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Recensione: “Un’estate a Parigi” di Sarah Morgan

TITOLO: Un’estate a Parigi
AUTORE: Sarah Morgan
GENERE: Contemporary romance
EDITORE: Harper Collins Italia
PAGINE: 432
PREZZO: €15,00 (Cartaceo), €6,99 (eBook)

DATA DI PUBBLICAZIONE EBOOK: 28 Maggio 2020
DATA PUBBLICAZIONE CARTACEO: 25 Giugno 2020

Una piccola libreria.
Due amiche per caso.
Una città che può cambiare la vita.

A volte una fine è soltanto un nuovo inizio…
Grace ha sempre desiderato fare un viaggio a Parigi. Perdersi nei vicoli di Montmartre, passeggiare mano nella mano con suo marito lungo la Senna…
E l’occasione perfetta sembra arrivare quando devono festeggiare il venticinquesimo anniversario di nozze. Ma poco prima di partire, David le comunica che non solo non andrà a Parigi con lei, ma che vuole il divorzio. Grace non crede alle sue orecchie, è sconvolta, ma decide di non farsi abbattere. Ha sempre voluto andare nella capitale francese e lo farà. Da sola….
Anche Audrey ha il cuore spezzato quando arriva nella Ville Lumière. Un lavoro in libreria è il suo biglietto per la libertà. Eppure c’è un piccolo, minuscolo problema: Audrey non sa il francese. E l’impresa sembra destinata a fallire.
Il destino però ha tutt’altri piani per loro… Grace e Audrey, infatti, sono vicine di appartamento nel palazzo sopra la libreria e subito diventano amiche.
Sono arrivate a Parigi per ritrovare se stesse, ma questo incontro potrebbe cambiare la loro vita per sempre.

Grace e Audrey sono due persone estremamente diverse, si potrebbe dire opposte. La prima una donna di mezz’età, conduce una vita programmata e controllata. Con un marito e una figlia grande, detiene il monopolio dell’organizzazione degli impegni di tutti coloro che entrano a far parte del suo ménage; una vita perfetta quindi, forse troppo.

Audrey ha appena concluso il liceo. La sua famiglia, costituita solamente da sua madre, è un disastro; da sempre è lei che si occupa di tutto, gestendo problematiche gravi, accudendo sua mamma e portando avanti un’istruzione difficile, data dalla sua dislessia.

Parigi però sarà galeotta; incontrandosi troveranno insieme la soluzione a tutti i loro problemi, capendo che al mondo non è mai tardi per ricominciare.

Da sempre la parola fine di un libro mi causa un’immensa tristezza. Questa volta però è stato diverso. Certo quella profonda malinconia che ti attanaglia il cuore, preso dalle vicende dei tuoi nuovi beniamini, è comunque soggiunta come al solito, ma nello stesso tempo, mai finale, secondo me, è stato più perfetto di quello letto. Un romanzo che parla di buoni sentimenti e di speranze, di problematiche sociali e di solitudine, ma anche una storia che apre i confini dell’inaspettato, regalandoti scene intense e pittoresche. Parigi con i suoi viali e i suoi scorci si apre a noi, regalandoci scene romantiche e dolcissime. La fragranza di una baguette, un bicchiere di vino sorseggiato in un caratteristico balconcino, ogni piccolo particolare viene descritto e rappresentato con eleganza e stile, dandoci prova di una letteratura di livello.

Consiglio questo libro soprattutto al pubblico femminile giovane, per la delicatezza e l’intensità nel quale sono stati descritti i legami tra una madre e una figlia.

Buona lettura, care Fenici.

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