Recensione: Royal Player – Oscar di Kylie Gilmore I Rourke series#5
TITOLO: Royal Player. Oscar
AUTRICE: Kylie Gilmore
CASA EDITRICE: Extra Fancy Books
GENERE: Romance Contemporaneo
PREZZO EBOOK: 4.99
DATA USCITA: 21 Febbraio 2020
I Rourke
Royal Catch – Gabriel (Vol. 1)
Royal Hottie – Phillip (Vol. 2)
Royal Darling – Emma (Vol. 3)
Royal Charmer – Lucas (Vol. 4)
Royal Player – Oscar (Vol. 5)
Royal Shark – Adrian (Vol. 6)
Polly
Sono una principessa di 23 anni, moderna, legata a regole più adatte al medioevo. La salute in declino di mio padre significa che sarò presto regina, ma, essendo una donna, non mi permetteranno di regnare da sola. Posso sono reclamare il mio diritto di nascita sposando l’uomo che hanno scelto per me, un uomo d’affari utile per il regno.
I miei genitori non hanno intenzione di cambiare idea. Se non obbedirò, mio cugino, più giovane di me, prenderà il mio posto, e solo perché è un maschio.
Sono io quella che deve cedere, o rinunciare e perdere tutto, la mia famiglia, il mio diritto di nascita, la mia isola.
Non ho mai incontrato un uomo che mi abbia tentato tanto a rischiare un regno… poi ho incontrato lui.
Oscar
Io sono quello bello. Se dovete individuarmi in mezzo al clan dei Rourke, ecco come dovete fare. Mi infastidisce che non ci si aspetti niente dal quartogenito oltre a far lampeggiare il mio straordinario sorriso per la stampa? Forse. Mi piacerebbe essere necessario, almeno a una persona che mi veda come essenziale per qualcosa di importante? Sì.
E poi incontro lei.
Solo che il fulmine mi ha colpito per la donna sbagliata. Lei è a Villroy solo per un breve periodo prima di dover tornare a casa e sposare l’uomo che hanno scelto i suoi genitori. Se non lo farà, perderà il diritto di regnare.
Rinuncerei a Polly, se ci tenessi veramente a lei. Ma ho la forza di resistere alla donna più perfetta che abbia mai incontrato?
Gabriel è diventato re, Phillip ha trovato il suo posto in giro nel mondo, Lucas è finalmente diventato Amministratore delegato e Adrian ha idee vincenti per il rilancio dell’economia del regno. In tutto questo, Oscar, il quartogenito, non vedendo un ruolo per sé, si sente tagliato fuori ed è per questo che appoggia da subito l’idea di Adrian dell’apertura di un casinò esclusivo sull’isola, di cui ovviamente sarebbe socio, così da sentirsi parte di un progetto per il suo regno.
Quando, all’improvviso, arriva Polly, il cui vero nome è Mary Louise Lion, principessa delle isole di Beaumont, regno assai retrogrado. Vi ricordate quando Anna si presentò sull’isola di Villroy nei panni di Polly e conquistò accidentalmente il cuore di Gabriel? Ora abbiamo la possibilità di conoscerne la versione originale, talmente somigliante da sembrare una sorella, più che una lontana cugina. Secondo Oscar, però, la principessa ha una luminosità interna che manca ad Anna, oltre ad avere il portamento e l’attitudine di una regina.
Scappata in America per sfuggire a un matrimonio con il magnate del turismo Peter (20 anni più grande di lei, pelato e bolso), sceltole dai genitori, Polly si mette in contatto con Anna, ma combina un pasticcio dopo l’altro, tanto da essere arrestata per scambio d’identità. Sarà Gabriel a intervenire e a far sì che la pena si riduca alla libertà vigilata. È proprio alla scadenza di questa che Polly si reca a Villroy, per assistere al parto della cugina, ora regina del regno. Sono i suoi ultimi attimi di libertà; difatti, per entrare in possesso del titolo di regina che le spetta e a causa delle usanze obsolete della sua isola, deve sposarsi e arrivare illibata al giorno del matrimonio; sarà il medico di corte a dover confermare la sua verginità. Si è rassegnata a sposare Peter dopo che quest’ultimo, forte di un prestito fatto ai suoi genitori al momento non in grado di saldarlo, minaccia di requisire il resort per il quale ha fornito i soldi e dichiarare pubblicamente la casa reale insolvente. A tutto questo si va ad aggiungere la malattia del padre, che vuole abdicare perché il morbo di Parkinson lo rende sempre più stanco.
Quando Polly arriva al castello, Oscar ha un colpo di fulmine decisamente ricambiato, ma, date le circostanze, lei riesce, almeno nell’immediato, a nasconderlo bene.
È sicuramente un’attrazione inopportuna: Oliver finalmente ha trovato come ritagliarsi un ruolo a Villroy, mentre Polly vuole assolutamente rivendicare il suo ruolo di regina a Beamount, nonostante ciò che, ahimè, la cosa comporta. Eppure il feeling tra i due è tale che, ben presto, devono soccombere all’inevitabile. Oliver, senza nemmeno rendersene conto, diventa il cavaliere dalla lucente armatura, che fa di tutto per proteggere la fanciulla e, per toglierla dai guai, decide di vendere il vigneto in suo possesso in Italia. Comprato ai tempi con i suoi primi guadagni da calciatore professionista, è, praticamente, l’ultimo legame tangibile che gli è rimasto col padre, allora fiero della carriera del figlio, prematuramente cessata a causa di un infortunio. Secondo il defunto re, quel vigneto sarebbe dovuto diventare “il regno” di Oscar.
A Polly si prospetta una libertà insperata: Marge, la sua chaperon, è bloccata a letto da un’influenza sin dall’arrivo a Villroy e la ragazza decide di approfittarne il più possibile, portando con sé a Montecarlo una giovane cameriera, pagandola per fare finta di essere la sua chaperon sostituiva. Il viaggio è stato pensato dai fratelli per consultarsi con il direttore del casinò, Charles, un essere assai più viscido di quanto credevano i principi e che cercherà di ricattare Polly, mettendola in una posizione ancor più scomoda di quella in cui già si trova. Oscar, vedendola in difficoltà interviene in sua difesa; è da questo momento che i giovani iniziano ad avvicinarsi, anche se inizialmente cercano di mantenere intatta la virtù della fanciulla, malgrado gli incontri focosi che iniziano ad avvenire clandestinamente.
Trovo che gli uomini dei Rourke siano bravissimi a complicarsi la vita, creandosi problemi dove non ce ne sarebbero di così insormontabili; Oscar, quanto meno, rispetto ai suoi fratelli è un po’ meno borioso e saccente, anzi, è proprio un pezzo di pane dal cuore d’oro, ma con la sua convinzione di dover fare la sua parte a Villroy rischia di mandare tutto all’aria.
Vi confesso una cosa, un tempo finito di leggere un libro, nei sogni mi trovavo proiettata nella storia, ovviamente rielaborandola modo mio o immaginandone l’evolversi dopo la parola fine; era tanto che non mi capitava più, ma con questo quinto episodio dei Rourke, invece, sono stata catapultata tra principi e regine, e, quand’è così, il libro lo amo ancor di più.
Non posso che consigliare di continuare a leggere le avventure sentimentali di questa casata dal cuore vichingo; né gli uomini né le donne vi deluderanno, magari ogni tanto vi faranno innervosire, ma poi gli si perdona tutto.