Recensione in anteprima: “Rapita (L’ossessione del fae Vol. 1)” di Lily Archer
Il bazar (L’ossessione del fae Vol. 2)
L’Abisso (L’ossessione del fae Vol. 3)
Libertà (L’ossessione del fae Vol. 4)
La cocciuta changeling è entrata così in profondità dentro di me, che non posso respirare senza sentirla. La sua bocca impertinente è una tentazione costante, le battute pungenti che ci scambiamo sono come ruvidi baci in una stanza buia. Non riesco a pensare e potrei seriamente ammettere di essere ossessionato da lei. Ecco perché tengo Beth a distanza. Non mi fido di me stesso quando le sto vicino, o quando riesco a vedere la sua anima ferita attraverso i suoi occhi, anche se sta ridendo. Le sue parole insolenti nascondono un dolore talmente profondo, che temo non abbia fine. Ha trascorso la vita in catene. Come potrei capire ciò che ha passato? La desidero talmente tanto, che mi sto consumando. Vorrei stringerla tra le braccia, prometterle che sarà al sicuro con me nel Regno d’Inverno. Ma non posso. Potrei perdermi in lei al punto da lasciarmi sfuggire la mia anima gemella, quella che aspetto da secoli. Allora, creo una serie di regole e mi attengo strettamente ad esse. La evito e mi concentro nei preparativi per l’insediamento della nuova regina del Regno d’Inverno. Sembra funzionare… almeno finché sento il legame scattare. Tutte le mie regole vanno in frantumi, quando mi rendo conto che Beth è mia. E quando me la portano via? Sarei disposto a distruggere i pilastri di Arin pur di riportarla indietro.
Nota dell’autrice: La serie L’ossessione del fae è successiva agli eventi narrati nella serie Prigioniera dei fae. Anche se potete tranquillamente leggere questa serie da sola, vi consiglio di partire da Prigioniera dei fae per arrivare a conoscere e amare i personaggi pienamente.
Si tratta di una serie fantasy ed erotica che mi ha affascinata da subito, per la grande capacità dell’autrice di mantenere alta la tensione e l’adrenalina, di farci calare in un’ambientazione fantastica in modo vivido e sapiente, e allo stesso tempo di essere piccante e romantica senza pentimento.
Trovo che la scelta di suddividere la saga in piccoli capitoli lasciati in sospeso sul finale sia una scelta sadica ma tremendamente efficace per tenere i lettori sulle spine. Tuttavia, trovo anche che tutti questi aspetti positivi portino con sé il problema di una storia un po’ affrettata, in cui non c’è tempo per gli approfondimenti emotivi, psicologici o per sfruttare tutti gli agganci lasciati dai piccoli dettagli.
Ho sentito la mancanza della crescita del sentimento tra i due protagonisti, mi è mancato vivere nel punto di vista diretto di Beth e Gareth le vicende di avvicinamento, l’interesse, la sottile attrazione e il tenersi a distanza che avevamo intravisto nei primi tre volumi, dato che questo racconto inizia rapidamente: fin dalle prime pagine il guerriero fae viene colpito dalla rivelazione di avere un’anima gemella, e da quel momento il suo lato selvaggio inizia a scalpitare, inducendolo a cambiare atteggiamento: più impulsivo, protettivo, attratto, e a tratti sdolcinato.
Gareth è sempre stato, tra i fedelissimi di Leander, il guerriero equilibrato, razionale e calcolatore. Non è solito abbandonarsi alle emozioni, e l’improvvisa attrazione per Beth lo ha destabilizzato, tanto da decidere di allontanarsi da lei per non cedere a impulsi indesiderati.
Credi che sia semplice starti vicino? Mi stai facendo impazzire, changeling. Il tuo profumo, la tua bocca, la tua mente. Affollano le mie giornate, i miei sogni, i miei pensieri. Ti desideravo talmente, che temevo di farti male. Tenerti a distanza era l’unico modo per conservare la mia sanità mentale e concentrarmi sui miei doveri da vicecomandante di Leander.” (Tratto dal libro)
Beth è una changeling esuberante e ribelle: adoro la sua caratterizzazione, molto di più rispetto a Taylor, protagonista della prima trilogia. Come dice il titolo stesso, viene rapita e riportata nel Regno dell’Estate dal suo vecchio padrone, Granthos, che non ha mai smesso di cercarla. Quando Gareth scopre cos’è Beth per lui, lascia andare tutti i suoi propositi di tenerla a distanza e corre a salvarla seguendo il richiamo.
Gareth estrae la metaforica “scintillante armatura” e intraprende una serie di avventure che lo portano a un confronto con Granthos e a esplorare angoli insidiosi del Regno dell’Estate, compiendo una deviazione molto pericolosa, prima di portare la sua donna in salvo nel Regno d’Inverno.
In sostanza, tantissima azione, molto ben dosata.
Per quanto riguarda l’amore, sboccia all’improvviso. Se nella trilogia precedente ipotizzavamo un interesse altalenante, ora che c’è un richiamo magico tra loro, l’attrazione subisce un impulso nuovo, potente, selvatico.
C’è in effetti un momento delizioso in cui Beth cerca di costruire un rapporto che vada al di là della “predestinazione” magica, in cui lei e Gareth si confrontano e si conoscono come persone comuni e cercano di scoprirsi e raccontarsi meglio. Il fatto che lui impari a scoprire, accettare e dare voce alle sue emozioni sarà probabilmente la chiave per controllare la sua magia, cosa che non vediamo l’ora che accada.
“Tu non sei affatto semplice, amore mio. Tuttavia, lascia che mi spieghi chiaramente. Quando ti ho vista, avrei voluto entrare in quella gabbia con te, chiudere a chiave la porta e saltarti addosso, lasciando che gli altri prigionieri ascoltassero ogni gemito, lamento e grido. Avevi i capelli pieni di paglia, il viso sporco e quello sguardo selvaggio negli occhi che hai ancora adesso. Eri indomita, intatta, nonostante le manette. Un tizzone ardente. E poi hai aperto quella bocca.” Guardo le sue labbra piene. “Intelligente e diretta. Astiosa e affilata. Ogni parola potrebbe scatenare una guerra. Una guerra che sarei felice di combattere a patto che finisse con me dentro di te e il mio nome sulle tue labbra.” (Tratto dal libro)