Recensione: “Prendimi al laccio (Serie Latinos Vol. 5)” di Marianna Vidal
1) Vieni via con me – La recensione del primo la trovate QUI
2) Il tuo bacio tra mille
3) Una cena di Natale
4) Uno scapolo da sposare – La recensione del secondo la trovate QUI
5) Prendimi al laccio
6) Lezioni d’amore
7) Mio unico amore
8) L’altra faccia della luna
Romanzo autoconclusivo
Quando la sua vita sentimentale va a rotoli, Ana Alvarez, la fidanzata di un noto imprenditore televisivo, con una carriera d’attrice che stenta a decollare, è costretta a tornare a Guadalajara, dove suo padre, un facoltoso produttore di tequila, le comunica che non è più disposto a sostenerla economicamente. Così, se non vuole ritrovarsi a lottare per la sopravvivenza come tutti gli altri, dovrà trasferirsi a Santiago de Tequila alle dipendenze di Demetrio Torres.
Demetrio non può credere alle sue orecchie: Enrique María Alvarez, l’uomo a cui deve tanto, ha deciso di rovinargli la vita, imponendogli, come segretaria, nientemeno che Ana Alvarez, l’unica donna per cui abbia perso la testa e la sola che lo ha messo alla porta, dopo una notte di passione, per tornare al suo amore impossibile.
Tra battibecchi, litigi e batticuori mai sopiti, Ana e Demetrio ci portano nel loro mondo, quello della tequila, per raccontarci una storia d’amore intensa e coinvolgente.
Proseguo nella lettura di questa saga scritta della brava autrice Marianna Vidal nella quale si raccontano le vicende della famiglia Alvarez, proprietaria della Avega, una delle più grandi fabbriche di tequila del Messico. Tutti i fratelli sono sistemati con brave ragazze italiane devote ai propri mariti e figli ma capaci di conciliare gli impegni familiari con la carriera.
Rimane solamente l’ultima figlia Ana, la più scapestrata della famiglia, la quale, dopo aver tentato la carriera di attrice ed essersi dannata l’anima per anni dietro al fratellastro Clark (del quale si credeva innamorata), è ora legata a un potente produttore di novelas, Alvaro, un uomo grasso e poco attraente ma in grado di assicurarle il successo.
Ana è una ragazza egoista che dietro al continuo cambio di colore dei capelli, alla cura del corpo e dell’abbigliamento, nasconde fragilità e insicurezze che risalgono ai suoi quindici anni, quando innamorata di Demetrio (figlio del capo della fabbrica di famiglia), ha vissuto con lui un’unica notte d’amore conclusasi con uno sdegnoso allontanamento del giovane e una precipitosa fuga per l’Europa esortata dalla madre desiderosa di vederla spiccare il volo.
Ana in realtà ha sempre volato molto basso e non è mai riuscita a recidere il cordone ombelicale con il padre e i fratelli, che le passano un assegno mensile per consentile di mantenere un elevato standard di vita.
Ma in fondo al suo cuore Ana non ha mai davvero dimenticato Demetrio.
Ad un certo punto il capo famiglia decide di spedirla in campagna e di metterla a lavorare proprio come segretaria di Demetrio, divenuto nel frattempo il capo della fabbrica e di tutta l’attività di Avega. Immaginate lo choc per lei che non ha mai lavorato e non si è mai dovuta preoccupare di nulla!
Grazie a una grande forza di volontà, affronterà la sfida e si metterà in gioco nonostante lo stress di lavorare accanto a un uomo che non l’ha mai dimenticata ma che la tratta come l’ultima dei dipendenti.
Non voglio raccontare troppo per non rovinare la sorpresa, ma l’evoluzione di Ana in questo romanzo mi è piaciuta molto: si renderà conto ben presto di tutti gli errori commessi, delle persone che l’hanno manovrata e di chi invece le vuole bene. Ma soprattutto, si renderà conto che è importante riconquistare Demetrio e tentare il tutto per tutto per avere un futuro con lui.
Nonostante in questo volume le scene di sesso siano molto meno numerose rispetto agli altri volumi della serie, l’intera storia è densa di eros e, verso la fine di struggimento per una fine che sembra prospettarsi infelice.
Mi è piaciuto moltissimo.