioni. Il fatto che i libri siano datati e che abbiano quel tipo di scrittura che ricorda molto Dragonlance (che ho amato), completa il quadro generale.
Concludendo posso invitarvi tranquillamente a leggerli, tenendo ben presente che sono semplicemente l’approfondimento della storia di Drittz, il protagonista dei libri successivi. Quindi, se lo desiderate, potete tranquillamente evitarli, senza perdervi nulla di essenziale, se non la chiave per capire al meglio le sue azioni, i suoi pensieri e la sua abilità divenuta leggenda nel modo delle Forgotten Realms.