Recensione: La Sfida (Harris Brothers #1) di Amy Daws

Fenici, spero che anche voi abbiate iniziato a innamorarvi del romance sportivo quanto me, ogni volta che mi capita di leggere un libro di tale genere, noto con piacere che, anche se lo sport ha una rilevanza non offusca la storia d’amore e le vicissitudini personali dei protagonisti.

Vi devo confessare che il calcio non è proprio uno sport che mi attira, ma ero curiosa di vedere se avrebbe oscurato la storia e se sarei riuscita a leggerlo senza stufarmi. Invece sono rimasta piacevolmente colpita, lo sport, difatti, rimane sullo sfondo, come una scenografia teatrale, senza mettere mai in ombra gli attori.

Avrete sicuramente capito che il libro mi è piaciuto, anche se l’inizio è un po’ lento, l’intreccio è costruito molto bene, cattura l’attenzione, e la trama ti tiene incollata fino alla fine.

La costruzione della storia riesce a tenerti col fiato sospeso, poiché tutti gli scenari rimangono aperti, quindi i dubbi sorgono e non puoi fare altro che sperare che l’amore tra i due giovani sia così vero da superare le difficoltà.

Un’altra caratteristica positiva di questo romanzo è la consapevolezza che per certi comportamenti ci sono delle conseguenze.

Questo è il primo volume di una serie, ma si può leggere anche fine a se stesso, però non posso garantirvi che anche voi non vi incuriosiate nel fantasticare sulle storie future di questi fratelli, tutti giocatori di calcio.

Conoscere i fratelli Harris si è rivelata un’esperienza esilarante, sono una famiglia un po’ naïf a mio parere, dove non ci sono spazi personali: ognuno dei componenti si sente libero di invadere la privacy degli altri.

Tre dei fratelli Harris giocano nella stessa squadra, la Bethnal Green F.C., i due gemelli, Camden e Tanner, sono attaccanti mentre il fratello più piccolo, Brooker, è portiere. Il campionato si avvia verso la sua conclusione. I due gemelli si sono comportati molto bene durante tutta la stagione pertanto l’Arsenal, sembra interessato a uno dei due, e ovviamente l’emozione è grande.

Purtroppo, durante una delle ultime partite, Camden si infortuna al ginocchio e viene portato di corsa all’ospedale dove viene visitato dalla dottoressa Indie Porter.

“<<Si sente già meglio?>> chiede, mentre fissa l’orologio per misurare i miei battiti. Inarco le sopracciglia. <<Mi sono scassato il ginocchio, non gli occhi!>>… Abbasso lo sguardo e una rabbia accecante mi scorre nelle vene alla vista dell’arto in apparenza normale. Da fuori sembra perfetto. All’interno è un completo disastro… Sono nato per il calcio, cresciuto con il calcio, e ho vissuto per il calcio. Adesso l’unica sensazione che sento dentro è di totale tradimento, perché oggi il mio corpo mi ha ingannato.

Una mano si allunga e mi tocca la spalla, facendomi sobbalzare… <<Mi dispiace>> dice. <<Non volevo essere scortese. So che è un brutto momento.>>

La osservo ancora, confuso per come mi stia leggendo dentro con tanta facilità. Sono così trasparente? La mia sorpresa per la sua capacità di valutazione subisce un arresto quando riesco a scorgere bene i suoi occhi attraverso quei grandi occhiali. Le sue iridi sono di un caldo color caramello, scuro e fiero, con macchie color miele ai bordi. Il taglio o mandorla è definito da ciglia lunghe e morbide che si aprono a ventaglio. Scrutano con dolcezza nei miei e mi infondono un senso di calma che sento dappertutto.” (Tratto dal libro)

Cam, per quanto preoccupato per il ginocchio, si sente attratto subito da Indie.

La situazione non è tra le più facili, il ragazzo ha paura di non poter più tornare a giocare e si sente soffocare dalla presenza ingombrante della sua famiglia.

Quando arrivano i risultati della risonanza si riscontra la rottura dei legamenti crociati anteriori. Il dottor Prichard, superiore di Indie che è una tirocinante, propone una nuova procedura di intervento, che richiede tempi di recupero più corti, ossia la tecnica ricostruttiva Wilson.

Indie è emozionata, ha scritto un articolo su quella tecnica e ora potrà assistere all’intervento.

Visto che Cam è un paziente Vip, fa chiamare Indie per la notte affinché gli tenga compagnia. In verità, da regolamento, nessuno potrebbe fermarsi ad assisterlo di notte, ma la ragazza non riesce a lasciarlo solo, e di nascosto si posizione su una sedia nella camera del paziente, sperando di non essere scoperta altrimenti potrebbe perdere il lavoro.

L’alchimia tra i due ragazzi è altissima e difficile da contenere, se poi mettiamo insieme il Tequila Sunrise e la lista dei peni, siamo sicure che le situazioni strane e imbarazzanti non possano mancare.

Se siete anche solo un po’ curiose, non mi resta che invitarvi a leggere il libro e non potrete che desiderare di trovare anche voi un Cam sulla vostra strada.

Buona lettura.