Recensione: “Sfiorami (Slow burn series #5)” di Maya Banks
Cresciuta all’interno di un severo culto religioso sin da quando era una ragazzina, Jenna non ha alcun legame con il mondo esterno a parte vaghi lampi di memoria che sembrano provenire da un’altra vita. Ricordi a cui si aggrappa quando i leader della setta scoprono la sua straordinaria capacità di guarire e la puniscono. I lunghi anni di prigionia al servizio del culto hanno trasformato Jenna in una donna mansueta e timida… o almeno così pensano i suoi carcerieri. In realtà, sta semplicemente aspettando il momento giusto per scappare. Quando una giovane donna terrorizzata cerca di rubare un SUV della Devereaux Security, la rabbia di Isaac si trasforma rapidamente in uno strano istinto di protezione per la bellissima sconosciuta. All’improvviso i due vengono raggiunti da una raffica di proiettili e Isaac, che viene colpito, è certo di essere vicino alla fine, finché Jenna non lo tocca e guarisce le sue ferite. Mentre cerca di portarla in salvo, lei si rifiuta di rivelargli da quale pericolo stia fuggendo o come abbia fatto a guarirlo, ma Isaac giura di fare tutto il necessario per guadagnarsi la sua fiducia… e il suo cuore. Perché gli è bastato un solo tocco per capire che Jenna deve essere sua. Per sempre.
Fonte della trama: Amazon
E’ una lettura che non mi ha soddisfatta del tutto, una trama che all’apparenza doveva essere un dark romance ma si è rivelata solo romantica e sdolcinata.
Lo stile, scorrevole e introspettivo, è molto focalizzato sulle percezioni individuali, piuttosto ripetitivo e abbondante. Ho notato che diversi concetti vengono ripetuti più volte, finendo per rendere appiccicose e retoriche delle dichiarazioni che, più che romantiche, erano già a un livello melenso. Tutto questo lavorare in testa, pensare e ripensare agli stessi concetti, ottiene il risultato assurdo che, in poche ore, quello che è solo un interesse per un’altra persona si trasforma in qualcosa di reale e potente (“immagina fino a diventarlo”, dice il saggio). Nella fattispecie, i due protagonisti si conoscono da un paio di giorni quando, a forza di pensare l’uno all’altro, iniziano a credere di amarsi e si dichiarano eternamente legati, con desiderio di possesso, di fedeltà e di una prole numerosa.
Ora, non ho nulla contro i colpi di fulmine, tanto più che il legame tra Jenna e Isaac è anche di natura mistica, avendo lei dei poteri paranormali; ma un conto sono la passione e l’innamoramento, un altro conto sono l’amore e il credere che sia “per sempre”. Ho trovato decisamente affrettato questo passaggio, fino al punto di renderlo non credibile.
Il romanzo fa parte di una serie che, purtroppo, non viene abbastanza toccata: sono presenti i personaggi dei libri precedenti, ma di loro non viene raccontato molto, e non si spreca neppure una riga per invogliare il lettore ad approfondire una delle precedenti storie, tralasciando perfino di spiegare quali siano i doni paranormali delle altre donne.
La trama prevede anche momenti di azione, e l’autrice è in grado di sostenere, con il suo stile fresco e scorrevole, anche questo ritmo, oltre a quello lento e introspettivo di cui ho parlato sopra. Tuttavia, la sovrabbondanza di riflessioni e i monologhi chilometrici che spiegano, ripetono e informano di dettagli superflui, riescono ad abbassare l’adrenalina e a infondere pause alla “Holly & Benji” perfino durante una sparatoria.
Riguardo alla caratterizzazione, Isaac si è rivelato un orso buono e ammansito, molto protettivo, ma di lui non si approfondiscono né il passato, né tutti i risvolti “oscuri” dell’animo che di tanto in tanto lui stesso cita; mentre Jenna mi è risultata piuttosto ambigua. Fragile, piagnucolosa, insicura e ingenua per la maggior parte del tempo; ma determinata, combattiva, addirittura crudele in altri.
Quello che in particolare non ha incontrato il mio gradimento è stata la mancanza di buon gusto in merito al tipo di amore in cui far incappare Jenna: una ragazza che scappa da una setta in cui era tenuta prigioniera viene a trovarsi con l’amore egoista dell’ennesimo uomo che la tratta come un oggetto da possedere, che le promette (o la minaccia, se vogliamo leggerla da un altro punto di vista) che non riuscirà mai a lasciarla andare, che non le permetterà di liberarsi di lui, e tutto questo dopo non più di una settimana. Personalmente, sarei scappata a gambe levate, nonostante tutte le parole da cioccolatino e (immancabile) un anello grande come una nespola!
«Non dovrai mai vergognarti di niente con me, Jenna. Sei perfetta. Sei così bella da farmi male. Voglio che tu ti metta qualcosa di più comodo per dormire. Le ragazze ti hanno portato dei vestiti e delle scarpe, ma stanotte dormirai con la mia maglietta, così saprai a chi appartieni.»
Lei arrossì di nuovo e questa volta il piacere le fece brillare gli occhi e la tristezza di qualche istante prima svanì, mentre lo fissava come fosse un eroe. Come se fosse l’unico uomo al mondo e finché fosse stato l’unico uomo del suo mondo, Isaac sarebbe riuscito a respirare senza il panico costante di perderla o la paura che scomparisse e si portasse via ogni briciolo di luce e di bontà.
Isaac sapeva che lei era tutto, che non esisteva nessun’altra per lui, ma doveva assicurarsi che Jenna provasse gli stessi sentimenti nei suoi confronti. Non c’era niente che non fosse disposto a fare perché lei fosse sua, per legarla a sé così stretta che nessuno dei due avrebbe più avuto alcuna speranza di scappare.