Recensione: STO PENSANDO DI FINIRLA QUI di Iain Reid
Un pensiero può essere più reale, più vero, di un’azione. Puoi dire qualunque cosa, fare qualunque cosa, ma non puoi fingere un pensiero.
Interno degli Stati Uniti. Una statale silenziosa e vuota, solo profili piatti che si ripetono, un’altalena, un granaio, pecore ferme nella luce del pomeriggio, fienili e campi. Seduta in macchina, sotto la musica country trasmessa dalla radio, la ragazza di Jake guarda la campagna e continua a pensare che deve farla finita con lui; anche se Jake, con quella sua aria svagata e le conversazioni interessanti, in fondo le piace.
Ora sono di ritorno dalla casa dei genitori di lui, una fattoria sperduta dove lei ha incontrato per la prima volta quella coppia singolare e visto i recinti lugubri degli animali, un incontro che le ha lasciato addosso una sensazione inafferrabile, come di chi avesse varcato, per il tempo di una sera, la scena di un’allucinazione altrui. Un disagio che peggiora quando Jake, nel mezzo di quel luogo desolato mosso solamente dalla neve in aumento, si ferma in una gelateria, un edificio che emerge, fluorescente, dal buio, le vetrine sbiancate dai neon, e un attimo dopo imbocca una stradina secondaria, parcheggia davanti al suo vecchio liceo chiuso e sparisce all’interno della scuola. Per la sua ragazza, lasciata sola in macchina, ha inizio allora un altro percorso, vertiginoso, nel versante più oscuro della realtà, dove scoprire che fine ha fatto Jake fornirà finalmente la risposta, del tutto imprevedibile, a cosa sia accaduto davvero in questo silenzioso viaggio a due.
Un fulminante esordio letterario imbevuto di suggestioni alla David Lynch e da cui è tratto l’atteso film di Netflix per la regia del premio Oscar Charlie Kaufman.
Recensione con possibili spoiler
Salve, Fenici!
Eviterò di provare a scrivere un sunto della trama a causa della totale confusione che mi ha generato questa lettura, vi invito quindi a leggere quella sopracitata.
Oggi vi parlerò di Sto pensando di finirla qui un thriller di Iain Reid che presto diventerà un film che sarà trasmesso da Netflix.
Il libro d’esordio che ha già fatto scalpore sia per la trama che per come essa viene sviluppata, è breve e scritto in modo tale da creare confusione nel lettore. Onestamente ho passato più tempo a cercare di capire i sui protagonisti e lo sviluppo della storia che a godermi la lettura!
Ok che i thriller devono fare ragionare, ma questo è talmente complicato da mandare in tilt gli ingranaggi del cervello e alla fine non lasciarti capire nulla. Temo che, proprio per questo motivo, dovrò aspettare l’uscita del film per sperare di comprendere se la mia teoria è valida o meno.
La frase di copertina “Avrai paura senza sapere perché” aveva contribuito ad aumentare le mie aspettative e invece, mi sono ritrovata tra le mani un libro che non mi ha lasciato nulla.
Confesso di aver davvero faticato a leggere questo thriller e per diversi motivi: la scrittura è scorrevole, ma ho trovato noiosa e snervante la sua confusione; non ci sono capitoli, ma intermezzi di altri personaggi che parlano di un delitto (cosa che ha aumentato il mio fastidio) e infine, pur essendo certa che la storia abbia un senso logico, esso non mi è chiaro!
Ho impiegato davvero troppo per leggere un libro che normalmente avrei finito in due ore al massimo, questo per farvi capire quanto non mi abbia coinvolta emotivamente.
La protagonista femminile è un’invenzione della mente di Jake o è reale? È tutta immaginazione o c’è qualcosa di vero? Onestamente non so, la mia teoria è che tutto quello che viviamo sia nella mente malata di Jake, ma purtroppo non ne sono sicura.
In conclusione consiglio la lettura a chi è potenzialmente interessato a questo genere letterario abbinato a un po’ di sperimentazione, perché vi posso assicurare che non è un classico thriller.
Buona lettura!